Per una sera, a Roma, Israele e Palestina dialogano attraverso il cinema al MedFilm Festival 2023 (9-16 novembre). Le ultime proiezioni della giornata del 14 novembre provengono infatti dal Medio Oriente in guerra.
Dopo il passaggio al Locarno Film Festival, The Vanishing Soldier, titolo israeliano di Dani Rosenberg avrà infatti la sua anteprima italiana al MedFilm, in concorso per il premio Amore & Psiche, mentre nella selezione dei cortometraggi, dopo il debutto al South by Southwest (festival di cinema indipendente americano), verrà presentato The Key del regista palestinese Rakan Mayasi.
Delle due opere una fugge dall’orrore del conflitto a Gaza, l’altra lo evoca senza mai mostrarlo.
The Vanishing Soldier e The Key
In The Vanishing Soldier il protagonista, Shomi, è un diciottenne che abbandona il campo di battaglia per tornare dalla fidanzata a Tel Aviv. Sceglie la vita sulla morte, l’amore sull’odio e, soprattutto sceglie di scegliere, si assume la responsabilità della sua libertà. Da Locarno la recensione di The Hollywood Reporter Roma lo descrive come un film “con un incedere antiretorico, con un cambio di linguaggi continuo, dal teen drama alla comicità, dalla tragedia all’action movie, e soprattutto con una franchezza che spiazza. Un elogio disperato della diserzione come riconquista di sé e dei propri desideri”.
Rakan Mayasi, allievo del regista-poeta Abbas Kiarostami, nei 19 minuti di The Key punta invece tutto sull’allegoria, sul raccontare senza dire, far capire senza mostrare. Protagonista è una ricca famiglia israeliana, Moshe, Elza e la loro figlia di sei anni, Edina. La bambina all’inizio è l’unica in grado di sentire un suono misterioso provenire dalla porta di casa, come una chiave nella toppa, ma sul pianerottolo non c’è mai nessuno che “prova a entrare”. Quando anche i genitori si accorgono del rumore ogni equilibrio si rompe.
Si esprime da regista attivista, Mayasi – insieme alla produzione esecutiva di Roger Waters, noto per le sue posizioni anti-israeliane – senza bisogno di rendere esplicita a parole la sua posizione.
Nel contesto del MedFilm Festival i due titoli, però, si rispecchiano e si ritrovano uno nell’altro, nella ricerca estetica che usano per descrivere la stessa violenza, pur da distanti visioni politiche, più moderate o più estreme.
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