Laura Samani, vincitrice l’anno scorso del premio David come migliore regista esordiente per Piccolo corpo, è stata invitata a far parte della Résidence del Festival di Cannes, che ciclicamente ospita sei registi, per quattro mesi e mezzo, e dà loro supporto nella scrittura delle proprie sceneggiature.
Samani condivide questa esperienza con altri colleghi internazionali. Come nella serie Otto sotto un tetto, ma in sei: una situazione un po’ da sitcom, oppure da Erasmus. La nuova direttrice artistica del progetto, Stéphanie Lamome, come ci ha raccontato la regista triestina, ha impostato questo “ritiro” non solo come una residenza in cui si soggiorna e si scrive. “Ci viene offerta la possibilità di avere un tutoraggio, leggiamo i nostri progetti a vicenda e ci diamo dei feedback”.
Il film in gestazione che Samani sta scrivendo in Francia ha già un titolo: Un anno di scuola. Quando scrive, la regista ha bisogno del silenzio, di concentrazione. Niente musica in sottofondo per entrare nel flow, per lei scrivere una sceneggiatura è “un lavoro molto meno romantico di quanto si pensi, c’è tanta struttura ed è quasi scientifico”.
Un anno di scuola e il desiderio
Un “coming of age“, così la regista descrive il suo nuovo progetto. Un viaggio di maturità, nelle emozioni e nel desiderio. “È la storia di una ragazza che arriva a Trieste nel 2007 per fare l’ultimo anno di scuola superiore e si trova, senza averlo scelto, in una classe di soli maschi”. “Va a catturare l’attenzione di tutta la classe,” aggiunge, “in particolare quella di tre amici che si conoscono bene e si sono appartenuti l’un l’altro”.
“Lei vuole essere una di loro, ma loro la desiderano ognuno per sé”. Questo film vuole riflettere sulla differenza di genere nell’espressione delle emozioni e nel desiderio. “Se non ci fosse stata una differenza di genere saremmo stati un gruppo di quattro” spiega Laura Samani. Ma i tre ragazzi nel suo film desiderano l’amica come una “proprietà”, come se dovessero “marcare il territorio”. “C’è un’asimmetria evidente nel modo in cui percepiamo le presenze maschili da quelle femminili, si desidera in modo identico, ma l’espressione è diversa”, afferma.
Un anno di scuola non è però una critica, ma una semplice constatazione. “È un osservare in che modo accade in maniera diversa la formazione emotiva e sentimentale degli individui sulla base del genere”.
I “coinquilini” di Samani sono registi internazionali, diversi di loro sono al primo lungometraggio. Tra questi Don Josephus Raphael Eblahan (The Headhunter’s Daughter), Diana Mashanova (sta lavorando al suo film The First Cigarette is For God), Mohammadreza Mayghani (Spotted Yellow, Orthodontics), Tang Yi (All the Crowns in the World), Morad Mostafa (impegnata con il suo esordio Aisha can’t fly away anymore).
Laura Samani rimarrà nella Résidence di Cannes fino al 15 luglio, e nella sua testa ci sono già gli attori per questo nuovo progetto. Vista l’eta dei protagonisti del suo prossimo film , la regista vorrebbe puntare su degli esordienti.
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