I numeri non mentono mai. Taylor Swift: The Eras Tour è stato il fenomeno del weekend al box office. Negli Stati Uniti 96 milioni di dollari per un film su un tour che ha incassato in 56 date, tra marzo e agosto di quest’anno, 780 milioni di dollari. Un fenomeno paragonabile a quello di Beyonce con il suo Renaissance Tour (anche in questo caso lo spettacolo proseguirà al cinema, dal 1° dicembre): insieme hanno creato un indotto per l’economia americana stimato in 5,4 miliardi di dollari.
Taylor Swift: The Eras Tour ha incassato complessivamente in tutto il mondo 128 milioni di dollari, certificazione del fatto che il country-pop della trentatrenne fidanzata d’America sia un fenomeno prima di tutto nel suo paese. Il 9 novembre partirà il tour mondiale da Buenos Aires, un tour de force che terminerà oltre un anno dopo, il 24 novembre del 2024, a Toronto.
Alla fine di questo giro del globo si faranno i conti sulla reale portata di Miss Swift sull’economia dell’entertainment mondiale. Per ora possiamo dire che in Italia ha dominato il weekend, e con un giorno in meno di programmazione, con 746.000 euro di incasso. Meno della metà degli spettatori del secondo in classifica, L’esorcista: il credente – ma andare a vedere (e sentire) Taylor costava allo spettatore 22 euro. Un evento in tutti i sensi: sarà interessante il confronto con Beyonce sia in termini di prezzo del biglietto che di affluenza. Una cosa è certa: la sala, data per morta, pare risorta meglio dell’Araba Fenice. Lo stesso contenuto proposto su una piattaforma, anche a un prezzo inferiore, non avrebbe avuto lo stesso impatto, per l’assenza di quell’esperienza collettiva che ha fatto la differenza.
La classifica del weekend segna un calo dell’8% rispetto allo scorso fine settimana. Inutile far finta di niente, la mancanza di prodotto inizia a farsi sentire e il fatto che lo sciopero degli attori sembri essere lontano da una soluzione ha un impatto importante sull’industria, ora e per i prossimi 18-24 mesi. Un impatto che potrebbe essere ridotto in Italia e in Europa – dove non manca il prodotto – a patto di trovare nuove formule di marketing e campagne per promuovere “su misura” i film, piuttosto che applicare le stesse routine e gli stessi strumenti su film dai target e dal contenuto assai diverso.
Il terzo gradino del podio lo ha preso Dogman, il nuovo film di Luc Besson, partito in sordina nei primi due giorni e protagonista di un buon recupero nel weekend. Così come L’ultima volta che siamo stati bambini, esordio dietro la macchina da presa di Claudio Bisio, che segue in quarta posizione con poco più di 440.000 euro. Sono le due migliori nuove uscite del weekend. Per trovare la terza occorre scendere fino al diciottesimo posto, con Il mio grosso grasso matrimonio greco 3, che porta a casa 42.000 euro.
Alcuni dati interessanti. Al 16mo posto troviamo le anteprime dei Me contro Te, che in tre sale ha incassato 67.000 euro. Anche qui siamo dalle parti dell’evento, estremamente redditizio perché rivolto alle famiglie. Al 26mo posto troviamo i quasi 9.000 euro de Gli ospiti, il film di Svevo Moltrasio che, distribuito in maniera indipendente, ha ottenuto un grande risultato in una sola sala. Al 29mo posto Doppio Passo, piccolo film italiano sul calcio che in tredici sale ha incassato 6.700 euro. Un prodotto che potrebbe contare sul passaparola, così come un altro film con distribuzione “alternativa”, con spettacoli unici in sale selezionate: Frammenti di un percorso amoroso di Chloe Barreau, presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, documentario dal budget risicatissimo che ha incassato a oggi oltre 16.000 euro.
Per quanto riguarda i film già in sala da tempo, Assassinio a Venezia veleggia verso gli otto milioni di euro: in proporzione di mercato è la miglior performance mondiale per il film di Kenneth Branagh.
Guardando ancora al futuro, ma quello immediato, il 19 ottobre sarà il momento di Killers of the Flower Moon. Tre ore e 26 minuti di durata, e se pure (paradossalmente) Scorsese, DiCaprio e De Niro valgono al botteghino meno di Christopher Nolan, la potenza del film è tale da prevedere un buon incasso nel primo fine settimana. Altra uscita forte è Me Contro Te il Film: Vacanze in Transilvania, oltre ad alcuni film che arrivano dall’incipiente Festa del Cinema di Roma, come Mi fanno male i capelli di Roberta Torre e Mur, il documentario che segna l’esordio alla regia di Kasja Smutniak.
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