Fin dall’inizio del radicale doppio sciopero a Hollywood l’unica cosa certa è sempre stata che le produzioni indipendenti ne sarebbero uscite più forti. Nessuno aveva previsto però il caso Angel Studios e l’enorme successo ottenuto durante l’estate con Sound of Freedom. Oltre 180 milioni di dollari incassati e in alcuni Stati come il Texas e la Florida ha superato anche Indiana Jones e il quadrante del destino. A pochi mesi dall’uscita del film di Alejandro Monteverde, lo scorso 4 luglio, la distribuzione prova a raddoppiare il miracolo con il nuovo titolo del regista messicano, Cabrini, dedicato a Francesca Cabrini, la prima cittadina statunitense a essere proclamata santa.
Per capire perché questa notizia dovrebbe mettere in allarme gli Studios tradizionali bisogna tornare alle origini della società Angel Studios. Fondata dai fratelli Harmon, provenienti da un’influente famiglia di mormoni dello Utah, dopo un contenzioso con 20th Century Fox, Warner Bros. e Lucas Film. La loro precedente azienda, VidAngel, era stata infatti denunciata per presunta violazione del diritto d’autore dopo aver sviluppato una tecnologia per filtrare e censurare contenuti potenzialmente offensivi della morale. Angel Studios, come VidAngel, fa infatti riferimento a un’audience conservatrice e religiosa praticante.
Lo stesso successo inaspettato di Sound of Freedom è stato giustificato – dopo un’indagine richiesta da uno dei più grandi Studios americani, rimasto anonimo – da una comunicazione rivolta e allineata alla popolazione vicina a QAnon, al suprematismo bianco e all’estremismo religioso cristiano, soprattutto nel Midwest, dove il film ha incassato di più. Fattore decisivo è stato anche l’inedito pagamento proposto da Angel Studios, il Pay it forward, una sorta di biglietto sospeso per gli spettatori che non potevano permettersi di acquistarlo. Anche questo ha contribuito a oltrepassare la soglia dei 100 milioni di incassi, rivolgendosi a un pubblico di solito escluso dal circuito delle sale per motivi economici.
Il rapporto di Monteverde con Angel Studios
Sono sufficienti queste premesse per ipotizzare che lo stesso tipo di promozione verrà riservata anche all’uscita (il prossimo 8 marzo) di Cabrini, nuovo film di Monteverde, visto soprattutto il tema religioso già presente nella storia della protagonista. Francesca Cabrini era infatti un’immigrata italiana che, dopo aver preso i voti, emigrò negli Stati Uniti. È stata la fondatrice della Compagnia femminile, la congregazione delle missionarie del Sacro Cuore di Gesù, il primo ordine che fu in grado di mantenere l’impegno missionario in autonomia, senza dipendere da un ramo maschile. Ricordata proprio per questo, è anche la prima donna e cittadina statunitense a ricevere la canonizzazione nella storia del cattolicesimo.
“Francesca Cabrini è una delle figure più ispirate e influenti della storia moderna, eppure pochi conoscono la sua storia. Di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili, scelse di concentrarsi su come cambiare lo status quo del suo tempo e il suo impatto sul mondo si fa sentire ancora oggi”, ha dichiarato martedì 5 settembre Liz Ellis, direttrice operativa di Angel Studios. Il regista Alejandro Monteverde, tuttavia, non è entrato in contatto con Angel Studios per motivi religiosi. Il suo Sound of Freedom – storia vera di una tratta di bambini – era stato acquistato da Fox International nel 2018, prima della fusione con Disney, che poi ha scelto di accantonare l’uscita ma ha permesso a Monteverde di riacquisire i diritti. L’arrivo agli Angel Studios è stato un caso, ma sia il regista sia gli Studios sembrano adesso intenzionati a ripetere l’impresa.
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