Il giorno dopo il debutto del trailer di Maestro, il film su Leonard Bernstein diretto e interpretato da Bradley Cooper, i figli del grande musicista difendono la pellicola dalle accuse di antisemitismo mosse online.
Queste obiezioni vertono sulla scelta di Cooper, non ebreo, di indossare una protesi al naso per interpretare Bernstein. Hanno inoltre suscitato un dibattito su chi debba interpretare ruoli ebraici, con alcuni commentatori che si sono spinti a etichettare l’interpretazione di Cooper come “Jewface”, gioco di parole con il tristemente famoso “blackface”.
In una dichiarazione congiunta di Jamie, Alexander e Nina Bernstein, figli del direttore d’orchestra, si legge: “Ci spezza il cuore assistere a travisamenti o fraintendimenti degli sforzi di Cooper”.
“È vero che Leonard Bernstein aveva un naso molto pronunciato. Bradley ha scelto di usare una protesi per aumentare la somiglianza, e a noi va benissimo così. Siamo inoltre certi che anche nostro padre sarebbe stato d’accordo”, scrivono i Bernstein.
Aggiungono che le critiche sono “tentativi infingardi di sminuire una persona di successo, una pratica che abbiamo osservato fin troppo spesso perpetrata nei confronti di nostro padre”.
Su Twitter ci si è subito scagliati contro la scelta estetica, postando foto affiancate del Bernstein di Cooper e della sua controparte reale, e alcuni hanno notato che il naso protesico era più grande e appuntito di quello di Bernstein.
Jake Gyllenhaal, la cui madre è ebrea, aveva perso il diritto di interpretare il compositore di West Side Story a favore di Cooper e del suo team di produttori, che comprende Martin Scorsese e Steven Spielberg.
Parlando con Deadline nel 2021, Gyllenhaal ha dichiarato: “L’idea di interpretare uno dei più importanti artisti ebrei d’America e la lotta con la sua identità è stata nel mio cuore per circa 20 anni, ma a volte queste cose non vanno in porto”.
The Hollywood Reporter ha contattato i rappresentanti di Cooper per un commento. Netflix, che sta distribuendo Maestro, ha indirizzato THR alla dichiarazione dell’account Twitter di Leonard Bernstein.
Traduzione di Pietro Cecioni
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