L’impatto dello sciopero degli attori sulla Mostra di Venezia sarà molto limitato. Niente film di Luca Guadagnino e niente Zendaya, come la stessa Mostra ha fatto sapere in un comunicato ufficiale, annunciando l’inaspettato cambio del film di apertura (l’italiano Comandante, di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino).
La buona notizia, però, è che The Challengers sarà l’unico titolo americano a “saltare”. Non sarà un festival autarchico, dunque, né un festival “azzoppato”, ha fatto sapere via social il direttore della Mostra Alberto Barbera. Tutti gli altri film statunitensi selezionati da Venezia – i cui nomi sono già in parte circolati – sono confermati: i film ci saranno, i registi pure, sulle star – quelle sì – bisognerà avere pazienza.
Anche se non tutti gli attori hollywoodiani hanno un contratto milionario blindato come quello di Zendaya (per la quale si parla di un cachet da 10 milioni di dollari, con relativi e onerosi obblighi di promozione), la fedeltà allo sciopero – deciso dal sindacato degli attori SAG-AFTRA – potrebbe tenere lontane dal tappeto rosso le star, ma non i registi. Se dunque le voci dovessero rivelarsi affidabili, il Lido di Venezia quest’anno accoglierà il visionario Poor Things di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone e Mark Ruffalo, Maestro di e con Bradley Cooper (che potrebbe calcare il red carpet, in quanto regista della pellicola), Ferrari di Michael Mann, con Adam Driver e Penélope Cruz (attrice spagnola: tecnicamente potrebbe partecipare), e Priscilla di Sofia Coppola, sulla storia d’amore tra Priscilla e Elvis Presley.
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