Maria Grazia Cucinotta: “In amore si può perdonare. A meno che non ci sia violenza o mancata libertà. In quel caso meglio un calcio in culo”

L'attrice è protagonista de Il meglio di te di Fabrizio Maria Cortese, nelle sale dal 9 novembre. Un'opera sull'importanza del saper andare avanti: "È il mio film più maturo. Parla di amore e rabbia e di quanto sia stupido non perdonare, il mio difetto più grande". L'intervista a THR Roma

Maria Grazia Cucinotta è la protagonista de Il meglio di te di Fabrizio Maria Cortese, dal 9 novembre nelle sale italiane, che parla dell’importanza del perdono in amore. “È il mio film più maturo sull’amore e la rabbia, e sul quanto sia stupido non perdonare, un difetto che mi appartiene”, confida l’attrice siciliana, in questi giorni impegnata in un tour per la promozione del film. “Capita che incontri l’uomo perfetto della tua vita e poi durante il percorso ti capita di cadere, e se non si perdona si rischia di rovinare l’amore perfetto”.

A metà strada tra la commedia e il melodramma, Il meglio di te è un film che inizia come una favola, con un marito playboy e di successo Antonio (Vincent Riotta) e una moglie brillante e devota (Maria Grazia Cucinotta) perennemente in luna di miele. Lui tradisce lei e lo cancella dalla sua vita. Si fidanza così con un uomo leale, buono ma imbranato (Simone Montedoro), innamorato pazzo. I due progettano una vita insieme, all’apparenza sono felici, finché non si fa rivivo l’ex marito, il quale annuncia che sta per morire. Antonio vuole il perdono della ex moglie di cui è ancora perdutamente innamorato e, per questo, cerca di riconquistarla a tutti i costi.

Lei è una persona che perdona in amore?

Sono la prima che attraverso questo film ha capito l’importanza del perdono. È vero che è difficile perdonare. Il mio personaggio non torna dal marito perché sta morendo, ma per ritrovare l’amore vero, quello che incontri una volta sola nella vita. Se non si perdona, si rischia di vivere nella rabbia e nella ripicca.

In amore non vince chi fugge?

Questo è un bellissimo film che tocca tutti gli amori a 360 gradi. Tra uomo e donna, tra madre e figlia, tra padre e figlio. Tocca l’amore che si ha paura di vivere perché è etichettato come non standardizzato, come l’amore tra due ragazze. E lo fa con delicatezza, perché non c’è nessuna differenza. Lo vedi, lo vivi, lo assorbi e soprattutto fai un percorso psicologico.

Il fatto di essere donna quanto influisce sul perdono? A parti inverse sarebbe stato lo stesso?

Se un uomo è innamorato ti perdona uguale.  Le donne tradiscono come gli uomini, solo che quando lo fanno di solito non tornano più, perché se tradiscono vuol dire che hanno trovato di meglio. Per un uomo è molto più facile tradire perché cascano, non ci pensano molto, è istinto. Ragionano diciamo con il cervello basso, e ci siamo capiti su cosa intendo.

Le donne invece?

Una donna invece ci ragiona quando tradisce, lo sceglie, lo pensa, si innamora. Per un uomo a volte è soltanto una cosa fisica, soltanto per dimostrare che è il macho di casa. Però alla base delle rotture c’è il non-dialogo, il non voler affrontare l’argomento, lo scappare via quando poi alla fine davanti a un tradimento del genere forse a volte ci sono anche delle colpe reciproche. Perché diventiamo abitudinari, diamo per scontato tutto. Sia l’uomo che la donna hanno sempre bisogno di attenzioni per far vivere un rapporto.

Maria Grazia Cucinotta in una scena de Il meglio di te

Maria Grazia Cucinotta in una scena de Il meglio di te

Quanto c’è di Nicole in Maria Grazia?

C’è tanto perché alla fine il personaggio me lo sono cucito addosso. Giravamo in questa location pazzesca che però era isolata per 60 chilometri e intorno non avevi altro che boschi. Quando ritornavamo in albergo continuavamo a portarci dentro queste emozioni, queste cose che crescevano e man mano ti dimentichi di Maria Grazia e fai vivere solo Nicole, che ti fa fare un percorso di cui magari avevi paura, proprio come quello del perdono. Io sono una che chiude, non sono grigia, sono bianca o nero, il che è uno dei miei pregi, ma anche il mio più grande difetto perché a volte faccio predominare il mio senso di giustizia. Ma la verità è che davanti all’amore, giustizia non ce n’è.

Bisogna aspettare la fine del film per capire a pieno il titolo, non trova?

Perché quello che tu puoi dare è appunto il meglio di te, in amore come in tutto quello che fai. È una frase che è alla base del successo. Se tu vuoi avere successo nella tua vita devi dare il meglio di te perché altrimenti non funziona niente. Non puoi fare le cose in un modo superficiale, perché la superficialità non ti porta altro che approssimazione. Allora ti lasci sopraffare da tutti gli eventi, non vivendo mai qualcosa per cui valga davvero la pena.

Qual è il meglio di Cucinotta?

Il meglio di me è mia figlia. È la cosa più bella che mi sia successa.

Maria Grazia Cucinotta in una scena de Il meglio di te

Maria Grazia Cucinotta in una scena de Il meglio di te

Sua figlia cosa penserà sul perdono di Nicole?

Il perdono è un percorso. Molte persone si riconosceranno nel personaggio. Ieri sera sono entrata in sala dove proiettavano il per fare un saluto e alla fine piangevano tutti. Ci sono state persone che hanno ringraziato il regista per questo film perché ne hanno capito il senso profondo.

Quindi si deve perdonare sempre?

Si deve perdonare a meno che non ci sia violenza. Se qualcuno ti dà uno schiaffo o preclude la tua libertà, bisogna dargli subito un calcio in culo, immediatamente. Questo è un messaggio importante. L’amore deve essere sempre amore, il cuore non deve mai battere per paura. L’ho scritto nel mio libro e lo continuo a dire. Non bisogna mai accettare un amore violento.