Premi Goya 2024: Le otto montagne è candidato come miglior film europeo

Il più importante riconoscimento del cinema spagnolo include tra le nomination anche l'opera di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi protagonisti

Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch corre ancora a più di un anno dalla presentazione al Festival di Cannes 2022, dove ha vinto il premio della giuria a pari merito con Eo di Jerzy Skolimowski. Il film con Alessandro Borghi e Luca Marinelli, già premiato con quattro David di Donatello è infatti candidato ai premi Goya 2024 come miglior film europeo.

Nella stessa categoria sfida Aftersun di Charlotte Wells (dal Regno Unito), Anatomia di una caduta di Justine Triet (dalla Francia), Safe Place di Juraj Lerotić (dalla Croazia) e Das Lehrerzimmer di İlker Çatak (dalla Germania). La cerimonia di premiazione del più importante riconoscimento del cinema spagnolo, pari all’accademia dei David per l’Italia, si terrà il 10 febbraio a Valladolid.

In Spagna il film ha totalizzato circa 340 mila euro di incasso, di gran lunga inferiore ai sei milioni raggiunti in Italia secondo Vision distribution, ma è stato ampiamente apprezzato.

Le otto montagne, la trama

Le otto montagne si può riassumere come la storia di una profonda amicizia, ma è anche qualcosa di più, è il racconto di un luogo dell’anima, che prende forma tanto in un’altra persona quanto nei paesaggi di alta quota inviolati dall’uomo. Pietro (Luca Marinelli) e Bruno (Alessandro Borghi) si conoscono da bambini. Il primo è un ragazzo di città, che in montagna trascorre solo le vacanze, le parentesi noiose tra i diversi capitoli della vita vera. Il secondo non ha mai lasciato il suo piccolo paese. Legano subito e poi, per anni, perdono traccia l’uno dell’altro.

Da adulti la loro relazione si rafforza per un caso, un’assenza improvvisa, quella del padre di Pietro (Filippo Timi), e un suo ultimo desiderio da esaudire, quello di costruire fra i picchi innevati della Alpi valdostane un rifugio, in cui tornare ogni volta per sentirsi davvero a casa.

Quella piccolissima baita diventa il centro del mondo di Pietro e Bruno: il luogo da cui il primo continuerà a essere attratto come un magnete e da cui il secondo non riuscirà mai davvero ad allontanarsi.