Dal 17 al 27 novembre torna a Milano Filmmaker, festival cinematografico fondato nel 1980 con l’obiettivo di sostenere la produzione indipendente e diretto da Luca Mosso dal 2011.
Con 48 film, 21 prime mondiali e 15 prime italiane, si muoverà fra i cinema storici di Milano come la Cineteca Arlecchino e il cinema Arcobaleno fino al nuovo Spazio Realtà Virtuale aperto all’Anteo dalla scorsa primavera. Saranno coinvolti inoltre l’Institut Français e la Scuola Civica di Cinema L. Visconti.
A inaugurare l’edizione 2023 venerdì 17 alle 21.30 al cinema Arcobaleno sarà Chimera di Alice Rohrwacher. Già presentato a Cannes e alla Festa del Cinema di Roma, uscirà nelle sale il 23 novembre e racconta la storia di una sorta di rabdomante di tombe e di una banda di ladri alla ricerca di corredi etruschi.
Nove le sezioni proposte quest’anno. Il Concorso Internazionale propone 10 film senza distinzione di formato, genere o durata: Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où di Sylvain George (già vincitore della scorsa edizione) racconta di un gruppo di ragazzini migranti, in attesa sulla soglia fra Africa ed Europa, ai margini spagnoli del Marocco. Le Fardeau di Elivis Ngabino ci porta nella Repubblica Centrafricana; Valley Pride di Lukas Marxt attraversa le monoculture del sud della California; Last Things di Deborah Stratman guarda il mondo dal punto di vista delle pietre; Banzavois di Lorenzo Casali racconta una fabbrica di motori di Saronno, l’Isotta Fraschini, coinvolgendo nella narrazione i giochi linguistici di Gadda e la voce di Elio de Capitani. Linguaggi spesso molto sperimentali, bianco e nero, narrazioni scomposte sono la cifra di questa selezione. Starà ai registi Stefano Savona e Marianna Schivardi e all’urbanista Lucia Tozzi, componenti della giuria, scegliere il vincitore.
Il Concorso Prospettive è dedicato agli italiani under 35 e “vuole essere un laboratorio di idee per intercettare ciò che agita il cinema italiano indipendente più giovane con l’emozione di accompagnare nuovi talenti nel futuro”.
In Fuori Concorso troveremo il primo film del filosofo del pensiero queer Paul B. Preciado: si intitola Orlando, ma biographie politique e dialoga, ça va sans dire, con l’Orlando di Virginia Woolf. E poi Franco Maresco accompagna il jazzista americano Joe Lovano in un viaggio on the road in Sicilia alla ricerca delle proprie origini in Lovano Supreme, mentre Stefano Savona presenta Le mura di Bergamo girato fra la città vuota e gli ospedali pieni della primavera 2020 e la successiva ricostruzione di una comunità.
Fuori Formato si concentra quest’anno alla regista e performer Gaëlle Rouard. Filmmaker Expanded è la sezione dedicata alla realtà virtuale e immersiva, realizzata con AN-ICON insime a Rai Cinema e Anteo. Filmmaker Moderns sono film “che esprimono una ricerca in divenire”. E ancora avremo la sezione Teatro Sconfinato (con il gruppo teatrale Anagoor) e Strade perdute (una raccolta di 18 frammenti di film che non sono entrati nel montaggio finale). Infine, in occasione di Bookcity (13-19 novembre) la sezione La lunga vita delle parole: scrittori, romanzi e film coinvolgerà gli scrittori Alessandro Bertante e Helena Janeczek che proporranno due romanzi che vorrebbero vedere traposti in film – Meridiano di sangue di Cormac McCarthy e La buona condotta di Elvira Mujicic – e provino a immaginarne la resa cinematografica insieme al pubblico.
Dieci giorni di programmazione sparsa per la città di Milano, molte collaborazioni, moltissimi giovani registi. In chiusura, domenica 26, Chutzpah – Qualcosa sul pudore di Monica Stambrini porterà il pubblico all’interno di una sua crisi sia emotiva che personale, del dolore di una storia d’amore finita, sulla soglia sottile della privacy.
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