Sara e Yusra Mardini davanti a Pedro Pascal e Re Carlo, in una classifica di Time. E non parliamo di una gara di nuoto.
“Le nuotatrici, un film del 2022 ispirata dalla potente storia delle due sorelle Mardini, ha portato ad un pubblico di massa la realtà umana di quel che significa essere sradicate. Questa storia continua, mentre Yusra e Sara difendono strenuamente il diritto di tutti a cercare sicurezza. Chiunque. Ovunque. In qualsiasi momento”. Con queste parole si conclude l’articolo firmato da Cate Blanchett, premio Oscar e “ambasciatrice di buona volontà” dell’UNHCR, che commenta e spiega l’inserimento di Sara e Yusra Mardini nella lista – stilata dell’autorevole magazine statunitense Time – delle 100 persone più influenti del 2023. Un segnale importante nei confronti di chi continua a criminalizzare le Ong ed i volontari che salvano i migranti nel Mediterraneo. Qui l’intervista di The Hollywood Reporter Roma a Sara Mardini, protagonista anche del documentario “Gegen den Strom” (Contro la corrente).
Sara e Yusra Mardini, la vera storia
È l’estate del 2015: in Siria è divampata una violentissima guerra civile, casa per casa. Un giorno una bomba crolla sul tetto di una piscina a Damasco, nel momento in cui era in corso una gara di nuoto. Una bomba che a causa di un guasto non è esplosa. Le nuotatrici in acqua raggiungono velocemente le loro famiglie e tra queste c’è quella delle sorelle Mardini.
Sarah e Yusra Mardini sono due sorelle che fin dalla più tenere età si sono dedicate al nuoto, la stessa disciplina praticata dal padre Ezzat Mardini. Nel 2012 Yusra aveva gareggiato ai campionati mondiali per rappresentare la Siria. Con lo scoppio della guerra tutto si complica e se la piscina non è più una struttura sicura non lo è nemmeno più la propria casa, andata distrutta. Bisogna fuggire, ma non ci sono mezzi né denaro. Ma ci sono gambe e braccia e un talento nel solcare le acque, da sole, fuori dal comune.
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