C’è molto da dire questa settimana, e non parliamo del +55% rispetto allo stesso fine settimana dello scorso anno o il +28 rispetto alla scorsa settimana. La notizia, che non è nuova ma è opportuno ribadirla, è che in questo momento in Italia praticamente ogni tipo di prodotto ha un pubblico. Commedie demenziali o all’italiana, opere d’autore mainstream e di nicchia, commedie in odore di revival, cinema d’animazione. Ditene una e troveremo un fattore positivo di cui parlare. Questa settimana, per esempio, a dividersi la torta sono tre nuove uscite, e non succedeva davvero da molto tempo. Si parte con le Povere creature! di Yorgos Lanthimos e la Bella Baxter di Emma Stone.
Una pioggia di nomination all’Oscar, dopo il Leone d’oro vinto a Venezia, e quasi due milioni incassati in quattro giorni nelle sale italiane. Eppure non è la libera Bella la vera dominatrice del box office. La media sala migliore è infatti de I soliti idioti 3, e francamente dopo oltre dieci anni che la coppia Biggio & Mandelli avesse ancora un pubblico non era così prevedibile.
Da Povere creature! a Tutti tranne te: voglia di cinema
Ma gli italiani hanno voglia di cinema, persino del loro, e premiano tutti. I 5.430 euro di media copia e i soli 50.000 di distacco da Emma & co. ne sono la prova. Ma ancora meglio, vista la progressione e il film, hanno fatto i bellissimi Glen Powell e Sydney Sweeney che con Tutti tranne te, commedia romantica che è la summa di tutti i film del genere degli anni Novanta, chiudono il fine settimana a 1,2 milioni di euro. Il film era partito piano anche negli Stati Uniti, salvo essere ora a 71 milioni di dollari e 126 nel mondo, a fronte di un budget di appena 25. Ottimo investimento.
Ma a sorridere sono tutti in questa età dell’oro del box office italico. The Holdovers supera il milione di euro, e a occhio ha ancora due o tre settimane buone davanti a sé, e una buona ripresa dopo gli Oscar (se Paul Giamatti non vince l’Oscar chiudete l’Hollywood). Il cinema d’autore europeo continua a staccare biglietti, con Wenders a 3,8 milioni, Anatomia di una caduta a 1,4 (e anche il film di Justine Triet avrà una nuova spinta nelle prossime settimane grazie alla Award Season) e Foglie al vento oltre gli, 1,2. Il ragazzo e l’airone supera i 6,5 e anche Miyazaki è in attesa di alcuni verdetti. Persino Oppenheimer è tornato in sala per superare i 28 milioni, e la prossima settimana sarà il turno di Barbie. Paola Cortellesi, reduce da una trionfale anteprima francese in attesa dell’uscita ufficiale a marzo, veleggia verso i 36 milioni e Io Capitano, fresco di candidatura, supera i 4,5.
Aspettando Dune
Va tutto benissimo, insomma, quasi non è più una notizia. C’è da preoccuparsi? In teoria no. In pratica una domanda però bisogna farsela. Tra poco torneranno sul mercato anche i grandi prodotti americani, a partire da Dune alla fine di febbraio. La nostra esercenza sarà in grado di reggere l’impatto di un mercato così vivo? Questa stagione ci sta abituando a teniture lunghe come non si vedevano da tempo, a un pubblico ampio e variegato che vuole poter scegliere all’interno di un’offerta che permetta di non annoiarsi mai.
Una responsabilità sarà quella di fare sì che questo continui ad accadere e non sarà facile, perché comunque gli schermi in Italia questi sono, e sebbene se ne stiano miracolosamente aprendo o riaprendo di nuovi, la necessità per fare sì che restino in vita è quella di prendere i film giusti per riempire la sala. Ma non solo, perché ci sono altre considerazioni da fare. Per esempio, il mercato pubblicitario all’interno delle strutture cinematografiche ha fatto registrare nel 2023 un forte incremento. Perché naturalmente è di nuovo uno spazio appetibile quello del grande schermo prima dell’inizio del film.
Nel Regno Unito, tanto per fare un esempio, ci sono venti minuti tra spot e trailer prima del film, calibrati sul target del prodotto scelto dal pubblico in quella determinata sala. Questo per dire che avere un cinema non significa più, ed è così da molto tempo, campare solo sui biglietti staccati. C’è la somministrazione, naturalmente, che permette oltretutto dei margini notevoli di guadagno. L’advertisement in struttura, dalle affissioni ai cartonati agli spot. Ma nel momento in cui si ha a disposizione un immobile dedicato all’entertainment sono molti i modi in cui si può trarre guadagno.
Operazione videogame
Uno per esempio lo suggerisce una operazione che sta organizzando Plaion proprio per questa settimana, il 2 febbraio al cinema Notorius di Milano il content creator Cydonia presenterà Persona 3 Reloaded, attesissimo videogioco. L’evento è a ingresso gratuito per il pubblico, ma la struttura è stata ovviamente ben pagata per essere messa a disposizione. Ecco, l’esempio è calzante e fa venire in mente un’altra rete distributiva importantissima che non è riuscita ad adattarsi ai tempi che corrono, nonostante tutto, quella delle edicole. La crisi dell’editoria cartacea ha decimato questi avamposti di cultura, informazione e intrattenimento che invece potevano e dovevano esseri sfruttati meglio.
Cerchiamo di non fare lo stesso anche con le sale cinematografiche, anzi, facciamo sì che il processo sia inverso e che molte sale che vediamo chiuse in molte città possano riaprire i battenti per far sì che il mercato resti florido anche negli anni a venire. Intanto concentriamoci sul presente. Giovedì arriveranno nuovi film in sala, a partire proprio da un bel blockbuster action, Argylle, con Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell e Dua Lipa. Si prevedono ottimi incassi, ma da non sottovalutare è anche The Warrior, la vera e tragica storia di una dinastia di professionisti del wrestling interpretata da Zac Efron e dal super hot Jeremy Allen White. Il cinema italiano risponde con Te l’avevo detto di Ginevra Elkann, mentre gli amanti del cinema d’autore possono contare su Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett (BIM) e How to Have Sex, una delle opere prime più interessanti del cinema britannico degli ultimi anni (Teodora in collaborazione con Mubi).
E adesso, ecco le prime 20 posizioni del weekend dal 25 al 28 gennaio.
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