C’è stata grande soddisfazione da parte del ministero della cultura, in particolare nella figura del sottosegretario Borgonzoni, e delle associazioni di categoria per i dati relativi all’edizione settembrina di Cinema in Festa, che ha permesso agli spettatori di andare al cinema dal 17 al 21 settembre a soli 3,50 euro. Parlano i numeri del Box Office: 1.561.649 biglietti staccati, in aumento rispetto all’edizione di giugno e in crescita del +36,67% sull’edizione di settembre 2022, con un incasso complessivo di 5.692.539 euro.
I dati forniti dal ministero parlano anche di 128 milioni di euro incassati nel corso del periodo estivo, considerato tra il 18 giugno e 21 settembre, quello dell’operazione Cinema Revolution per intenderci, ovvero con il biglietto ridotto a 3,50 euro per chi avesse scelto il cinema italiano o europeo. La forma della comunicazione ministeriale da parte dell’ufficio della senatrice Borgonzoni lascia intendere che questa straordinario successo sia in gran parte merito proprio della promozione.
Non è così, ma la realtà e la politica non sempre vanno a braccetto. La notizia, quella vera, la si deduce dai giorni successivi alla fine di Cinema in Festa, ovvero ai dati del box office di questo fine settimana in Italia. Nelle precedenti edizioni si era sempre riscontrata una contrazione dell’affluenza dopo la fine della promozione. Questa volta non è avvenuto, anzi, c’è stato un incremento del 14% rispetto allo scorso fine settimana e del 24% rispetto agli stessi giorni dell’anno scorso.
Un’evidenza chiamata Barbie
Alla gente piace di nuovo andare al cinema. È bellissimo, ma è soprattutto molto interessante dal punto di vista antropologico e industriale. In prima istanza perché vuol dire che, dopo la pandemia, le abitudini degli italiani si sono concentrati su un settore che anche prima del Covid veniva considerato eternamente in crisi. Ecco, i 32 milioni di euro (soglia raggiunta e superata) di Barbie, e gli oltre 26 di Oppenheimer sono l’evidenza, di conferme ne abbiamo avute molte altre.
Assassinio a Venezia, per esempio, che ha superato i 5 milioni (e senza Cinema in Festa sarebbe probabilmente molto vicino ai 6). Gran Turismo che in cinque giorni supera il milione di euro, ma anche I mercenari 4 che sfiora i 500.000 euro, in proporzione un risultato di gran lunga migliore rispetto l’apertura americana. E poi i 267.000 euro di Felicità, opera prima da regista di Micaela Ramazzotti, vincitrice del Premio del Pubblico Armani di Orizzonti Extra a Venezia 80.
Sono tutti segnali importantissimi, significa che c’è fame di storie da godere in compagnia, non solo più a casa scrollando il catalogo di una piattaforma. E qui arriviamo alla considerazione industriale. Bisognerà fare molta attenzione ai dati delle piattaforme nei prossimi tre mesi, a partire dal trimestrale che sarà reso pubblico la prossima settimana. Sono troppe, e in un periodo economico difficile come quello attuale non è possibile averle tutte. Inoltre alcune più lungimiranti hanno già scelto la strada della distribuzione in sala dei propri prodotti, prima di metterli a disposizione degli utenti su catalogo digitale.
E con successo, come dimostrano i 21.000 euro di Strange Way of Life, il mediometraggio di Pedro Almodóvar che Mubi ha fatto uscire questa settimana in collaborazione con Teodora, una joint venture all’insegna della qualità.
Sarà una tendenza internazionale, Apple farà un’uscita importante con Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, ma altri titoli prodotti dal braccio cinematografico di Cupertino andranno prima in sala: come Fingernails per esempio, il nuovo film di Christos Nikou con Jessie Buckley e Riz Ahmed che sta facendo tutti i festival autunnali per poter arrivare alla Award Season con buone recensioni e puntare a qualche candidatura importante, ma che in Italia sarà programmato da AppleTV+ dal 3 novembre. Netflix stessa ha deciso, dopo avere acquisito i diritti di distribuzione di May December, il nuovo film di Todd Haynes, per 20 milioni di dollari per il mercato americano (e britannico e un’altra manciata di territori) opterà per una distribuzione anche importante, con le maggiori 25 città degli Stati Uniti coperte.
Il supporto delle piattaforme
I manager delle piattaforme hanno capito che, in questo momento, possono essere di grande supporto all’industria dell’audiovisivo e all’esercenza, soprattutto sul mercato americano, che sta soffrendo della mancanza di prodotto causata dallo sciopero degli attori e degli sceneggiatori, che a quanto pare sembra stare per concludersi. Ma è interessante che questa crisi (quello appena concluso è stato uno dei peggiori fine settimana di sempre per il box office Usa) non stia colpendo i mercati europei.
Ragione semplicissima: qui il prodotto c’è, ed è anche di grande qualità. Riprova sono i quasi due milioni di Io Capitano (la candidatura come film italiano in corsa per gli Oscar certamente aiuta, ma non in maniera determinante, il film sta avendo un eccellente passaparola), ma ancora di più i 57.000 euro de Il caftano blu, uno dei film più belli di Cannes 2022 arrivato in sala grazie alla distribuzione congiunta tra Bim e Movies Inspired. E nella Top 20 di questo fine settimana troviamo altro cinema d’autore come La verità secondo Maureen K. e L’ultima luna di settembre.
Tutto bene, insomma, e con un fine settimana prossimo con grandi uscite. The Palace di Roman Polanski, l’attesissimo Asteroid City di Wes Anderson (bellissima la mostra sulle scenografie del film allestita a Fondazione Prada a Milano), lo spettacolare sci-fi politico The Creator e l’horror già di culto Talk to Me (a proposito di horror, The Nun 2 ha superato i 6 milioni di euro).
E adesso, ecco i 20 film di maggiore incasso tra il 21 e il 24 settembre.
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