Barbie: il gioco di parole “esilarante” sulla locandina francese del film ha scatenato Twitter

C'è un doppio senso nel poster francese del film che è troppo ovvio per non essere intenzionale. "È davvero geniale che l'abbiano inserito" afferma un responsabile marketing francese

La scorsa settimana è apparsa su Internet un nuova locandina internazionale di Barbie, film diretto da Greta Gerwig. Un’immagine che è diventata virale, apparentemente per il motivo sbagliato.

La versione francese della locandina sembra abbastanza innocua. Ci sono Margot Robbie, che incarna la bambola vestita di rosa, e Ryan Gosling, il suo biondo partner Ken. Ma lo slogan francese: “Elle peut tout faire. Lui, c’est juste Ken” – ovvero “Lei può fare tutto. Lui è solo Ken” – ha un doppio senso nello slang giovanile francese. “Ken” è infatti un’altra parola gergale per dire “scopare”.

Quindi lo slogan sul poster diventa: “Lei sa fare tutto. Lui sa solo scopare”. Visto così, il film satirico di Gerwig, sconsigliato negli Stati Uniti ai minori di 13 anni, diventerebbe una commedia sessualmente esplicita vietata ai minori di 17. 

Un gioco di parole “sfortunato”

Internet, come è nella sua natura, se l’è goduta. Diversi utenti francesi di Twitter hanno condiviso le foto dei manifesti con commenti sulla traduzione “accidentale” o “sfortunata”. Naturalmente la cosa è diventata virale e alcuni dei tweet originali sono stati visualizzati milioni di volte.

Per capire perché la cosa è tanto esilarante per i francofoni ci vuole qualche spiegazione. Nel cosiddetto “verlan”, gergo divenuto popolare negli anni Ottanta, si inverte l’ordine delle sillabe, dando un nuovo significato ad alcune parole francesi. Tomber (“cadere”) diventa be-ton (che letteralmente significa “cemento”). In questo caso, forniquer o la sua versione abbreviata, niquer (“scopare”) diventa queni o keni, che nel tempo è stato abbreviato in ken.

Nello slogan di Barbie, la frase “Lui, c’est juste Ken” cambia significato perché c’est (“è”) e sait (“sa”) sono omofoni. Quindi “Lui è solo Ken” diventa “Lui sa solo scopare”. 

La locandina francese di Barbie

La locandina francese di Barbie

Barbie e il guerrila marketing

In Francia, la locandina di Barbie non ha suscitato grande scalpore e indignazione – ci vuole ben altro che un gioco di parole volgare per sconvolgere la Grande Nation – e, inizialmente, la maggior parte dei francofoni ha pensato che il doppio senso fosse il risultato di una traduzione sbagliata o troppo letterale. Ma il gioco di parole era così ovvio – ken come termine ormai di uso comune per chiunque abbia meno di 30 anni in Francia – che molti hanno iniziato a sospettare che il messaggio esplicito della locandina fosse un atto deliberato di “guerrilla” marketing.

Un’analisi più attenta sembra confermarlo. Lo slogan originale di Barbie in inglese è: “Barbie is everything. He’s just Ken” (“Barbie è tutto. Lui è solo Ken”). Ma la versione francese della prima parte non è “Barbie est tout”, che sarebbe la traduzione letterale, bensì “[Barbie] peut tout faire” (“[Barbie] può fare qualsiasi cosa”), una frase che si abbina bene alla battuta gergale su Ken.

“È sicuramente intenzionale; è impossibile che un francofono non noti il gioco di parole osé”, afferma a The Hollywood Reporter un responsabile marketing francese di uno studio concorrente. E aggiunge: “È davvero geniale che l’abbiano inserito”.

La risposta della Warner

Interpellata per un commento, la Warner Bros. si è rifiutata di confermare o smentire se il volgare gioco di parole in francese fosse intenzionale o accidentale. Ma non hanno nascosto il loro compiacimento per il clamore che la locandina ha suscitato sui social media, in Francia e all’estero.

“Le congetture sulla campagna di marketing di Barbie dimostrano che c’è un alto livello di consapevolezza e un grande entusiasmo da parte del pubblico per l’imminente uscita del nostro film in Francia”, ha dichiarato un portavoce di Warner Bros. Discovery.  E conclude: “Non vediamo l’ora che il pubblico di tutto il mondo veda il film alla sua uscita, il mese prossimo”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga