La 29esima edizione dei Critics’ Choice Awards si è svolta domenica 14 gennaio a Santa Monica e i grandi vincitori della serata sono stati Oppenheimer, The Holdovers – Lezioni di vita, Barbie, Succession, Beef – Lo scontro e The Bear.
Chelsea Handler, che ha condotto la serata per il secondo anno consecutivo, ha iniziato il suo monologo di apertura definendosi “Barbie microdose” e ha lanciato una frecciatina ai dirigenti degli Studios che sono stati “costretti alle ferie” per sei mesi a causa degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori. Ha anche sottolineato che quello appena trascorso è stato un grande anno per le donne.
“Le donne hanno vinto in tutti i campi”, ha affermato Handler. “Barbie al botteghino, Taylor Swift e Beyoncé con i loro tour, Gwyneth Paltrow e il suo processo per l’incidente sugli sci. Le donne si fanno avanti e dominano la nostra cultura. Si potrebbe quasi dire che è stato l’anno delle donne. Insomma, è una cosa che potrebbero dire le donne. Bill Maher invece direbbe: ‘Ma questa sta ancora parlando?’”.
La battute di Chelsea Handler ai Critics’ Choice
Poi è passata a Oprah Winfrey, che era lì per sostenere il film da lei prodotto, Il colore viola. “Oprah, non ho parole per descriverti”, ha dichiarato Handler.
In seguito, la conduttrice ha parlato di alcuni dei film e delle serie tv più “arrapati” dell’anno: Ali Wong in Beef – Lo scontro, Cillian Murphy che si eccita per l’uranio e il 2023 che è l’anno in cui “tutti si sono eccitati per Pedro Pascal”. Naturalmente ha anche reso omaggio al pene di Barry Keoghan per la sua performance in Saltburn. Handler ha anche lanciato una frecciatina al conduttore dei Golden Globes della scorsa settimana, Jo Koy (con cui ha avuto una relazione in passato).
“Sfortunatamente Martin Scorsese non è qui stasera, ma questo non mi impedirà di far sapere a tutti i presenti che lo farei girare come una polpetta italiana”, ha dichiarato dopo una serie di battute in cui sottolineava di essere attratta da uomini più anziani. “Grazie per aver riso. L’hanno scritto i miei autori”. Era chiaramente un riferimento a una frase simile che aveva detto Koy durante il suo monologo e che non ha suscitato le risate che sperava.
Il dominio Oppenheimer
Oppenheimer ha vinto il premio per il miglior film, oltre che per il miglior cast, il miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.) e il miglior regista (Christopher Nolan). Nolan ha ringraziato Kai Bird e Martin J. Sherwin per il loro libro American Prometheus [in Italia: Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica], su cui il regista ha basato gran parte del film.
Emily Blunt ha invece ritirato il premio per il cast a nome dei suoi “Oppenhomies”, lodando in particolare l’interpretazione di Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer. Downey Jr., durante il suo discorso, si è preso un momento per onorare i critici che in passato hanno definito il suo lavoro “sciatto, disordinato e pigro”, “come Peewee Herman che esce dal coma”, “uno sconcertante spreco di talento” e “divertente come una scoreggia nel letto”.
Downey Jr. ha vinto lo stesso premio ai Golden Globes lo scorso fine settimana. Oppenheimer ha vinto anche per la migliore fotografia, il miglior montaggio, i migliori effetti visivi e la migliore colonna sonora.
Barbie e I’m just Ken
Anche Barbie ha vinto diversi premi, in particolare quello per la miglior commedia, che è stato annunciato durante una pausa pubblicitaria e non ha permesso agli interessati di salire sul palco. Handler, più tardi, ha aggiustato il tiro invitando sul palco la protagonista e produttrice Margot Robbie e la sceneggiatrice e regista Greta Gerwig.
“Questo non faceva parte dello show, ma siamo molto grate”, ha affermato Robbie prima di passare il microfono a Gerwig, che ha ringraziato il suo co-sceneggiatore e partner Noah Baumbach perché volevano entrambi far ridere l’altro e poi hanno “fatto ridere il mondo”. Il film ha vinto anche il premio per la migliore canzone, assegnato a I’m Just Ken. Hanno ritirato il premio gli autori Mark Ronson e Andrew Wyatt e Ryan Gosling, che ha interpretato la canzone.
Ronson ha ringraziato Gerwig per aver creato uno spazio per una power ballad di 11 minuti che permette anche gli uomini di piangere nel film. Barbie ha ricevuto inoltre il premio per la migliore sceneggiatura originale, la migliore scenografia, i migliori costumi e il miglior trucco e parrucco.
Le Lezioni di Vita di Giamatti e Stone
Da’Vine Joy Randolph ha vinto il premio come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in The Holdovers – Lezioni di vita. Randolph ha fatto incetta di premi finora, compresi i Golden Globe dello scorso fine settimana. Allo stesso modo, Paul Giamatti ha vinto il premio come miglior attore per il film dopo aver vinto il Globe lo scorso fine settimana nella stessa categoria.
Durante il suo discorso, ha detto che non pensava che la sua settimana potesse andare meglio da quando la sua sosta da In-N-Out dopo i Globes è diventata virale sui social media. Ha poi scherzato sul fatto che i partecipanti hanno ricevuto la loro “pizza in busta”, che presumibilmente era il pasto servito durante la premiazione. Dominic Sessa ha vinto come miglior giovane attore.
Emma Stone ha vinto il premio come miglior attrice e ha dichiarato di non aver preparato un discorso, ma ha detto al pubblico che è riuscita a “disimparare” molte cose per interpretare il personaggio di Bella Baxter di Povere creature!. Se da un lato ha ringraziato i critici per questo premio, dall’altro sta imparando a fregarsene di quello che pensano, ha detto ridendo.
La vittoria di Succession e The Bear
Succession si è portata a casa i premi per la miglior serie drammatica, il miglior attore in una serie drammatica (Kieran Culkin) e la miglior attrice in una serie drammatica (Sarah Snook), mentre Elizabeth Debicki ha vinto il premio come miglior attrice non protagonista per il suo ruolo in The Crown e Billy Crudup ha vinto il premio corrispondente per la sua interpretazione in The Morning Show.
The Bear ha vinto come miglior serie comica e gli attori Jeremy Allen White, Ayo Edebiri e Ebon Ross-Bachrach hanno tutti ricevuto premi per le loro interpretazioni. Anche Beef – Lo scontro è stata tra i grandi vincitori della serata, aggiudicandosi il premio per la migliore serie limitata, il miglior attore in una serie limitata (Steven Yeun), la migliore attrice in una serie limitata (Ali Wong) e la migliore attrice non protagonista in una serie limitata (Maria Bello).
Jonathan Bailey ha vinto il premio come miglior attore non protagonista in una serie limitata per Compagni di viaggio. Bailey, durante il suo discorso di accettazione, ha raccontato al pubblico che questa serie è un “promemoria del fatto che le persone LGBTQ+ sono sempre esistite e hanno sempre lottato per una vita più facile, quindi ringrazio le persone che sono venute prima di me”, perché lui essere lì a vincere un premio per aver interpretato un personaggio che rappresenta la comunità. Meryl Streep (Only Murders in the Building) ha vinto il premio come miglior attrice non protagonista in una serie comica, ma non era presente per ritirare il premio.
America Ferrera non ha “paura di dire la verità”
Il SeeHer Award, che premia la rappresentazione accurata di donne e ragazze nei media, è stato consegnato quest’anno ad America Ferrera dalla sua co-star di Barbie Robbie, che ha detto che Ferrera non ha mai “paura di dire la verità”. Ferrera ha fatto scalpore per il suo monologo nel film, in cui parla di come sia impossibile essere una donna nella società di oggi. Ferrera è poi salita sul palco e ha definito il premio “significativo” perché è cresciuta con il desiderio di vedere sullo schermo persone che le somigliassero.
“Sono cresciuta come una ragazza honduregna-americana di prima generazione, innamorata della tv, del cinema e del teatro, che voleva disperatamente far parte di un patrimonio narrativo in cui non riuscivo a vedermi riflessa”, ha affermato. “Certo, potevo identificarmi in personaggi forti e complessi, ma questi personaggi raramente, praticamente mai, mi assomigliavano. Desideravo vedere sullo schermo persone come me, come esseri umani a tutti gli effetti”.
Vedersi nei film
Le sembrava impossibile vedere sullo schermo “personaggi latini pienamente dimensionali”, ma ha dato merito agli sceneggiatori e ai colleghi attori che da allora hanno cambiato la situazione, facendo vedere “personaggi che non avrei potuto vedere crescendo, ma che ora vedo”.
“Siamo tutti degni di vedere le nostre vite riflesse in modo intenso e autentico”, ha detto Ferrera, accolta da una standing ovation. Le telecamere hanno inquadrato Taraji P. Henson, che ha indicato il suo tatuaggio sul braccio con la scritta “The Truth”, la verità. Ferrera ha inoltre riconosciuto a Gerwig il merito di aver dimostrato che “le storie di donne non hanno difficoltà a raggiungere la grandezza cinematografica e contemporaneamente a fare la storia al botteghino”.
Harrison Ford ha ricevuto il premio alla carriera ed è stato presentato dal regista di Indiana Jones e il quadrante del destino James Mangold. Definendolo un ipergigante, il regista ha parlato della pluridecennale carriera di Ford e del talento dell’attore. Un emozionato Ford è salito sul palco per accettare il premio e ha attribuito alla fortuna e al lavoro di meravigliosi registi il merito della sua carriera.
Potete vedere qui l’elenco completo dei vincitori dei Critics’ Choice.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma