È stato grazie allo spirito di Martin Luther King Jr. (nel terzo lunedì di gennaio tradizionalmente dedicato all memoria del leader dei diritti civili, ndr) o semplicemente è per un segno dei tempi che gli Emmy 2023 sono stati i più attenti di sempre all’inclusività?
Mentre la cerimonia di premiazione festeggiava il suo 75° anniversario, 5 dei 12 Emmy per la recitazione assegnati il 15 gennaio – dopo il ritardo di quattro mesi dovuto agli scioperi del 2023 – sono andati a interpreti bipoc (black, indigenous, people of colour, ndr) eguagliando il record stabilito nella cerimonia del 1991, quando Lynn Whitfield, Madge Sinclair e Ruby Dee portarono a casa le statuette insieme a James Earl Jones che ne vinse due.
The Bear e Abbott Elementary: il primo record per le serie comiche
Lo show è entrato nella storia già con i primi due premi della serata: le vittorie di Ayo Edebiri di The Bear e di Quinta Brunson di Abbott Elementary hanno segnato la prima volta che gli Emmy per l’attrice comica protagonista e non protagonista sono andati a donne nere nello stesso anno (ma l’impresa era già stata compiuta nel 2015 con Viola Davis e Uzo Aduba nella categoria delle serie drammatiche). Brunson è inoltre solo la seconda donna nera a vincere come attrice protagonista in una serie comica, dopo Isabel Sanford de I Jefferson nel 1981.
Niecy Nash-Betts è stata la terza attrice nera a vincere un Emmy il 15 gennaio, come miglior attrice non protagonista in una miniserie, per Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer. “Accetto questo premio a nome di tutte le donne nere e bipoc che sono rimaste inascoltate, ma che hanno subito un’eccessiva sorveglianza, come Glenda Cleveland, come Sandra Bland, come Breonna Taylor”, ha affermato Nash-Betts sul palco, ricordando il suo personaggio di Mostro e due delle donne la cui morte per mano delle forze dell’ordine ha fatto notizia negli ultimi anni. “Come artista, il mio compito è dire la verità al potere e lo farò fino al giorno della mia morte”.
Ali Wong e lo storico risultato di Beef
A differenza del 1991, questa volta anche gli artisti di origine asiatica hanno contribuito al record di inclusività dei risultati. Il bottino raccolto da Beef – Lo scontro nelle miniserie (tra cui i premi per la miglior sceneggiatura e la miglior regia per il creatore Lee Sung Jin) ha visto l’assegnazione di un Emmy ai suoi interpreti principali, Steven Yeun e Ali Wong. Quest’ultima è la prima donna asiatica ad aver vinto un Emmy per un ruolo da protagonista.
Nelle categorie non attoriali, RuPaul, conduttore di RuPaul’s Drag Race ha esteso il suo record di persona bipoc più premiata nella storia degli Emmy (oltre 15 premi). Il 6 gennaio, in occasione dei Creative Arts Emmys, ha inoltre allungato a otto la sua scia di vittorie come conduttore di reality. E Trevor Noah è diventato la prima persona non bianca a condurre un talk show vincitore di un Emmy, una categoria (con eccezione di Last Week Tonight) che esiste dal 2015.
Nonostante le vittorie degli artisti neri e asiatici, i latinoamericani, il più grande gruppo culturale minoritario degli Stati Uniti, sono stati tuttavia esclusi dall’ennesima premiazione. Compreso Pedro Pascal che aveva raggiunto il record di tre nomination personali in una sola edizione.
I premi speciali e gli ospiti degli Emmy 2023
La Television Academy ha premiato la Glaad (organizzazione no-profit contro l’omofobia) con il Governors Award per il suo lavoro pionieristico e da leader a favore di una rappresentazione equa, accurata e diversificata delle persone Lgbtqia+. “Quello che il mondo vede in tv influenza il modo in cui trattiamo gli altri e le decisioni che prendiamo nei nostri salotti, nelle scuole, al lavoro e alle urne”, ha dichiarato in un comunicato la presidente e Ceo della Glaad Sarah Kate Ellis. “Quando non si conoscono le persone, è facile demonizzarle. La visibilità crea comprensione e apre le porte. È una cosa che salva la vita”.
La prima presentatrice della serata è stata Christina Applegate, che è salita sul palco con un bastone. “Alzandovi in piedi mi fate vergognare della mia disabilità”, ha scherzato l’attrice, a cui è stata diagnosticata la sclerosi multipla nel 2021, salutando la standing ovation. Più tardi, ha detto del suo compagno di palco Anthony Anderson (Black-ish): “In realtà non ho bisogno di lui qui, è solo molto carino”.
Un atteggiamento apprezzato anche da Lauren Appelbaum, vicepresidente di RespectAbility per l’intrattenimento e i media: “Mi è piaciuto quando ha detto al pubblico di non applaudire ogni volta che fa qualcosa”, ha dichiarato a The Hollywood Reporter. “Dovrebbe ricevere un riconoscimento per le sue fantastiche capacità di recitazione, e infatti ha avuto una nomination quest’anno”.
Appelbaum ha anche notato che la presentazione sul palco di Applegate è avvenuta subito prima dell’annuncio della categoria in cui la star di Amiche per la morte – Dead to Me era candidata (attrice protagonista in una serie comica): “Non mi è sfuggito che ha presentato poco prima della sua nomination per assicurarsi di essere nel backstage in un luogo accessibile in caso di vittoria”.
“Questo è anche un giorno per onorare il dr. Martin Luther King Jr. portandovi un momento del suo discorso più famoso (I have a dream, ndr), votato dalla Television Academy come uno dei momenti di maggior impatto nella storia della televisione”, ha affermato infine il conduttore degli Emmy Anthony Anderson. “Quando lasceremo risuonare la libertà, quando la faremo risuonare da ogni villaggio e frazione, da ogni stato e città, saremo in grado di accelerare fino al giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, protestanti e cattolici, potranno tenersi per mano e cantare con le parole del vecchio spiritual: ‘Finalmente liberi, finalmente liberi. Grazie a Dio onnipotente, siamo finalmente liberi’”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma