“Grazie all’incredibile performance di un grande cast, Il colore viola accompagna il pubblico attraverso un emozionante viaggio di amicizia e scoperta di sé”, afferma Tara McNamara, presidente del comitato CCA Women’s dei Critics Choice Awards. “Nominato a cinque Critics Choice Awards, compreso miglior film, questo vivace musical è una gioiosa testimonianza della resilienza e del potere della sorellanza”.
L’occasione per questa dichiarazione è il riconoscimento al film del cosiddetto Seal of Female Empowerment in Entertainment (Sofee), il certificato dell’associazione che ogni anno riconosce i titoli cinematografici e televisivi in cui è meglio rappresentata l’esperienza femminile.
La notizia è stata accolta con entusiasmo dalle protagoniste. “Non ci sarebbe Il colore viola senza la vera sorellanza dentro e fuori dal set”, ha affermato Taraji P. Henson (Shug nel film), seguita da Daniele Brooks (ch interpreta Sofia): “Le donne ne Il colore viola si danno potere a vicenda in diversi modi e nel corso della loro intera vita. Lo stesso abbiamo fatto io e quelle che considero le mie sorelle, Taraji e Fantasia (Barrino)”.
Proprio Barrino, che interpreta la protagonista Celie, ha poi dichiarato: “È un onore ricevere questo riconoscimento per dei ruoli attraverso cui abbiamo dovuto empatizzare con i bisogni e i traumi dei nostri personaggi, per guarire insieme”.
Come si assegna il Sofee
Il Seal of Female Empowerment in Entertainment (Sofee) si potrebbe definire l’evoluzione del test di Bechdel. Nella critica cinematografica, il test ideato dalla fumettista Alison Bechdel è oggi poco più che un gioco, usato per capire quanto un film sia femminista o rappresenti l’uguaglianza di genere. Sono tre i requisiti che chiede di rispettare: che l’opera contenga almeno due personaggi femminili (1) che parlano tra loro (2) di un qualsiasi argomento che non riguardi un uomo (3). E, volendo esagerare, il quarto criterio dovrebbe essere che entrambi i personaggi abbiano un nome specificato e non solo un ruolo (di madre, sorella o amica).
L’associazione dei Critics Choice – nello specifico il comitato femminile sotto il nome di CAA Women’s Committee – ogni anno riprende questo test empirico e vi aggiunge una serie di criteri da valutare su scala numerica, fino a ottenere un punteggio assegnato di volta in volta ai film e alle serie televisive. Sono quindi progetti idonei al Sofee tutti quelli che hanno un arco narrativo femminile dominante, uno screen time (minutaggio) identico tra comprimari maschili e femminili, donne dietro la macchina da presa e in ruoli di responsabilità e che, appunto, rispettino anche i punti del test di Bechdel.
Per vincere il sigillo, tuttavia, è necessario ottenere un punteggio minimo di 7 su 10 secondo l’assegnazione riportata nella tabella qui sotto. E sì, la Critics Choice Association si prende molto sul serio da questo punto di vista.
Gli altri titoli vincitori del Sofee
Sono in tutto 18 i titoli che, in attesa della cerimonia di premiazione dei Critcs Choice Awards il prossimo 14 gennaio, ricevono il sigillo dell’empowerment femminile. Il colore viola è solo l’ultimo in ordine cronologico, essendo uscito in sala negli Stati Uniti il 25 dicembre.
Tra i film già “certificati” con il Sofee quello di maggior successo è senza dubbio Barbie, anche perché secondo la griglia riportata sopra, ha ricevuto un punteggio perfetto di 10 su 10. Secondo la co-direttice del Sofee Lauren Bradshaw: “Barbie attira l’attenzione con la nostalgia del rosa e colpisce duramente con una sceneggiatura metaforica e metacinematografica che si concentra su cosa significhi essere una donna nella società di oggi. Greta Gerwig ha creato un potente e profondo commento sociale, dando vita allo stesso tempo a un’opera di intrattenimento divertente ed emozionante”.
Fra le diverse serie televisive, invece, di recente è stata premiata con un punteggio perfetto di 10 su 10 anche Lezioni di chimica con Brie Larson, definito dal comitato come un racconto illuminante sui progressi, quelli fatti e quelli mancati, delle donne nella società. Nei suoi ringraziamenti la produttrice esecutiva Natalie Sandy ha dichiarato: “Non capita tutti i giorni che un personaggio come Elizabeth Zott (Larson) entri nella tua vita. Quando ci è stato affidato il compito di tradurre sullo schermo il ricco mondo e i personaggi del libro di Bonnie Garmus, è stato impossibile non riconoscere nella nostra missione un grande privilegio e una grande responsabilità. L’intera squadra di Lezioni di chimica è onorata di ricevere questo premio, che non avremmo potuto ottenere senza un romanzo straordinario come stella polare. Siamo incredibilmente grate per il riconoscimento e ci sentiamo autorizzate a continuare a raccontare storie che non solo toccano un pubblico di donne, ma le ispirano a trovare la propria voce”.
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