In qualsiasi grande riepilogo dell’annata cinematografica 2023, è probabile che ci siano alcune voci molto ovvie. Il fenomeno culturale che è stato Barbenheimer avrà senza dubbio un ruolo di primo piano, così come gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori. Poi ci sono i grandi successi, come Super Mario Bros. – Il Film e Everything Everywhere All at Once, il titolo che ha dominato gli Oscar.
Ma ogni articolo che si rispetti dovrebbe menzionare anche uno slasher britannico a bassissimo budget. Winnie the Pooh – Sangue e miele – realizzato con molto meno di 100.000 dollari – si è guadagnato titoli sulla stampa internazionale quando è uscito a febbraio, soprattutto per la premessa traumatizzante di un Pooh (e di un Pimpi) furioso e assassino, tanto da essere già stato inserito nelle liste dei film più attesi dell’anno. La pellicola avrebbe guadagnato quasi 6 milioni di dollari a livello internazionale: una somma incredibile per un film che inizialmente era destinato alle segrete stanze del digitale, e che lo fa collocare in cima alla lista dei film con il miglior rapporto tra budget e incassi.
L’incantesimo mediatico si è solo prolungato quando, a marzo, è stato improvvisamente ritirato dai cinema di Hong Kong per aver involontariamente incrociato la repressione cinese sulle immagini di Winnie-the-Pooh, scatenata da meme che paragonavano il personaggio a Xi Jinping. Il mese scorso, poi, è tornato a far parlare di sé quando un insegnante della Florida ha accidentalmente fatto vedere il film, decisamente vietato ai minori, a una classe di quarta elementare.
Diretto da Rhys Frake-Waterfield e prodotto da Scott Jeffrey (il duo dietro la prolifica casa di produzione di horror a micro-budget Jagged Edge Productions), Sangue e Miele era inizialmente solo uno dei numerosi titoli da 20-30.000 dollari in produzione per la minor. Ma il suo inaspettato successo nelle sale ha fatto salire i registi di diversi gradini. È stato subito annunciato un sequel, così come altri film che faranno a pezzi i beniamini dell’infanzia, tra cui Peter Pan e Bambi. Si parla proprio di un intero universo a basso budget di film per famiglie finiti male.
Winnie-the-Pooh: Sangue e miele 2, che ha un budget stimato di 10 volte il primo film (comunque una frazione del costo del catering della maggior parte dei blockbuster), ha terminato le riprese a settembre. Nell’ambito della produzione ampliata del sequel, l’acclamato attore Simon Callow, vincitore di un Olivier Award e nominato ai BAFTA, si è unito al cast (quello originale era composto per lo più da esordienti), insieme ad un nuovo team dedicato alle protesi. L’azione e la brutalità sono aumentate, con scene come quella in cui Pooh brandisce una motosega in fiamme, ma il sequel spera anche di mantenere la piacevole ridicolaggine della premessa.
Ora in fase di post-produzione, Sangue e miele 2 punta a un’uscita al cinema esattamente un anno dopo il primo, intorno al 14 febbraio 2024 (per un appuntamento di San Valentino un po’ insolito). Il piano, secondo Jeffrey e Rhys-Waterfield, è quello di continuare a costruire la qualità del loro nuovo franchise, facendo uscire ogni anno un nuovo film su Pooh, migliore e con un budget più elevato, per assicurarsi di mantenere la propria fanbase, e allo stesso tempo mettere insieme un loro improbabile universo.
Parlando con The Hollywood Reporter, i due hanno discusso del coinvolgimento di Callow, delle differenza tra il nuovo mostro e l’originale (spoiler: non indossa guanti per le pulizie comprati nel negozio sotto casa né una camicia presa su Amazon) e di come Jeffrey sia arrivato a interpretare Christopher Robin (e dei suoi timori nell’affrontare il ruolo). Inoltre, hanno fornito a THR l’esclusiva – e terrificante – prima immagine ravvicinata del nuovo look di Pooh.
Il clamore per Winnie-the-Pooh: Sangue e miele sembrava essersi spento, poi un insegnante lo ha fatto vedere per sbaglio a degli allievi di quarta elementare in una scuola della Florida.
Scott Jeffrey: Il tempismo è stato perfetto, perché avevamo l’uscita in dvd negli Stati Uniti.
Sicuri che non sia stata una trovata ben orchestrata?
No! Stavamo parlando con dei dirigenti del settore e ci dicevano: “Cerchiamo di far apparire l’insegnante nel terzo film”.
Come sta venendo il sequel?
Jeffrey: È meglio del primo. L’anno scorso abbiamo fatto circa 45 film, e quello di Winnie-the-Pooh era solo uno dei tanti. Avevamo visto su Twitter che Winnie-the-Pooh era entrato nel pubblico dominio e abbiamo pensato: “Ok, bene, lo faremo ad aprile”. Il sequel è venuto fuori molto bene. Abbiamo avuto un budget decisamente superiore a quello del primo. Al momento però abbiamo un piccolo problema: ci sono troppi morti!
