L’ex produttrice di Good Morning America, Kirstyn Crawford, ha risolto una battaglia legale contro ABC News, accusata di aver insabbiato le molteplici accuse di molestie sessuali rivolte al suo capo di allora e all’ex senior news executive Michael Corn.
Venerdì 6 ottobre è stata depositata presso il tribunale dello Stato di New York una stipula che prevede l’archiviazione del caso “con pregiudizio” – ovvero senza la possibilità di ripresentarlo – contro ABC e Corn, con quest’ultimo che avrebbe aggredito Crawford durante un viaggio di lavoro del 2015 a Los Angeles per la consegna degli Academy Awards. Gli avvocati dell’ex produttrice, ABC e Corn hanno firmato il documento. I termini dell’accordo non sono stati resi noti.
In un comunicato, un portavoce di ABC News ha ringraziato Crawford “per aver parlato con coraggio della sua esperienza alla ABC News”. Il portavoce ha successivamente aggiunto: “La signora Crawford ringrazia ABC News per la pronta risposta alla sua denuncia formale del 2021”.
Un avvocato di Corn, che ha negato le accuse, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. Il produttore esecutivo senior di Good Morning America ha lasciato bruscamente il network nell’aprile 2021. Dopo che l’ex produttrice aveva fatto causa a lui e alla società nell’agosto dello stesso anno, era stata annunciata un’indagine indipendente sul modo in cui la compagnia aveva reagito alle accuse di aggressione e molestie.
La causa e le richieste di risarcimento
La causa verteva sulle affermazioni secondo cui Corn, nel 2015, avrebbe “spinto la testa di Crawford sul suo petto e avrebbe iniziato a baciarla e a palpeggiarle le gambe” durante un viaggio di lavoro a Los Angeles. La causa comprende anche le accuse dell’ex produttrice di ABC News Jill McClain, che ha accusato Corn di averla aggredita durante due diversi viaggi di lavoro. In un episodio del 2010, Corn l’avrebbe “immobilizzata su un letto d’albergo, le avrebbe abbassato la parte superiore della tuta e le avrebbe accarezzato i seni nudi” dopo essere entrato con la forza nella sua stanza d’albergo.
Crawford ha affermato che la ABC sapeva che Corn “aveva una propensione a molestare sessualmente le colleghe” grazie a diverse altre donne che lo avevano denunciato alle risorse umane e ai dirigenti. La produttrice ha sostenuto che il network “si è voltato dall’altra parte” e ha promosso Corn “a causa del suo successo commerciale come produttore”, facilitando “l’ambiente di lavoro ostile che ha coltivato attraverso la sua influenza sulle carriere dei subordinati, le molestie sessuali, il gaslighting e i problemi di gestione della rabbia”.
A maggio, una corte d’appello di New York ha ripristinato alcune richieste di risarcimento, tra cui quelle relative all’ambiente di lavoro ostile e alla discriminazione sessuale, che erano state respinte dal giudice che supervisionava il caso, il quale aveva ritenuto che fossero state presentate oltre i termini di prescrizione. Secondo l’ordinanza conclusiva della corte d’appello, le accuse di McClain, che non era un querelante nella causa, non dovrebbero essere escluse “in quanto qualsiasi prova relativa a tali accuse potrebbe essere rilevante per la rivendicazione dell’ambiente di lavoro ostile del querelante”.
È stata invece tenuta fuori dalla causa l’accusa secondo cui il network avrebbe perpetrato una molestia qui pro quo, cioè quando un manager offre una promozione o benefit in cambio di una richiesta sessuale. La corte d’appello di New York ha stabilito che “non vi è alcuna accusa che Corn abbia negato a Crawford una promozione durante il periodo di prescrizione”.
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