“Sono orgoglioso del punto cui sono arrivato”. L’orgoglio è sempre stato centrale nella sua vita. Ci ha scritto anche un libro: Proud of me, Ditemelo adesso che sono sbagliato, edito nel 2021 da Feltrinelli. E in questo momento, come nel resto della sua vita, non possono certo essere delle polemiche “sterili”, come le definisce lui, a fermarlo. Vincenzo Tedesco, nato a Giffoni Valle Piana, classe ’90, è partito dai social (713.000 follower su Instagram, più di tre milioni su TikTok) ed è arrivato fino alla sala di doppiaggio, prestando la voce al personaggio di Zig Zag nel film d’animazione Arkie e la magia delle luci di Tania Vincent e Ricard Cussó, in sala dal 5 ottobre.
“Non ho mai ricevuto così tanti commenti negativi, né quando ho fatto coming out, né quando sono uscito col mio libro”, ha detto, commentando le critiche al suo doppiaggio. “So che le persone non ce l’hanno con me, ma con il ‘sistema’ che chiama gli influencer a doppiare. Eppure mi domando che male faccio io se presto la voce a un personaggio di terza fila. Inoltre, oggi, ci sono tantissimi doppiatori che usano i social per promuovere se stessi, da Chiara Fabiano che doppia Undici in Stranger Things a Alex Polidori che dà voce allo Spider-Man di Tom Holland. Dovrei dire che ci stanno rubando il mestiere?”.
Dal 2015, quando aprì il suo canale YouTube, Tedesco si autodefinisce “un unicorno” (dal suo profilo: “L’unicorno è una persona che sa di essere speciale e non ha paura di mostrarlo!”), depositario di una “missione” d’amore, accettazione di sé e ambientalismo: “Per questo ho accettato di partecipare al film. Sono gli argomenti che più ho a cuore, e che cerco di trasmettere sui social”.
Vincenzo Tedesco, da Arkie e la magia delle luci a Barbie
Col sorriso, dunque, Tedesco riconosce il privilegio nell’essere stato “scelto” per diffondere una riflessione sull’importanza del sostegno reciproco e della solidarietà. “Sono dalla parte di Arkie, la protagonista del film. Quando ero a scuola venivo preso di mira perché considerato strano, diverso. Non riuscivo a esprimermi pienamente”, ha raccontato l’influencer. Che avrebbe trovato la forza di reagire alle prepotenze grazie a una serie tv: “È stata Glee a farmi alzare la testa. Mi rivedevo nel personaggio di Kurt. Quando Brittany gli dice che è un unicorno, ho capito di esserlo anche io”.
Da quel momento ha cominciato a raccontarsi sui social, mantenendo comunque uno spazio privato: “Non è un obbligo postare ogni attimo della nostra vita. Lo faccio quando lo voglio, quando me lo sento. Ma se sono davvero felice, mi dimentico spesso di condividere foto o stories. Mi dispiace per chi mi segue, forse non sono un bravo influencer”.
Eppure il contatto con i suoi followers è – dice – “vitale”, necessario per parlare apertamente di temi come la ricerca della sicurezza in se stessi e il coraggio di mostrarsi come si è. “Un anno e mezzo fa facevo ancora il commesso in profumeria. Ho continuato proprio perché amo il contatto con gli altri. Anche durante una vendita può capitare che un cliente si apra con te, e condivida qualcosa di personale. Lo trovo un regalo. Sono contento quando accade, anche con le persone che mi seguono”.
Se gli si chiede se pensi di proseguire in futuro con il doppiaggio o di passare davanti alla macchina da presa (è un fan del cinema e delle serie tv, piange “sempre” di fronte ai film e ha amato Barbie di Greta Gerwig), Tedesco risponde: “So che dovrei studiare molto. Non si possono prendere le cose alla leggera. Per adesso non lo so. Se penso che quando mi hanno proposto di scrivere un libro ci ho messo quasi cinque anni per accettare, posso dire che tutto è possibile”.
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