E finalmente sono arrivati anche i contributi selettivi per la scrittura dedicato ai progetti di sceneggiatura. Si è andati un po’ a rilento quest’anno nelle commissioni ministeriali, il 25 agosto scorso, subito prima della Mostra del cinema di Venezia, sono arrivati i risultati della prima sessione 2023 dei contributi selettivi di produzione. Il 2 ottobre sono invece stati resi noti quelli per i progetti di scrittura sceneggiature. La cosa che si deduce immediatamente è che in Italia non ci sono solo poeti, navigatori e inventori, ma pure un sacco di sceneggiatori. Duecentonovantacinque (295!) sono infatti i progetti presi in considerazione dalla commissione ministeriale, ricordiamo formata da Pedro Armocida, Alessandro Boschi, Arnaldo Colasanti, Raffaella Del Vecchio, Marina Giovannini, Guia Loffredo, Georgette Ranucci e Gianfranco Rinaldi. Pochi quelli ritenuti validi dagli esperti, e per validi si intende in grado di superare la fatidica soglia 70 nel punteggio complessivo assegnato una volta considerati i vari criteri di valutazione.
I criteri di valutazione dei progetti per avere i contributi selettivi di sceneggiatura
Quanti e quali sono i criteri di valutazione?
Sono quattro, così suddivisi:
A) Qualità, innovatività e originalità del soggetto ovvero del trattamento (max 60 punti). Questo primo punto si struttura in ulteriori due sezioni:
1. Qualità della scrittura e innovazione rispetto ai generi di riferimento e, nel caso di progetti di animazione, anche qualità dell’ approccio grafico
2. Originalità della storia, dei personaggi e dell’ idea creativa e, nel caso dell’animazione, originalità dell’approccio grafico
B) Potenziale di realizzazione dell’opera (max 30 punti)
C) Potenziale di diffusione e fruizione dell’opera in Italia e all’estero, per le opere cinematografiche, nei festival e nel circuito delle sale cinematografiche (max 10 punti)
Le sceneggiature selezionate: magari il cinema italiano fa davvero 13
Tanti sono i potenziali futuri film scelti dalla commissione. Andiamo a scoprirli, soffermandoci sui più interessanti (e su cui abbiamo più notizie).
Michelina Di Cesare, Briganta
Tratto dal libro omonimo di Monica Mazzitelli (Lorusso editore), che firma la sceneggiatura insieme a Martina Zanini, è la storia della briganta, per l’appunto, che tra il 1861 e il 1868 imperversò con la sua banda in Campania, fin quando non venne inviato dalla corona il Generale Emilio Pallavicini di Priola, che con i suoi uomini sgominò la posse uccidendone la leader, il cui corpo venne poi esposto nudo nella piazza del paese come monito alle altre donne. Una storia che potrebbe dare a una giovane attrice una bella occasione per un’interpretazione di valore (Michelina morì ad appena 27 anni). Film in costume, certamente non semplice, ma che abbraccia anche il genere. Con una mano esperta in regia e un cast di livello potrebbe effettivamente essere un prodotto di respiro internazionale, un western femminista e politico, racconto universale e anche molto attuale.
Woyzeck
Variazione sull’opera di Georg Buchner a firma di Pasqualino Damiani, regista e soprattutto docente di management dell’audiovisivo. E, per trasparenza, anche ex esperto di una precedente commissione per l’assegnazione dei selettivi dal 2014 al 2017.
Aniello Morris
Non abbiamo dettagli su questo progetto presentato da Stefano Tummolini, sceneggiatore e regista di due film (l’ultimo del 2013, L’estate sta finendo), scritto a sei mani con Antonio Merone e Giuseppe Tantillo, quest’ultimo tra i protagonisti del film di Iddu, il film di Piazza e Grassadonia su Messina Denaro.
Bye Bye
Nicolò Sordo ha tratto una sceneggiatura dal suo omonimo spettacolo teatrale, storia di “Maria Sanchez Misericordia, badante, buddista, cleptomane, alcolista, accumulatrice compulsiva, no-vax, non ancora vecchia e non più giovane, una mortalissima dea della bruttezza di Pamplona ma residente a Roma”, citando la sinossi ufficiale. Sulla carta una commedia drammatica sociale e politica, con potenzialità da festival e un ruolo notevole e sfidante per un’attrice già esperta. Molto interessante.
La Badante
Un nuovo progetto per Vincenzo Marra, regista di tanti bei film e documentari, da Tornando a casa a Vento di terra, passando per Il gemello e La volta buona. Marra al momento è in produzione con La ferocia, tratto dal romanzo omonimo di Nicola Lagioia. Ci riserviamo di interrogarlo quanto prima su questo nuovo progetto.
Nathalie
Altra sceneggiatura tratta da una pièce teatrale, firmate entrambe da Alessandro Capone. Metateatro, con sei personaggi (guarda un po’) impegnati nella prima lettura di una nuova opera, coadiuvati dal regista. E alla presenza di un intruso. Film corale e produzione molto leggera, la riuscita si basa sulla scelta di un cast di attori di livello che siano in grado di trovare la giusta chimica. Apparentemente semplice, in realtà molto rischioso perché si basa su equilibri molto labili. Capone è uno sceneggiatore e regista di lungo corso, tra i suoi credits da scrittore anche un classico dell’erotismo italiano degli anni ’80, La bonne, diretto da Salvatore Samperi.
