Marco Bellocchio: “Ai David mi sono commosso quando Placido ha parlato della sua malattia”

Premiato per Esterno Notte, il regista racconta qui la sua esperienza alla cerimonia, l'emozione per il discorso dell'amico: "Raccontava la sua vita, e anche la sua sfortuna, con grande dignità"

Premiato come miglior regista per Esterno Notte, Marco Bellocchio racconta qui la sua esperienza alla cerimonia dei David di Donatello. Parla a lungo del discorso di Michele Placido, delle ragioni per cui lo ha commosso. E del gesto di Francesca Calvelli (premiata con il David per il miglior montaggio, sua compagna di lavoro e di vita) che ha chiamato sul palco Claudio Misantoni a condividere l’applauso con lei.

Dice Bellocchio: “Nella cerimonia (dei David, ndr) il momento più toccante per me è stato quando Michele Placido ha detto – sempre da attore, ma da grande attore – ecco quando ha parlato di un paio di suoi mali: era piuttosto… quasi raccontasse la sua vita e anche la sua sfortuna prima di tutto con grande dignità e poi con una commozione molto sobria. Mi ha colpito. Giacca cravatta jeans, lo conosco benissimo, ma veramente è stato in tutta la cerimonia, al di là dei premi, il momento che mi ha commosso di più”.  L’altro momento “è stato quando Francesca (Calvelli, ndr) ha coinvolto anche Claudio Misantoni. Alcune volte io lo vedo, i capi reparto non sono particolarmente generosi. E invece quando accade…”.

I premi di Esterno Notti ai David

Ai David di Donatello Esterno Notte ha ricevuto i premi per la miglior regia (Marco Bellocchio), miglior attore protagonista (Fabrizio Gifuni), miglior montaggio (Francesca Calvelli) e miglior trucco (Enrico Iacoponi). Il premio per il miglior film è andato a Le otto montagne, dei registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, interpretato fra gli altri da Alessandro Borghi, Luca Marinelli e Filippo Timi: di questo film, che ha visto e amato, Bellocchio parla nell’intervista più ampia che trovate in home page: “E’ il segno di un tempo nuovo, ha un ritmo contrario alla frenesia dominante”.

Le Otto montagne è stato premiato anche come miglior sceneggiatura non originale (è tratta dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti), miglior fotografia (Ruben Impens) e miglior sonoro (Alessandro Palmerini, Alessandro Peletti, Marco Falloni).

Quattro premi, in una sorta di equilibrio aritmetico, sono andati a La stranezza di Roberto Andò: miglior sceneggiatura originale (Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, con Andò), costumi (Maria Rita Barbera), scenografia (Giada Calabria) e produzione (Angelo Barbagallo).