Erano tutti convinti che la Croisette di Cannes 76 si sarebbe tinta di rosa. Rosa Barbie per l’esattezza. Come quello dell’omonimo film di Greta Gerwig con protagonista Margot Robbie nei panni della bambola per eccellenza. E invece Thierry Fremaux, direttore artistico del festival previsto dal 16 al 27 maggio, è rimasto a bocca asciutta. Niente Barbie. Così come niente Oppenheimer di Christopher Nolan, altro titolo che era stato dato praticamente per certo in un’edizione che, come era facile immaginare, è già accompagnata da una serie di infinite polemiche. A partire dall’apertura affidata a Maïwenn con Jeanne du Barry, pellicola su vita, ascesa e caduta della favorita di Re Luigi XV con il volto di Johnny Depp che torna sul grande schermo dopo il processo vinto contro l’ex moglie Amber Heard.
Il caso Corsini e l’assenza di Woody
Ma le beghe per il direttore artistico non si fermano qui. “Le polemiche offuscherebbero il film”: Fremaux ha liquidato così l’assenza dal concorso di Cannes 76 di Woody Allen. Polanski? Non pervenuto. Forse lo vedremo a Venezia 80? Non ci è dato ancora saperlo. Quello che è certo è che dalla lista dei film in concorso è sparito un titolo. Come riportato da Le Parisien, Le retour di Catherine Corsini sarebbe dovuto essere annunciato durante la conferenza stampa di presentazione del festival tra la rosa dei film diretti da donne. E poi? Stando sempre a quanto riportato dal giornale francese la regista e altri due membri del cast sarebbero stati accusati di gesti inappropriati. Il risultato immediato? L’esclusione della regista dal concorso.
Scorsese, Indy, Anderson e gli altri
Ma Cannes 76 non è solo polemiche o assenze. Basta guardare ai grandi nomi hollywoodiani in cartellone per farsi un’idea. Da Martin Scorsese con il suo Killers of the Flower Moon – tra i film più lunghi della storia del cinema con le sue quasi 4 ore di durata – in cui torna a fare coppia con Leonardo DiCaprio, a Indiana Jones e il quadrante del destino, quinto capitolo che vede Harrison Ford tornare a vestire i panni dell’archeologo ideato da George Lucas e Philip Kaufman. Grande attesa anche per le inquadrature simmetriche e i colori pastello di Wes Anderson con Asteroid City e il suo cast da capogiro. Senza dimenticare Todd Haynes che dirige Natalie Portman e Julianne Moore nel dramma romantico May December grazie al quale, possiamo già affermarlo senza paura di essere smentiti, le due attrici domineranno la prossima stagione dei premi.
Cannes 76 parla anche italiano
Marco Bellocchio. Nanni Moretti. Alice Rohrwacher. Tre registi italiani e un solo concorso, quello di Cannes 76. Il regista di Esterno Notte, ad un anno di distanza dal trionfo della sua prima serie tv che ha fatto incetta di nomination ad prossimi David, torna sulla Croisette con Rapito. Ispirato alla storia vera di Edgardo Mortara, il bambino ebreo allontanato dalla sua famiglia nel 1858 per essere cresciuto, da cattolico, sotto la custodia di Papa Pio IX. Altro ritorno quello di Moretti con Il sol dell’avvenire che segna la nona volta del regista al festival, questa volta con la storia di un cineasta che deve realizzare un film ambientato a cavallo tra gli anni Cinquanta e Settanta in un circo. Chiude la tripletta Rohrwacher con La Chimera. Un altro ritorno dopo la vittoria, nel 2018, per la miglior sceneggiatura con Lazzaro Felice. Questa volta la regista racconta la storia di un giovane archeologo, interpretato da Josh O’Connor, coinvolto nel traffico di antichità.
I film da tenere d’occhio nel concorso…
Mentre si vocifera che Perfect Days, il film di Wim Wenders presentato in concorso a Cannes 76, sia uno dei titoli imperdibili di questa edizione, sono numerose le pellicole da tenere d’occhio nelle varie sezioni. Restando legati al concorso si parte con Club Zero di Jessica Hausner con protagonista Mia Wasikowska, Four Daughters della regista tunisina Kaouther Ben Hania e l’esordio della cineasta franco-senegalese Ramata-Toulaye Sy con Banel et Adama, storia d’amore travagliata ambientata in un piccolo villaggio del Senegal.
… e quelli delle sezioni parallele
Un Certain Regard, Settimana della Critica e Quinzaine des Cinéastes. Tre sezioni parallele che, da sempre, regalano grandi sorprese. Quali saranno quelle di Cannes 76? C’è attesa per The Mother of All Lies di Asmae El Moudir e Omen di Baloji Tshiani, entrambi presentati in Un Certain Regard. Si prosegue con due esordi dietro la macchina da presa targati Settimana della Critica: il primo è quello di Stéphan Castang con Vincent Must Die, il secondo quello dell’ex assistente di Bong Joon-ho, Jason Yu, con la black comedy Sleep. Chiudono The Feeling That the Time for Doing Something Has Passed, pellicola diretta da Joanna Arnow e prodotta da Sean Baker, e A Song Sung Blue della regista cinese Zihan Geng tra i film da non perdere alla Quinzaine.
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