Ammettetelo, un po’ vi era mancato Jigsaw. Certo, Spiral, il film più recente della popolarissima saga horror, aveva Chris Rock nel cast. Ma era un killer imitatore, non paragonabile all’originale, John Kramer, interpretato in modo indelebile da Tobin Bell in tutti gli altri film della serie. I fan di questi film torture porn malati – i cui nomi andrebbero probabilmente comunicati alle autorità – saranno felici di sapere che Bell è tornato nel nuovo film, il decimo, intitolato, con molta fantasia, Saw X. Non essere più morti fa bene ai personaggi.
Per chi non avesse familiarità con il franchise, il personaggio di Bell, John Kramer, soprannominato Jigsaw per motivi macabri che non è necessario spiegaree, è morto alla fine di Saw III – L’enigma senza fine. Ma questo non ha impedito ai produttori del film di riportarlo in scena nei film successivi sotto forma di flashback e registrazioni. Per questo film sono tornati indietro nel tempo, gli accadimenti si collocano tra Saw – L’enigmista e Saw II – La soluzione dell’enigma. Spero che abbiate capito tutto, perché ci sarà un test alla fine di questa recensione.
Saw X, la trama
Kramer è ancora affetto da un cancro che in realtà non sarà la cosa che lo ucciderà. Questo offre l’ironica opportunità di vedere Jigsaw – che ha sottoposto più persone di quante se ne possano contare a torture raccapriccianti che spesso le hanno portate alla morte – partecipare a un gruppo di supporto per malati di cancro. Ma ogni cattivo ha un lato sensibile, soprattutto quando si tratta della propria morte.
Quando in seguito si imbatte in un altro membro del gruppo (Michael Beach) che si è ripreso in modo straordinario, Kramer scopre un trattamento salvavita ideato da un medico norvegese. Metodo che naturalmente non è stato approvato negli Stati Uniti. Così, dopo aver contattato la figlia del medico, Cecilia (Synnove Macody Lund), si dirige a Città del Messico e si sottopone all’intervento salvavita, in una clinica segreta.
Saw X
Cast: Tobin Bell, Shawnee Smith, Synnove Macody Lund, Steven Brand, Renata Vaca, Michael Beach, Paulette Hernandez, Octavio Hinojosa, Joshua Okamoto
Regista: Kevin Greutert
Sceneggiatori: Pete Goldfinger, Josh Stolberg
Durata: 1 ora e 58 minuti
Tutto si rivela una truffa. I medici, le infermiere e persino l’autista che è andato a prendere Kramer all’aeroporto fanno parte dell’imbroglio. E se c’è una persona che nessuno vorrebbe truffare è John Kramer. Ben presto infatti lui ribalta la situazione catturandoli e sottoponendoli alle sue torture. Ad aiutarlo c’è la fidata apprendista Amanda (Shawnee Smith), che all’epoca era ancora dalla sua parte. Il fatto che sia Bell sia Smith, molto amata dai fan, abbiano molti anni in più rispetto a quando hanno interpretato i loro personaggi in quella linea temporale è qualcosa che dovrete superare.
Jigsaw è tornato davvero
Ci vuole un po’ più di tempo del solito, ma alla fine Saw X arriva alla sua vera ragion d’essere. E cioè la rappresentazione, con dettagli cruenti, dei modi in cui le vittime di Jigsaw riescono o meno a liberarsi dalle sue orrende trappole mortali. Di solito si tratta di scelte orribili, come (nel caso di questo film) doversi segare le gambe per evitare di essere decapitati o aprirsi il cranio. Questo è il genere di film horror in cui un personaggio che usa l’intestino di qualcuno come lazo è semplicemente una cosa normale.
“Siete malati, cazzo”dice un osservatore dice a Kramer e Amanda, ed è difficile non essere d’accordo con lui (a chi servono i critici quando i personaggi fanno il lavoro per te?). Ciononostante, questi film sono innegabilmente geniali, in un modo diabolico, per il modo in cui rendono Kramer in qualche modo simpatico anche quando fa cose mostruose alle persone. Come ama spesso sottolineare, non uccide mai veramente: le sue vittime hanno sempre la possibilità di sopravvivere se hanno abbastanza fegato (a volte letteralmente). All’inizio del film, quando Cecilia gli chiede cosa fa per vivere, Kramer le dice: “Aiuto le persone a superare gli ostacoli personali”, e in un certo senso gli si crede. Si finisce per fare il tifo per lui, sia perché le sue vittime sono così riprovevoli sia perché è così dannatamente ingegnoso nelle sue diaboliche capacità ingegneristiche.
Nulla di tutto questo funzionerebbe altrettanto bene senza Bell, la cui voce rauca e la cui minacciosa solennità sono così avvincenti da rendere spaventosa la frase che Jigsaw ripete spesso, “Vorrei fare un gioco”. Ha reso il personaggio davvero iconico, proprio come Robert Englund ha fatto con Freddy Krueger. Non si accettano sostituzioni.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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