Meno 40% rispetto allo scorso fine settimana. Una contrazione notevole degli incassi, non c’è che dire, una di quelle situazioni favorevoli ai tanti analisti della domenica alla ricerca di titoli clickbait o che semplicemente pensano da anni che la sala sia morta e che il 2023 sia stato una fortunata coincidenza. Allora tanto vale allinearsi e tentare la sorte precedendoli, con un bel titolo acchiappa visualizzazioni. Fermo restando che per questo rimbalzo ci sono molte spiegazioni e che alcuni segnali confermano invece la buona salute dell’esercenza.
Uscite non troppo robuste
Intanto, lo scorso weekend è stato l’ultimo delle vacanze di Natale e coincideva con la Befana, con molte famiglie che hanno messa nella calza dei figli una giornata al cinema. In più, le nuove uscite di una settimana fa avevano aperto molto bene, non altrettanto hanno fatto quelle di queste settimana, ma anche qui ci sono da fare delle differenziazioni. Uscite che comunque non erano, tranne un film italiano molto atteso, particolarmente robuste in termini di appeal e che hanno in fondo fatto che più o meno ci si aspettava.
D’altro canto, c’è un lato estremamente positivo: nelle prime 20 posizioni ci son ben diciassette film che hanno varcato la soglia dei 1.000 euro di media copia, e diventano 19 arrivando fino alla posizione ventitré. Segno che il pubblico ha facoltà di scelta e si sta distribuendo su un’offerta ampia e variegata, che è destinata ad ampliarsi ulteriormente nelle prossime settimane con molti titoli di qualità e, da marzo in poi, con il ritorno dei blockbuster americani, a partire da Dune 2, il 29 febbraio.
Incassi boom per Miyazaki e Wenders
Il fine settimana appena trascorso ha visto Il ragazzo e l’airone e Perfect Days ai primi due posti del box office, una bella soddisfazione per la Lucky Red, risultati però che non sono frutto del caso, ma di un lavoro fatto bene. Entrambi i titoli hanno goduto di un’ottima campagna promozionale, ad ampio spettro, che ha trasformato due prodotti d’autore in opere pop.
Nel caso del primo film il lavoro è stato fatto soprattutto sulla figura quasi mistica di Hayao Miyazaki, generando grande attesa sul film del ritorno dieci anni dopo avere annunciato il ritiro, con la Award Season che ha aiutato ulteriormente.
Nel caso del film di Wenders la narrazione del film che celebra la semplicità della vita ha fatto centro, insieme alla colonna sonora composta da classici del rock (con tanto di playlist su Spotify) che sta facendo scoprire a generazioni ignare che la musica esisteva anche prima dei Maneskin e la facevano strani personaggi come Lou Reed e Patti Smith.
Quasi 5,5 milioni per Miyazaki, oltre 1,7 per Wenders, risultati davvero eccezionali in quanto a incassi d’inizio anno. Tra le nuove uscite ha fatto il suo The Beekeeper, action con una sceneggiatura tagliata con l’accetta e su misura per Jason Statham, che a dire il vero può aspirare a ben meglio come ruoli, ma che comunque si è portato a casa 780.000 € nel primo weekend, vincendo la gara delle nuove uscite. Per la cronaca, il film ha trionfato anche al box office americano con quasi 17 milioni di dollari incassati.
L’attesa per Enea
Tra queste, la più attesa era decisamente Enea, la seconda regia di Pietro Castellitto, in concorso a Venezia 80 e arrivato in sala probabilmente troppo lontano dal lancio del festival. La strategia di lasciarlo fuori dalla ressa post Laguna era una buona idea sulla carta, nella pratica si è rivelata meno efficace, anche se parliamo comunque di 500.000 € portati a casa e 1800 € circa di media copia. il film sta generando un forte dibattito sui social, quindi meglio aspettare perché in questa seconda settimana di programmazione potrebbe perdere pochissimo in percentuale e recuperare terreno.
Terza uscita importante della settimana era Chi segna vince. Il film del premio Oscar per Jojo Rabbit Taika Waititi si è piazzato in decima posizione, con 390.000 € incassati. Risultato tutt’altro che da disprezzare, dato che il film era preceduto da critiche oltreoceano non lusinghiere e ha per protagonista un attore di grande talento, Michael Fassbender, che però non ha mai avuto un particolare feeling con il botteghino.
Tra le altre nuove uscite, al ventesimo posto troviamo Viaggio in Giappone, film con Isabelle Huppert, e al 24mo il remake musicale di Mean Girls, uscita quasi nascosta dal punto di vista promozionale, nonostante le 82 sale in cui è stato programmato.
Parlano italiano gli incassi
Va benissimo il cinema italiano, con cinque film nelle prime undici posizioni. C’è ancora domani ha superato i 35 milioni di euro e potrebbe anche arrivare a 36 a questo punto. Siani con il suo Succede nelle migliori famiglie ha superato i 5, Fabio De Luigi punta i 2 milioni con 50km all’ora e Pio e Amedeo oggi dovrebbero superare i 4.
Il cinema d’autore funziona benissimo anche nelle posizioni di rincalzo. Foglie al vento, quindicesimo nel weekend, supera il milione e centomila euro d’incassi. Anatomia di una caduta sfrutta i due Golden Globe vinti e arriva a 1.250.000 e infine La chimera di Alice Rohrwacher supera il milione risultato davvero notevolissimo.
In vista di Payne e Pieraccioni
La prossima settimana il botteghino dovrebbe riprendere fiato. Arriva nelle sale The Holdovers, il film di Alexander Payne con Paul Giamatti in odore di Oscar. Poi c’è il ritorno di Leonardo Pieraccioni con Pare parecchio Parigi. Cinema d’autore rappresentato da La petite, delicata storia di paternità surrogata con un grande Fabrice Luchini (distribuisce Movies Inspired), e da Yannick – La rivincita dello spettatore, diretto da quel geniaccio di Quentin Dupiex (I Wonder Pictures).
C’è spazio anche per l’horror, con il malefico Pifferaio di The Piper (Vertice 360), l’animazione con il classico di Oscar Wilde Il fantasma di Canterville, e il cinema italiano. Marco Risi dopo il passaggio al Torino Film Festival porta in sala (con Fandango) Il punto di rugiada, Francesco Munzi il suo documentario Krypton (ZaLab) e Ciro Formisano L’anima in pace (Farocinema).
Prima di lasciarvi alla Top 20 del fine settimana dall’11 al 14 gennaio, confermiamo che il cinema in sala non è in crisi. Diffidate di chi dice il contrario.
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