Succede solo al cinema!
Un solo film all’attivo per Stefano Pratesi, dal titolo Circensi, con protagonisti una bella coppia d’attori, Angela Finocchiaro e Alessandro Benvenuti. Non abbiamo dettagli su questo nuovo progetto. La sceneggiatura è firmata insieme a Donata Carelli, già co-autrice dello script di Due euro l’ora di Andrea D’Ambrosio.
Voglio vivere così
Attore e sceneggiatore, Francesco Siciliano lo vedremo presto al cinema in Mi fanno male i capelli, il nuovo film di Roberta Torre presentato alla Festa del cinema di Roma. Di questo suo progetto in sviluppo non abbiamo dettagli.
La tesi di laurea
Giulia Mucci è una filmmaker con un paio di corti all’attivo. La cosa interessante di questa sua sceneggiatura è che nella scorsa sessione, in data 23 gennaio 2023, era stata scartata con 68 punti. Qui invece ha recuperato ben dodici punti e ha ricevuto il contributo. Sicuramente merito di una revisione da parte dell’autrice.
La strage di Portella
Il titolo parla da solo, un pezzo di storia italiana che va sempre ricordato. Non sappiamo in questo caso da quale punto. Maurizio Castagna, produttore e sceneggiatore di cui ricordiamo la scrittura di Aria compressa ed Aeternitas. Siciliano, figlio del produttore Giuseppe e dell’attrice Rita Lo Verde, sicuramente avrà studiato bene i tragici eventi di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. Film politico e d’epoca, opera non semplice, come sempre quando si tratta di argomenti che coinvolgono la storia repubblicana.
Non sarò mai la brava moglie di nessuno
Nadia Busato ha presentato una sceneggiatura tratta dal suo romanzo omonimo del 2018 che racconta l’affascinante storia di Evelyn McKay, una contabile che la mattina del 1° maggio del 1947 (guarda gli strani casi del cinema e della vita) si gettò dalla terrazza dell’86mo piano dell’Empire State Building. Diventando immortale, perché il suo corpo senza vita venne bloccato in una fotografia che è ancora oggi considerato il suicidio più bello mai scattato. Il romanzo parte proprio da questa immagine per raccontare un’immaginaria vita di Evelyn. È un film sulla carta molto potente, oltretutto con un respiro internazionale. Assai interessante.
Tutto su una ruota
Daniele Locci è un attore, visto anche in Suburra e nel recente I migliori giorni. Della sua sceneggiatura sappiamo poco, ma il titolo fa subito tornare alla mente spericolatezze di gioventù in sella a un motorino.
Vita di Sandro Penna
Autore interessantissimo Massimiliano Palmese, che ha firmato, anche da regista insieme a Carmen Giardina, Il caso Braibanti, documentario tratto dal suo testo teatrale sul caso giudiziario di Aldo Braibanti, lo stesso su cui Gianni Amelio ha incentrato Il signore delle formiche. Palmese non è nuovo all’indagine su letterati illustri, il racconto della vita di un grande poeta e intellettuale come Sandro Penna è un progetto magnifico da portare avanti.
Questi i tredici progetti a cui è stato dato un contributo di 20.000 € ciascuno atto allo sviluppo della sceneggiatura per un’opera di lungometraggio cinematografico, a cui vanno aggiunti anche sei progetti per serie da sviluppare, sempre premiati con 20.000 €. Un totale quindi di 380.000 € elargiti dal Ministero della Cultura per degli ipotetici prodotti audiovisivi futuri.
Come sempre in questi casi, ci sono anche i delusi. Dispiace per Dar L Walid – La casa del Padre, fresco vincitore di una menzione speciale nella sezione documentari del Premio Solinas, sceneggiatura scritta da Federico Francioni e Gaël De Fournas, tra i primi progetti rimasti fuori. Così come per Garibaldi vs Zombie, firmato da Andrea Guglielmino, sceneggiatore di fumetti e collega giornalista di cinema (e autore di due degli albi più belli della testata Samuel Stern). Un peccato, perché diciamocelo, chi non vorrebbe vedere Garibaldi che fa una strage di morti viventi?
Tra gli esclusi anche autori noti come Salvatore Piscicelli, Duccio Camerini, e poi una scoperta sorprendente: tra i progetti non ammissibili ci si imbatte a un certo punto in un fantomatico Dal tramonto all’alba, presentato alla commissione nientemeno che da Romina Carrisi Power.
Non è dato sapere di che si tratta, ma possiamo fare delle ipotesi:
1) Un remake del vampire movie di Roberto Rodriguez, con Al Bano e Romina nei panni che furono di George Clooney e Quentin Tarantino, e Loredana Lecciso in quelli di Santanico Pandemonium, la regina della notte.
2) Un sequel di Nel Sole, il film di maggiore successo della coppia
Sarebbero comunque entrambi bellissimi.
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