Nata per te è un film sulla realtà. Come biasimare chi fa film che oggi chiamiamo “tematici” se la realtà offre spunti che non si possono ignorare? Il film di Fabio Mollo (Anni da cane, My Soul Summer, Il padre d’Italia e il documentario Semidei), tratto dall’omonimo libro, porta nelle sale italiane la vita vera di Luca Trapanese, il primo padre single d’Italia, e di sua figlia adottiva Alba, bambina con sindrome di Down.
Se in alcuni momenti il film risulta didascalico, convince l’interpretazione degli attori. Nel cast ci sono Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani e Antonia Truppo, con la partecipazione speciale di Iaia Forte. L’elemento che convince ancora di più è che le scene che riguardano la comunità in cui vivono persone con disabilità sono girate proprio all’interno di quella gestita da Trapanese e con le persone che ci abitano davvero.
Nata per te, la trama
Luca è un trentenne che lavora con persone con disabilità e ha un forte desiderio di paternità. Mentre lui è disposto ad accettare qualsiasi condizione, sia che riguardi il bambino sia che riguardi il tipo di affidamento, il suo compagno no. Per questo Luca si ritrova da solo quando dal Tribunale dei minori di Napoli viene chiamato per l’affidamento temporaneo di Alba, bambina con sindrome di Down appena lasciata in ospedale.
Alba però inizia a essere rifiutata dalle coppie etero in lista per le adozioni e Luca capisce che non ci saranno molte possibilità per la bambina di trovare una famiglia di due genitori etero. In Italia infatti la legge non prevede che un singolo possa adottare. O meglio, c’è una sola possibilità affinché questo accada: che il minore abbia una grave disabilità e che il singolo ne faccia richiesta.
Nata per te
Cast: Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo, con la partecipazione speciale di Iaia Forte
Regista: Fabio Mollo
Sceneggiatori: Furio Andreotti e Giulia Calenda
Durata: 1 ora e 42 minuti
A superare la situazione di stallo l’aiuterà l’incontro fortunato con la caparbia Teresa Saponangelo, avvocata che diventa la sua alleata. E infine la giudice minorile, interpretata da Barbora Bobulova, all’inizio perplessa dalla figura di Luca, che per la legge è non convenzionale, ma poi convinta a dire sì all’adozione per il bene di Alba.
Un film che fa delle domande urgenti
Il film riesce a interrogare il presente con delle domande che non si possono più rimandare. Che cosa significa famiglia nel 2023? Come si può trasformare il mondo affinché le persone con disabilità ne vivano uno non abilista? Come ci si prepara a essere genitori? Che cosa può fare di più lo Stato per sostenerli, che siano single o meno?
Nata per te racconta molto bene la determinazione, il coraggio e soprattutto l’amore, tra un padre adottivo e sua figlia, tra un neo-papà e sua madre, tra fratelli, tra amici. Il messaggio che bisogna crederci e che non si deve mai perdere la speranza, cui bene si accosta anche la missione dell’uomo sullo spazio, l’emblema del possibile, è la faccia della medaglia che si mostra di più.
Certo, il film avrebbe potuto sporcarsi un po’, togliere un po’ di patina retorica, portando sullo schermo anche il dolore, la paura, l’incertezza, la fatica di un percorso. Ma l’ottimismo è la cifra di Luca Trapanese che ha contribuito alla sceneggiatura del film. Che lui ce l’abbia fatta è un dato di fatto, diventando il primo padre single d’Italia. Oltre che il primo, però, è rimasto l’unico.
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