Box office: l’ultimo film di Pieraccioni Pare Parecchio un successo al botteghino

Mentre Paola Cortellesi supera i 35,6 milioni, ecco il ritorno al passato con Leonardo primo per incassi e una commedia leggera, anzi leggerissima che è di nuovo in auge. Un trend su cui si dovrà riflettere, trascurato dalle piattaforme e coltivato dalle sale, perché non appare casuale. Continua, parallelamente, anche la galoppata di Wim Wenders: il suo Perfect Days supera i 3 milioni

Meno 9 % rispetto alla scorsa settimana, ma +10% rispetto allo scorso anno. Pare Parecchio Parigi al comando. Ci stiamo abituando bene, e il meglio deve ancora venire. Ecco perché un leggero calo rispetto alla settimana scorsa non intacca il buon umore. Anzi, a far ridere gli italiani ci stanno pensando personaggi popolarissimi che si pensava avessero terminato la loro epoca al botteghino cinematografico, magari sorpassati da un gusto più raffinato, intellettuale, un umorismo fatto di sottintesi, di grande ironia nascosta.

Bene, la notizia è che in questo preciso momento storico gli italiani vogliono divertirsi senza doversi arrovellare troppo il cervello. La ragione sarebbe sin troppo facile da spiegare, ma meglio trovarne una più tecnica che sociologica. Ma andiamo con ordine.

Pare Parecchio Parigi, ma non solo

In testa agli incassi del weekend troviamo Pare parecchio Parigi di Leonardo Pieraccioni. A proposito del film potete leggere la recensione di Boris Sollazzo: la DeLorean che ci ha riportati indietro nel tempo, quando il toscanissimo Leonardo Pieraccioni era il principe del botteghino, è parcheggiata di fronte casa di Alessandro Siani, che con Succede anche nelle migliori famiglie è arrivato a quasi 5,5 milioni di euro.

Fabio De Luigi ha superato i 2 milioni con 50km all’ora e Pio & Amedeo sono quasi a 4,2 con il loro Come può uno scoglio. Che cosa sta succedendo? La risposta, quella tecnica, è più semplice di quanto sembri. È tutto merito delle piattaforme, che un prodotto popolare, e per molti versi anche rassicurante come la coperta di Linus per una determinata tipologia di pubblico italiano, non lo forniscono. Ci provò Netflix anni fa, nel 2018, con un surrogato del cinepanettone, Natale a cinque stelle, film che in ogni caso travisava il concetto puro del genere esagerandolo e quindi svuotandolo della sua funzione d’essere.

La morte del cinepanettone (e della commedia leggera, anzi leggerissima, sulle piattaforme)

Dopo la fine della saga Aureliana (inteso come De Laurentiis) tutto il movimento della commedia popolare italiana ha avuto un crollo. A farne le spese sono stati proprio quelli che oggi festeggiano, e altri più vetusti come la coppia Boldi-De Sica, Salemme e tutto il corollario che attorno a loro ha girato per anni. C’era chi festeggiava, sull’altare di un cinema di commedia più alto, vedi un film di enorme successo, divertente e cupo al tempo stesso come, come Perfetti sconosciuti, oltre 18 milioni di euro d’incasso.

E in tanti poi hanno cercato di replicare la formula di un cinema divertente e socialmente utile. Ma Paola Cortellesi a parte, e in parte il sodale Antonio Albanese, in pochi ci sono riusciti. Tra questi proprio Fabio De Luigi l’anno scorso con Tre di troppo, e non a caso quest’anno segna il passo incassando un terzo con il suo film a favore di prodotti di più facile approccio per un pubblico meno esigente, ma che non per questo non ha diritto di andare al cinema a divertirsi, dato che a casa la possibilità gli è preclusa.

Per le produzioni italiane Netflix ha puntato su un target molto giovane, Prime Video predilige prodotti che coinvolgono le star ma in situazioni da reality, vedi LOL e simili, oltretutto puntando su una serie di cavalli che hanno visto nascere la loro popolarità su internet, come i The Jackal o Maccio Capatonda, o su un fenomeno dal target che va dai bambini agli anziani come Lillo. Disney+ ha puntato su produzioni seriali di ampio respiro, vedi The Good Mothers e I leoni di Sicilia, e Paramount+ è diventata la casa della Vita da Carlo e presto di Oriana Fallaci interpretata da Miriam Leone.

