A Cannes i compratori temono uno sciopero multi-sindacale. Intanto gli sceneggiatori continuano i loro picchetti a Los Angeles e New York, e alla Croisette i compratori sfilano verso il Marché. Ma non è ancora chiaro se porteranno a casa dei film.
Alla vigilia del festival, i produttori erano in gran parte fiduciosi, perlomeno a parole, che lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) non avrebbe avuto un grande impatto sul mercato cinematografico. Le sceneggiature dei film più eclatanti sono state consegnate in fretta e furia prima dell’inizio dello sciopero. E i progetti con talenti di grande calibro come Andrew Garfield e Florence Pugh sembravano essere più numerosi rispetto a molti altri mercati nella memoria recente.
Ora, sul campo, sta emergendo però uno scenario più complesso.
La prima preoccupazione è un potenziale sciopero multi-sindacale. A meno di una settimana dall’apertura del Marché du Film di Cannes, la Directors Guild of America (DGA) è entrata in trattative contrattuali e il co-presidente del comitato di negoziazione Todd Holland ha lanciato quello che sembrava un avvertimento minaccioso: “Sappiamo che ci sarà conflitto”. Una settimana dopo, il consiglio nazionale della SAG-AFTRA (sindacato attori e volti dell’intrattenimento) ha votato all’unanimità per raccomandare ai membri di autorizzare uno sciopero prima delle trattative con l’AMPTP (l’associazione di categoria dei produttori).
Negli ultimi tempi c’è stata una corsa alla presentazione di progetti, dato che lo sciopero della DGA e della SAG diventa sempre più probabile ogni giorno che passa. Todd Brown, socio e responsabile delle acquisizioni della XYZ Films, dichiara: “Abbiamo un progetto che annunceremo nei prossimi due giorni perché i rappresentanti degli attori ci stanno inseguendo dicendo: ‘Vogliamo far sapere che non stiamo rompendo il picchetto’”.
Cannes, i primi risultati dello sciopero
Per quanto riguarda lo sciopero della WGA, i dirigenti cinematografici si sentivano al sicuro. Pensavano di avere un margine che avrebbe permesso alle loro programmazioni di superare la tempesta dello sciopero. Ma un dirigente della distribuzione nazionale fa notare che, se lo sciopero dovesse durare sei mesi, i calendari delle uscite comincerebbero a risentirne.
Un compratore osserva che: “È la prima volta che in un mercato mi vengono presentati copioni che non sono la sceneggiatura finale, con note dettagliate del regista e del produttore su futuri cambiamenti significativi”. La speranza, in questo caso, è che lo sceneggiatore in sciopero torni e sviluppi gli appunti rapidamente, appena la WGA e l’AMPTP avranno raggiunto un accordo. I compratori devono quindi decidere se acquistare un progetto che potrebbe non andare in porto quest’anno, con una sceneggiatura che potrebbe rimanere incompleta.
Per quanto riguarda questi film, che sono in prevendita a Cannes, David Garrett, CEO di Mister Smith Entertainment, afferma: “O verranno messi in attesa e si perderà la finestra estiva per girare, o si andrà avanti lo stesso e si girerà con una sceneggiatura di scarsa qualità”.
In quest’ottica, i progetti già in produzione, con i relativi termini di accordo già definiti, sono diventati molto richiesti. E un film finito? Ancora meglio.
Solidarietà internazionale tra sindacati
Tuttavia, nemmeno questi sono immuni da scioperi. Il film Good Fortune di Aziz Ansari per Lionsgate, in vendita sul mercato e che vede la partecipazione di Seth Rogen e Keanu Reeves, ha dovuto interrompere le riprese questa settimana a causa delle proteste.
Le produzioni internazionali non sentono la stessa pressione. “Adattiamo progetti brasiliani per l’Asia, film sudamericani per l’Europa, qualsiasi cosa, tutti copioni non legati alla WGA, quindi non ne risentiamo affatto”, afferma Meg Thomson, vicepresidente esecutivo dei contenuti globali della Globalgate Entertainment, i cui prossimi progetti includono la commedia romantica Night and Day, un adattamento di un romanzo di Virginia Woolf con Haley Bennett e l’attore tedesco Elyas M’Barek.
Ma anche se le produzioni internazionali sono in grado di girare, ci si chiede se si schiereranno o meno con i sindacati in sciopero. Questa volta c’è un grado di solidarietà maggiore, sia tra i sindacati che a livello internazionale. Le organizzazioni sindacali degli sceneggiatori del Regno Unito, dell’Australia e del Canada hanno espresso il loro sostegno alla WGA.
Naturalmente, tutta questa ansia arriva nel bel mezzo di un difficile clima macroeconomico, che vede le major e le piattaforme streaming nazionali attuare misure di austerità, con ondate di licenziamenti. Gli analisti di Wall Street chiedono di abbandonare le strategie di streaming che un tempo sostenevano la valutazione delle azioni.
Gli studi nazionali hanno poca capacità di acquisto, e dall’inizio dell’anno si sente spesso dire che “piangono miseria”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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