Domenica 10 settembre la Warner Bros. ha pubblicato un teaser di Aquaman e il regno perduto. I 30 secondi di azione acquatica e di un Jason Momoa dall’espressione minacciosa hanno anticipato il trailer vero e proprio che sarebbe arrivato dopo quattro giorni (quindi giovedì 14 settembre). Per il momento, però, lo studio ha servito un video che ha l’aspetto di un trailer, ma che come effetto è più simile a un buffet di frutti di mare fluorescenti che vi viene rapidamente infilato a forza nelle orbite oculari.
Una simile pratica di marketing non è certo nuova. Un blogger ha trovato un esempio risalente a più di dieci anni fa e ha suggerito che Prometheus, il film di Ridley Scott a un passo dall’essere un grande film, potrebbe essere stato il primo a utilizzarla. E c’è un ovvio metodo nella follia: l’ultra-tease di Aquaman è stato trasmesso durante una partita della Nfl (la lega di football americano). Quindi, oltre a creare l’attesa per il trailer, il promo è adatto a uno spot televisivo standard di 30 secondi durante una trasmissione ad alta visibilità per pubblicizzare l’ultima fatica dello studio a tema supereroi DC, che ha avuto un percorso piuttosto movimentato per arrivare sullo schermo.
Il trailer ha anche messo fine alle congetture della stampa, secondo cui il film era in pericolo, dal momento che nessuno ha ancora visto nulla di questo titolo importante che arriverà nelle sale tra soli tre mesi. Tuttavia, un fan ha fatto notare al regista di Aquaman e il regno perduto James Wan su Instagram: “È un fottuto trailer di un trailer?”.
E Wan ha risposto coraggiosamente: “Lo so, è esilarante”. Si tratta di una risposta piuttosto astuta, che ha provocato una serie di titoli, contribuendo a mantenere po’ di anticipazioni di Aquaman nel ciclo delle notizie, mentre i fan attendono il film vero e proprio e scommettono su quanti secondi verranno riservati a Amber Heard.
Ma c’è una pratica forse ancora più odiosa che gli Studios hanno utilizzato negli ultimi tempi: iniziare un vero e proprio trailer ufficiale mostrando prima alcuni rapidi secondi del trailer che si sta per vedere (spesso seguiti da una voce fuori campo che assicura “il trailer inizia ora!”). Come in questo caso:
L’idea è quella di far entusiasmare l’utente per qualcosa su cui ha già cliccato, e dà un’impressione di insicurezza, come se il montatore del trailer fosse terrorizzato che l’utente possa abbandonare la visione proprio all’inizio del trailer, a meno che non riceva prima un frenetico antipasto di azione in computer grafica. Come direbbe Poe: “Tutto quel che vediamo o sembriamo non è altro che un trailer dentro un trailer”.
Sarebbe come se iniziassi questo articolo scrivendo: “Aquaman! Mini-trailer! James Wan! Sarcasmo!” nel disperato tentativo di attirare la vostra attenzione. Ma poiché non l’ho fatto, potreste aver già smesso di leggere questo articolo diversi paragrafi fa.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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