Christopher Clark è un eco-guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta. Ma la situazione peggiora di anno in anno e un nuovo grande incendio minaccia di distruggere l’Avamposto. Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde, così da convincere il governo brasiliano a
istituire una riserva.
Del resto nella mente di un sognatore tutto è possibile e forse ha ragione lui, in un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza. Ma veramente possiamo salvare la foresta, noi, i figli dello stesso modello capitalista che la sta distruggendo?
L’avamposto, il documentario di Edoardo Morabito presentato come evento speciale durante le Giornate degli Autori di Venezia 80 è una produzione Dugong Films con Rai Cinema in associazione con Intramovies in associazione con O2 Pòs e Bidou Pictures Brazil distribuito per l’Italia da Luce Cinecittà.
“Chris era il mio antidoto al disincanto, ed è arrivato quando ormai pensavo non si potesse inventare o scoprire più niente, e il genere umano perduto. E d’altronde, a separarmi dal mio oggetto esotico c’era soltanto un volo low cost” ha dichiarato Morabito..
“Quello che ancora non sapevo è che questo viaggio dall’altra parte del mondo mi avrebbe riservato delle sorprese – e non poche – su Chris, sulle contraddizioni dell’avamposto, su tutta questa operazione e addirittura su me stesso”.
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