Sono state pubblicate delle immagini di Johnny Depp sul set di Modì, la sua prima fatica da regista in oltre vent’anni. Il film vede la partecipazione di Al Pacino, Riccardo Scamarcio e Luisa Ranieri e ha da poco terminato le riprese.
Depp è tornato dietro la macchina da presa dopo anni di battaglie legali e un divorzio turbolento con l’ex-moglie Amber Heard, accompagnati da accuse di violenza domestica e due cause per diffamazione. Depp ha lavorato in gran parte lontano da Hollywood e nell’ambiente indie da quando la Warner Bros. ha tagliato i ponti con lui per la saga di Animali fantastici nel 2020.
In un comunicato che annunciava la fine delle riprese, Depp ha definito il progetto “un’esperienza incredibilmente gratificante e trasformativa”. Ha aggiunto: “Vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a tutto il cast, alla troupe, e ai produttori per il loro impegno indefesso e la loro creatività. Ad Al, che mi ha chiesto di fare questo film – e come potevo dire di no ad Al Pacino? – va un sincero ringraziamento per aver generosamente contribuito con il suo talento e la sua dedizione a questo progetto. Modì è una testimonianza dello spirito collaborativo del cinema indipendente, e sono entusiasta di presentare questa storia unica e coinvolgente al mondo”.
Il progetto è un biopic sull’artista Amedeo Modigliani, detto “Modì”, e si basa su Modigliani, pièce teatrale di Dennis McIntyre. La sceneggiatura è di Jerzy e Mary Kromolowski.
Ecco la sinossi della storia, che si svolge nello spazio di 48 ore: “In fuga dalla polizia, Modì vorrebbe mettere fine alla sua carriera e lasciare la città, ma viene scoraggiato dai suoi amici bohémiens: l’artista francese Maurice Utrillo, il bielorusso Chaim Soutine e la sua musa e amante inglese, Beatrice Hastings. Modì chiede consiglio al suo amico Leopold Zborowski, un mercante d’arte polacco, ma la svolta arriva quando si trova di fronte un collezionista che potrebbe cambiargli la vita
Dietro il progetto ci sono la società di produzione europea di Depp, IN.2 Films, e il produttore Barry Navidi.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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