Sono due le candidature ai Golden Globes per Il ragazzo e l’airone: miglior film d’animazione e miglior colonna sonora per Joe Hisaishi. Diretto da Hayao Miyazaki, la pellicola è ispirata in parte alla vita dell’animatore giapponese e in parte al romanzo del 1937 scritto da Genzaburō Yoshino How do you live?, e arriverà nelle sale italiane il primo gennaio 2024 grazie a Lucky Red. Nella categoria miglior film d’animazione, il maestro de Il castello errante di Howl si contenderà il premio con Elemental di Peter Sohn, Spider-Man: Across the Spider-Verse di Joaquim Dos Santos, Justin K. Thompson e Kemp Powers, Super Mario Bros. – Il film di Aaron Horvath e Michael Jelenic, Suzume di Makoto Shinkai e Wish di Fawn Veerasunthorn e Chris Buck.
Quest’anno, dopo lo scioglimento della Hollywood Foreign Press Association avvenuto nel 2023, il premio verrà organizzato dalla nuova Golden Globe Foundation. Non sarà dunque più l’Hfpa a supervisionare la cerimonia ora presieduta dai produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter). Il prossimo 7 gennaio sulla Cbs andrà in onda lo show che, come da tradizione, anticipa la notte degli Oscar.
Passato alla Festa del Cinema di Roma, Il ragazzo e l’airone è l’ultimo film di Hayao Miyazaki. Un’opera, quella del “maestro” dello Studio Ghibli, che in Giappone ha raggiunto un’apertura al botteghino di grande successo, e senza alcuna campagna marketing. O meglio, con una campagna marketing silenziosa.
Prodotto nel corso di sette anni, il film ha aperto il 48esimo Toronto Film Festival, e ora ha conquistato una storica nomination come miglior film d’animazione ai Golden Globes 2024, mai ricevuta dallo Studio Ghibli e da Hayao Miyazaki, che però ha portato a casa nel 2003 il premio Oscar per miglior film d’animazione per La città incantata, che nel 2002 ha ricevuto anche l’Orso d’oro della Berlinale come miglior film. La vittoria de Il ragazzo e l’airone segnerebbe inoltre la prima vittoria nella categoria per un film d’animazione non in lingua inglese.
Il ragazzo e l’airone, la trama
Il giovane Mahito, dopo aver perso la madre in un incendio a Tokyo durante la guerra, scappa con suo padre lontano dalla città, andando a vivere nella villa in cui la sua famiglia (da parte della mamma) vive da generazioni. Qui fa il suo primo incontro con uno strano e aggressivo airone cinerino, incappando anche in una cupa e fatiscente torre costruita dal suo prozio. Un portale per molti mondi, che si reggono l’uno sull’altro in un equilibrio precario e ormai prossimo al crollo.
In uno sviluppo molto simile a Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro e ad Alice nel paese delle meraviglie, Mahito intraprende questo viaggio in molti mondi, incappando in monarchie di parrocchetti sanguinari e mari in tempesta. Alla ricerca di sua madre, che secondo l’airone è ancora viva. Ma gli aironi mentono spesso, lo dicono anche loro. E questa stessa affermazione potrebbe essere una bugia.
Nella recensione di THR Roma, Il ragazzo e l’airone è stato descritto come un’opera che “rappresenta al 100% l’animatore giapponese”. “È una storia di crescita, di fuga dalla realtà, con tutta la fantasia del grande animatore e anche parte della sua intimità, della sua inquietudine. Come ad esempio l’enigma della successione del suo studio, che ha creato mondi e fatto sognare tante persone in giro per il mondo”.
“Risulta un film riepilogativo, in cui i fan di lunga data possono scorgere tutta la magia della filmografia di Miyazaki, in un lavoro che – a ben pensarci – potrebbe risultare un Sol dell’avvenire morettiano del Sol Levante. ‘Ecce Miyazaki’, si può dire”.
La questione della successione dello Studio Ghibli
La questione della successione dello Studio Ghibli – fondato da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma nel 1985 – è l’interrogativo che attanaglia da diversi anni l’animatore nipponico e che lo ha portato a vendere parte delle quote della sua società a una delle emittenti televisive private giapponesi più grosse, Nippon TV.
Durante la riunione di giovedì 21 settembre, i consigli di amministrazione di entrambe le compagnie hanno deciso che la grande rete radiotelevisiva commerciale diventerà il principale azionista dello studio d’animazione, con una quota del 42,3%. Il figlio del “maestro”, Gorō Miyazaki, è stato indicato come possibile successore. Ma ha espresso dubbi, dicendo che la responsabilità è troppo grande. E forse una delle più grandi responsabilità artistiche di questo secolo.
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