Il cinema d’autore non lascia, anzi raddoppia

Una proposta variegata che ha però lasciato fuori tutta una fetta di artisti e il loro pubblico, convinti forse che si fosse quest’ultimo trasformato e quindi assottigliato, diventando commercialmente irrilevante. E invece, guarda un po’, non è così. E questo per fortuna non sta coincidendo con un medioevo del cinema italiano per l’esercenza, anzi. Perfect Days che sfiora i 3 milioni, Il ragazzo e l’airone ben oltre i 6,2, The Holdovers che esordisce con un buon risultato, 577.000 € per Alexander Payne in Italia sono oro. Per non parlare di un Kaurismaki a 1,2 milioni di euro con il suo Foglie al vento.

Persino Viaggio in Giappone, a 147.000 € alla seconda settimana, è indicativo di un’offerta ampissima che viene recepita a tutti i livelli da parte dell’utenza. Che vuole, ed un fatto incontrovertibile, anche Pieraccioni, Siani, Pio & Amedeo e tutti quelli che arriveranno prossimamente. Perché se c’è un errore seriale che l’industria cinematografica italiana immancabilmente commette è quello di puntare poi ossessivamente sullo stesso cavallo fin quando, alla Sydney Pollack, non tocca abbatterlo. Vediamo se almeno questa volta sono riusciti a imparare.

Il weekend degli incassi per quanto riguarda le nuove uscite vede, dopo Pieraccioni e il bel film di Payne, la versione animata de Il fantasma di Canterville in decima posizione con 280.000 €. L’horror della settimana è The Piper, con 150.000 € in quattrodicesima posizione. Il punto di rugiada, il nuovo film di Marco Risi, al ventesimo posto con 50.000 €. Alla posizione 29 del fine settimana troviamo La Petite, delicato film francese con un magnifici Fabrice Luchini, film che tratta il tema della maternità surrogata da un punto di vista inedito. Il nuovo film di Quentin Dupiex (e presto ne arriverà anche un altro!) Yannick è 31mo con 15.000 €.

Chiudiamo l’analisi della settimana con il dispaccio dall’universo Cortellesi, dove siamo arrivati a 35,6 milioni di euro. Sarà molto interessante vedere, anche se magari nel frattempo il film sarà arrivato su varie piattaforme (la window di 180 giorni prevede che possa arrivarci a metà aprile, praticamente in contemporanea ai David di Donatello dove si prevede possa vincere tutto o quasi), come si comporterà nelle arene estive, dove potrebbe tranquillamente rastrellare un altro paio di milioni nell’arco della bella stagione. E poter riuscire in un’impresa mai realizzata da nessuno: vincere due biglietti d’oro consecutivi con lo stesso film.

Prossimamente

Diamo un’occhiata a quello che succederà questa settimana. Da oggi e per tre giorni sarà in sala l’edizione restaurata in 4k de Il cacciatore, sarà molto interessante vedere la risposta del pubblico al capolavoro di Michael Cimino.

Poi dal 25 gennaio sarà la volta di Povere creature!, vincitore del Leone d’oro a Venezia e che potrà contare anche sulla spinta delle nomination all’Oscar (che verranno annunciate il 23 gennaio alle 14:30 ora italiana), oltre che sulla straordinaria interpretazione di Emma Stone. Da tenere d’occhio un film di tutt’altro tenore, la commedia romantica, anche questa direttamente dagli anni Novanta o giù di lì, Tutti tranne te, con l’inedita coppia giovane e bellissima formata da Sydney Sweeney, una delle stelline della serie cult Euphoria, e Glen Powell, già nel cast di Top Gun: Maverick.

Attenzione, perché negli Stati Uniti ha incassato 64 milioni di dollari e Will Gluck è un regista con le idee molto chiare (Easy Girl basta per dare lustro a una carriera). Dal fronte italiano, molto interessante Dieci minuti di Maria Sole Tognazzi, interpretato da Margherita Buy e Barbara Ronchi, mentre tornando alla questione del revival della commedia che fu, riecco Biggio e Mandelli con I soliti idioti 3 (sì, avete letto bene). E se pure questo va bene, allora arriverà il momento di fare profonde riflessioni, e non solo sul box office. Perché, non dimentichiamocelo, Pare Parecchio Parigi ha un ottimo rendimento anche come media copia.

Dall’Inghilterra arriva Appuntamento a Land’s End (distribuito da Trent Film), dalla Francia il doc La quercia e i suoi abitanti (I Wonder Pictures).

L’offerta della settimana è completata da Lala, di Ludovica Fales, e l’animaziona italiana ARF, distribuito da Genoma Film.

E adesso, ecco le prime 20 posizioni del box office italiano per il weekend dal 18 al 21 gennaio.

Il box office del 22 gennaio 2024: primo Pare Parecchio Parigi

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