Suzy Bemba non aveva mai pensato di diventare un’attrice professionista. La shooting star europea di quest’anno, proveniente dalla Francia, si era già cimentata nelle arti performative: “10 anni di danza classica, circa sei anni di lezioni di canto”, ricorda. Dopo che un infortunio al ginocchio le ha reso impossibile continuare a ballare, è passata alla recitazione come “un nuovo modo di esprimersi” e ha iniziato a fare provini, facendosi ogni volta con la madre due ore e mezza di auto fino a Parigi dalla loro casa nella campagna francese.
La madre aveva inviato richieste alle agenzie francesi e una aveva accettato di ingaggiare Bemba dopo il diploma. Ma quando Bemba si è diplomata, la recitazione era l’ultimo dei suoi pensieri. “Volevo fare medicina, è sempre stato il mio sogno, così quando mi sono diplomata mi sono dedicata a quello”, racconta. “Ho dimenticato l’idea di recitare”. È stato solo dopo un anno, quando ha mancato di poco l’ammissione al secondo e sapeva che avrebbe dovuto ripetere il primo, che Bemba ha deciso di prendersi una pausa: “Era l’aprile del 2019 e ho pensato: ‘Forse potrei trovare un lavoretto estivo e provare a recitare?'”.
L’agenzia parigina era ancora interessata a lei. E, alla prima audizione, ha ottenuto il ruolo, recitando in Kandisha, un teen horror ispirato a un’antica leggenda marocchina su un demone vendicativo. “Abbiamo girato in Belgio durante l’estate, per due mesi, la mia prima volta su un set cinematografico”, ricorda. “Poi, in autunno, sono tornata a studiare medicina”. Ma i ruoli continuavano ad arrivare. Bemba ha sfruttato i suoi anni di danza classica per interpretare Flora, una giovane ballerina in cerca di successo nella serie francese L’Opéra, accanto ad Ariane Labed (The Lobster, The Souvenir).
L’anno scorso ha avuto un ruolo di supporto nel dramma presentato al Sundance Drift di Anthony Chen con Cynthia Erivo, ha interpretato il ruolo di protagonista accanto a Esther Gohourou (Donne ai primi passi) in Le Retour di Catherine Corsini, film in concorso a Cannes. E ha interpretato in modo straordinario Toinette, la prostituta francese che fa conoscere il socialismo al personaggio di Emma Stone, Bella, in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, candidato all’Oscar.
Tra medicina e recitazione
Ha fatto tutto questo mentre continuava ad attenersi al piano A. “I miei genitori mi hanno detto che dovevo finire medicina, quindi ho recitato e studiato allo stesso tempo”, afferma Bemba. “Non sono sicura che mia madre consideri la recitazione un vero lavoro”. Bemba continua a dividersi tra i due mondi. Il 15 gennaio, Bemba ha partecipato al “Dîner des Révélations” dei César, la cena dei talenti emergenti del cinema francese, e il giorno dopo ha sostenuto gli esami finali a Marsiglia.
“È molto impegnativo, ma in un certo senso mi toglie la pressione di dosso, perché non sto lavorando solo come attrice, ma sono anche impegnata a studiare. Non mi preoccupo di trovare il prossimo lavoro”, afferma. “Quando passo troppo tempo a recitare, mi sento come se il mio cervello si stesse rimpicciolendo, come se mi mancasse qualcosa”. Avendo meno tempo da dedicare al lavoro sullo schermo, Bemba è incredibilmente selettiva riguardo ai suoi ruoli, e dice di sì solo ai personaggi che può sostenere pienamente, sia dal punto di vista creativo che politico.
“Nel contribuire a creare immagini che rimarranno nella mente delle persone, ho un’enorme responsabilità”, afferma l’attrice. “Ed essendo un’attrice e una donna nera, ho la responsabilità di non interpretare personaggi che perpetuano stereotipi sbagliati o dannosi”. Definisce Toinette in Povere Creature! il suo “personaggio preferito in assoluto” perché “è una socialista e una femminista e qualsiasi sofferenza provi, non soffre mai perché è una donna nera”.
L’attivismo di Bemba si estende anche all’industria. L’anno scorso, insieme a Labed e ad altri due talenti francesi emergenti, Daphné Patakia (Benedetta) e Zita Hanrot (Tutte per una), ha fondato il gruppo di sostegno professionale “Association Des Acteur.ices” per combattere le molestie e spingere per migliori tutele sul set, compreso l’uso di coordinatori dell’intimità, che sono ancora una rarità nelle produzioni francesi.
Suzy Bemba, prossimi progetti
La Francia sta vivendo il proprio momento (tardivo) di #MeToo, con accuse di violenza sessuale e abusi rivolte a figure di primo piano del settore, tra cui l’attore Gérard Depardieu e i registi Benoît Jacquot e Jacques Doillon. Le Retour è stato anche al centro di uno scandalo prima della sua première a Cannes, in seguito a segnalazioni di una mancata tutela dei minori e dei giovani attori sul set.
Secondo Bemba, non si è trattato di reati, ma di una serie di piccoli incidenti che hanno minato la fiducia degli attori. “Mi ha fatto certamente capire quanto sia importante parlare apertamente quando qualcosa non va bene”, ha dichiarato. “Altrimenti tutto si accumula e può essere dannoso per il lavoro”.
A cinque anni da quel “lavoretto estivo”, la recitazione sta diventando qualcosa di simile a una carriera per Bemba. Dopo Povere Creature! ha avuto ruoli nella serie televisiva francese Tout Va Bien al fianco di Virginie Efira e nella commedia francese L’esprit Coubertin del regista Jérémie Sein. “Sono francese e voglio davvero lavorare in Francia, ma ho la sensazione che una persona come me non rientri sempre nell’immaginario degli sceneggiatori francesi”, ha affermato.
“Spero che la situazione cambi, ma sono assolutamente entusiasta di poter lavorare con registi inglesi o americani, perché lavorare a Povere Creature! mi ha fatto capire quanto siano diversi quei set dalla Francia e quanto possa essere bello”. E se non dovesse funzionare, c’è sempre la laurea in medicina.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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