Prima settimana di gennaio, primo premio cinematografico dell’anno: come ormai consuetudine, i Golden Globes inaugurano la parte più corposa dell’Award season, avviando anche il conto alla rovescia per i prossimi Oscar. Quella dei Globes non è mai stata una cerimonia statica e rituale come le altre, tuttavia, complice la disposizione della sala in grandi e conviviali tavolate rotonde, cena di gala e tanto (davvero tanto) champagne.
Quest’anno il banchetto delle star si terrà al Beverly Hilton Hotel a Beverly Hills, Los Angeles, domenica 7 gennaio e andrà in onda sulla Cbs e in streaming su Paramount+, interrompendo così l’accordo con il canale Ncb. L’81ª edizione dei Golden Globes, inoltre, ha già tutte le ragioni per volersi differenziare dalle cerimonie che l’hanno preceduta. Dopo il recente scioglimento della Hollywood Foreign Press Association, avvenuto nel 2023, il premio è organizzato dalla Golden Globe Foundation, una nuova fondazione a scopo di lucro che non coinvolge più l’associazione della stampa estera che l’aveva fondato nel 1943.
La sfida di Matteo Garrone
Protagonista della notte americana sarà anche l’Italia con Io capitano di Matteo Garrone. Il film, girato in lingua wolof, racconta l’odissea per mare di due ragazzi senegalesi che attraversano il loro paese, il Sahara, i campi di concentramento libici e infine il Mediterraneo per cercare una vita migliore in Italia. Leone d’argento per la regia a Venezia 80, dove Io capitano ha avuto la sua anteprima mondiale, Garrone è riuscito a conquistare la critica e a ottenere anche una distribuzione negli Stati Uniti, a partire dal 23 febbraio, data che, nel caso in cui dovesse entrare in cinquina agli Oscar, potrebbe aiutare nella corsa alla statuetta.
La sfortuna, se così si può dire, di Garrone quest’anno è l’altissimo livello dei contendenti allo stesso premio. Dovrà infatti riuscire a battere i super favoriti (anche nella categoria miglior film drammatico) Anatomia di una caduta di Justine Triet e La zona di interesse di Jonathan Glazer. Ritroverà sul suo percorso anche un titolo di Venezia 80, La società della neve di J.A. Bayona, che a settembre aveva chiuso la Mostra e dovrà affrontare il cinema d’autore di Aki Kaurismäki con Foglie al vento, già premiato a Cannes come Glazer, e la grande sorpresa di Celine Song, Past Lives, che potrebbe essere la vera “palla curva” di questa stagione dei premi.
Cosa aspettarsi dai Golden Globes 2024
Non dovrebbero esserci dubbi, invece, sul dominio di Barbie, Oppenheimer, Povere creature! e Killers of the Flower Moon. Ci si aspetta che i quattro film, oltre a sfidarsi direttamente nelle maggiori categorie, possano a dividersi equamente i premi “minori”.
Nell’anno del suo centenario, è improbabile che Disney riesca a trionfare nella categoria dell’animazione, considerata la tiepida accoglienza di Wish, mentre il favorito resta, anche nella nuova categoria del miglior blockbuster, l’Uomo Ragno di Miles Morales, ossia Spider-Man: Across the Spider-Verse.
Per la televisione, invece, sembra già tutto scritto: Succession 6 e The Bear 2 hanno pienamente convinto pubblico e critica. Resterebbe aperta solo la partita delle miniserie, con Daisy Jones and the Six e Beef – Lo scontro tra i favoriti.
Infine, mentre sul palco a guidare la cerimonia e a introdurre i singoli presentatori dei premi ci sarà lo stand up comedian Jo Koy, che ha già promesso “di prendere in giro molte persone” (forse non ai livelli irraggiungibili di Ricky Gervais nel 2020), sei dei suoi colleghi si sfideranno per la prima volta nella categoria dedicata alla miglior stand up comedy. L’ultima novità di una serata che pone già alte aspettative.
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