I sogni son desideri. E quello di molti è poter doppiare un personaggio Disney. Un desiderio nel cassetto soprattutto di coloro che con i classici animati sono nati e cresciuti, arrivando fino al dietro le quinte di storie piene di magia e buoni sentimenti, come l’ultima opera della casa di Topolino, in arrivo nelle sale italiane il 21 dicembre. Wish è la pellicola diretta da Chris Buck, regista di Frozen e del suo sequel, e Fawn Veerasunthorn, al debutto nel lungometraggio dopo aver lavorato come storyboard artist per Oceania e Zootropolis (oltre che alla già citata favola con protagoniste Elsa e Anna).
Disney festeggia con Wish il suo centenario, è per questo che torna alle origini. Tra riferimenti alle pellicole che hanno fatto la storia dell’animazione e una colonna sonora che omaggia i grandi brani dei titoli del passato, al centro del film di Buck e Veerasunthorn c’è la giovane Asha e il suo obiettivo: restituire ad ognuno il proprio sogno. Sull’isola di Rosas, in cui abita insieme alla madre e al nonno, ogni abitante deve infatti consegnare il proprio desiderio al re Magnifico, che lo custodirà finché non sceglierà il momento propizio in cui realizzarlo.
Il superpotere di Asha è la generosità, la stessa che ha colpito la sua doppiatrice, la cantante Gaia, e che tutti dovremmo imparare a saper dimostrare più spesso. Sicuramente dovrebbe farlo re Magnifico, la cui voce è quella di Michele Riondino – il quale ha confessato che la Disney, purtroppo, non l’ha fatto cantare (“Eppure non ero così male, secondo me!”). Non si risparmia invece Amadeus, che rappresenta il più canonico dei personaggi delle fiabe: un animale parlante, nel suo caso la capretta Valentino. Ma non solo parlante, anche cantante. E chissà se Amadeus lo avrebbe mai scelto tra i big del suo Sanremo.
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