“Questa destra non costruisce una egemonia culturale. La compra”, dichiara Gianni Cuperlo del Partito democratico a THR Roma, esprimendosi sull’attacco del governo al Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc). Secondo il presidente uscente della Fondazione Pd, la scelta di muovere alla conquista del Csc è “grave sotto ogni punto di vista”.
E questo sia “per il metodo, che segue le analoghe operazioni in altri ambiti, Inps e Inail, sia per la sostanza, che colpisce professionalità, meriti, esperienze nella sola logica di occupare ogni postazione disponibile”, continua il deputato. “E se non è disponibile la si rende tale con azioni come questa”.
Intanto continua l’occupazione degli studenti del Centro Sperimentale, in risposta agli emendamenti al dl Giubileo proposti l’11 luglio dai deputati leghisti Bordonali, Iezzi, Ravetto e Stefani. La proposta prevede una forte ristrutturazione della storica Fondazione in via Tuscolana, e della Cineteca Nazionale. In sostanza, l’emendamento incriminato è il 12.03, in cui si prevede – de facto – una lottizzazione del Csc, che passerebbe quindi sotto il diretto controllo del governo.
“Il CSC non si lega”
“Temiamo il rischio di ingerenze politiche anche sulla didattica: dalla scelta dei docenti alla definizione dei piani di studio”, scrivono in un comunicato le studentesse e gli studenti del Centro Sperimentale, che hanno indetto un’assemblea straordinaria nel tardo pomeriggio di giovedì 20 luglio, nella quale hanno poi annunciato il presidio permanente.
Durante l’assemblea, nell’Aula Magna del Centro, erano presenti associazioni, attori, sceneggiatori e altre maestranze. C’erano Fabrizia Sacchi (Viaggio sola), Pietro Sermonti e Paolo Calabresi, attori di Smetto quando voglio e Boris, consiglieri dell’associazione degli attori e delle attrici UNITA, che durante il presidio ha offerto incontri di formazione agli studenti. “Vogliamo capire se si tratti di uno scherzo o di un fatto reale. Il progetto per le prossime ore è questo”, ha detto Calabresi a THR Roma. Concludendo: “Il mondo dell’audiovisivo e dello spettacolo si muoverà per segnalare a chi di dovere questa assurdità”.
Nessun esponente della politica era presente durante l’incontro. Vi è dunque una certa attesa per l’arrivo al presidio, sabato alle 13, di Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Il presidio del Centro è “una battaglia di straordinaria importanza, una reazione a questi mesi in cui la maggioranza di destra ha cercato di occupare quante più postazioni possibili in tutti i campi della cultura”, ha dichiarato a THR Roma Elisabetta Piccolotti, sempre Sinistra Italiana.
“Il ministro alla cultura Sangiuliano e il suo mondo hanno una precisa idea di come usare l’egemonia culturale per costruire consenso politico”, continua la deputata, secondo la quale “è indecente che pensino di poter asservire anche una grande istituzione come il Csc a questo progetto”.
Centro Sperimentale, autonomia sott’attacco
Come già segnalato da THR Roma, la proposta di emendamento, oltre alla soppressione anticipata del direttore generale (Marta Donzelli, teoricamente in carica per un altro anno e mezzo), prevede anche un cambiamento sostanziale del comitato scientifico.
“Il comitato scientifico esprime pareri sui docenti e sulla didattica. Fino ad ora ha mantenuto una sua autonomia, e non si trattava di una carica retribuita”, hanno spiegato gli studenti durante l’assemblea di giovedì. “Secondo l’emendamento i componenti di questo nuovo comitato verrebbero retribuiti, esponendosi quindi al rischio di ricattabilità. Il comitato scientifico dovrebbe garantire un percorso di studi autonomo e libero da ingerenze di ogni tipo”.
“I compensi del presidente e dei componenti del consiglio d’amministrazione nonché del presidente e dei componenti del comitato scientifico sono stabiliti con decreto del ministro della cultura e del ministro dell’economia e delle finanze a valere sulle risorse assegnate alla Fondazione”, si legge nella proposta di emendamento.
Il comitato scientifico – precedentemente scelto dalla direzione generale della Fondazione – diventerebbe quindi di nomina politica. I suoi membri aumenterebbero da quattro a sei, di cui tre espressi dal ministero della Cultura, due dal ministero dell’istruzione e uno del ministero dell’economia.
Il voto in commissione
“Oggi, questo Governo famelico di occupazione di potere, prova con un emendamento a stravolgerne la struttura organizzativa per nominare, oltre a tutto il Cda, anche il Comitato Scientifico fino a oggi indipendente”, dichiara Riccardo Ricciardi del Movimento 5 stelle in un post su Facebook. E continua: “Lo fanno nel modo più subdolo: con un emendamentino in un decreto che sarà votato con la fiducia”.
“Se si voleva mettere mano a una delle istituzioni più antiche e prestigiose del Paese, si doveva aprire un dibattito con chi lavora nel cinema, con chi ha frequentato il Centro, con chi lo ha amministrato, con chi ci ha insegnato e proporre, nel caso, una visione organica e strutturale. Così è solo la voglia di occupare tutto, sempre con il solito retropensiero: l’idea che la cultura sia fatta in questo paese da bolscevichi, seguaci di Lenin, che devono essere puniti”, continua.
E conclude: “La prossima settimana, in Commissione, faremo di tutto per bloccare questo ennesimo scempio”.
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