Frake-Waterfield: Il secondo è migliore del primo sotto ogni punto di vista. Abbiamo affrontato questo progetto sapendo su che tipo di piattaforma sarebbe uscito, per il primo non avevamo un’idea precisa. Non ci aspettavamo che raggiungesse la massa, invece stavolta abbiamo iniziato sapendo che sarebbe successo, potevamo dedicargli molto più tempo. Quest’anno non ho lavorato su nient’altro. È per questo che tutti i dettagli hanno fatto un enorme salto di qualità, a partire dall’aspetto delle creature. Prima avevamo una maschera comprata online, dei guanti per le pulizie presi al negozio sotto casa e una camicia da boscaiolo di Amazon. L’intero mostro costava circa 770 dollari. Questa volta le protesi sono state realizzate da un’azienda che ha lavorato sul Voldemort di Harry Potter e in Star Wars. Si sono occupati della riprogettazione della creatura. Ecco perché Pooh sembra un po’ più spaventoso.
Se il Pooh originale costava 770 dollari, quanto costa quello nuovo?
Frake-Waterfield: Solo le protesi per le creature sono costate più di 20.000 dollari. Quindi la differenza è enorme. Ma l’investimento vale la pena, perché quella è la tua creatura. È per questo che la gente guarda gli horror. Quindi, in termini di costi, devo dire che è probabilmente 10-15 volte superiore all’originale.
Non c’è il timore, ora che state spendendo molto di più, che gran parte del successo del primo film fosse dovuto al fattore curiosità e che ciò possa non valere per il secondo?
Jeffrey: Sì, c’è sicuramente uno stress e una pressione in più. Ma ora c’è anche una fanbase. La gente ci manda continuamente messaggi dicendo che gli piace il film e vuole altri contenuti. Ma sono consapevole del fatto che deve esserci un salto di qualità. Quindi le aspettative sono un po’ più alte. E la gente vuole vedere il franchise progredire per renderlo una serie horror a lungo termine. È in continuo miglioramento.
Scott, lei interpreterà anche Christopher Robin in Pooh 2. Cosa l’ha spinta a mettersi davanti alla macchina da presa?
Jeffrey: In precedenza ho fatto solo cose serie e di classe, come un dramma indipendente in cui interpretavo un ragazzo con un disturbo dello spettro autistico, Malpractive su ITV e Dr. Jekyll con Eddie Izzard. Quindi, quando Rhys mi ha chiesto di interpretare Christopher Robin, ho pensato: “Oh cazzo”. Volevo farlo per Rhys, ma questo è il primo ruolo in cui la gente può essere cattiva con te. Come produttore, non mi interessa. Ma come attore, è incredibilmente intimidatorio entrare in uno spazio in cui le persone possono essere orribili. Per quanto riguarda l’horror, i critici si accaniscono su di esso indipendentemente dalla qualità. Semplicemente odiano il genere.
Come è entrato il noto attore Simon Callow nel progetto?
Jeffrey: Avevo lavorato con lui in Dr. Jekyll e mi era piaciuto molto. Quando è nata la sceneggiatura l’ho proposto per il ruolo. Ma non avrei mai pensato che avrebbe detto di sì. Abbiamo mandato la sceneggiatura al suo agente, lui l’ha letta e circa una settimana dopo abbiamo ricevuto una risposta che diceva: “Simon sarebbe felicissimo di farlo”.
Frake-Waterfield: È così bravo e ha una grande scena drammatica con Scott. Eleva davvero i film.
Come procede lo slasher Bambi: The Reckoning?
Jeffrey: In realtà dovevamo girare Peter Pan’s Neverland Nightmare, ma non eravamo ancora pronti con la sceneggiatura. Dovevo dirigere Bambi, ma sono passato a Peter Pan perché è più nel mio stile. Sto rimandando Peter Pan ad aprile, mentre le riprese di Bambi inizieranno a gennaio. Ci stiamo preparando per bene. Sarà una cosa pazzesca.
Quindi ha ancora in mente un universo cinematografico a basso budget di personaggi per bambini che diventano cattivi?
Jeffrey: Il piano è sicuramente quello. E voglio che interagiscano tra loro. In Winnie the Pooh 2 ci saranno degli easter egg su due film che non sono ancora stati annunciati. Solo una piccola strizzatina d’occhio. Lo stesso vale per Bambi. Sono molto legati tra loro, ma non è evidente. E poi più avanti, quando avremo esaurito le idee, inizieranno a incontrarsi.
Visto il successo del primo e il fatto che la proprietà intellettuale si può utilizzare e sfruttare liberamente, avete notato qualche imitatore che cerca di replicare quello che fate?
Jeffrey: Sì, e a volte è stato un po’ frustrante. Ma va bene così. Quello che cerchiamo di fare è dare ai nostri film tocchi personali e una certa qualità. Abbiamo lottato per ottenere il budget di Sangue e miele 2, e so che non è ancora molto, ma voglio continuare a farlo con i film futuri. Non possiamo più limitarci a cercare di abbozzare qualcosa. Dobbiamo mantenere una certa coerenza e fare solo cose che riteniamo davvero interessanti. Winnie-the-Pooh come slasher è interessante. Con Peter Pan abbiamo una Campanellino dipendente dalla polvere magica, come fosse eroina.
Frake-Waterfield: Per far sì che i nostri film raggiungano il pubblico, creino un universo e continuino a essere proiettati nelle sale, devono essere buoni. Abbiamo visto altre persone che hanno cercato di fare le cose di fretta. L’estate scorsa qualcuno ha realizzato un film horror su Peter Pan dopo che avevamo annunciato il nostro, cercando di far credere che fossimo stati noi. Ma hanno semplicemente affrettato l’uscita. E questo non è più il campionato in cui giochiamo. Non si può sfornare un film in sette giorni.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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