L’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha commentato mercoledì 8 novembre lo stato dei negoziati del sindacato degli attori (SAG-AFTRA), affermando che l’offerta degli Studios si può definire ormai quella finale e rispondente a tutti gli obiettivi prefissati.
“Speriamo di raggiungere presto una soluzione allo sciopero della SAG-AFTRA. Abbiamo fatto un’ultima e definitiva offerta, che soddisfa praticamente tutti gli obiettivi del sindacato e che include il più alto aumento salariale degli ultimi 40 anni, e riteniamo che garantisca un risultato positivo per tutte le parti coinvolte. Riconosciamo che abbiamo bisogno che i nostri partner creativi si sentano apprezzati e ricompensati e non vediamo l’ora che le due parti tornino a raccontare grandi storie”, ha dichiarato Zaslav.
Zaslav è stato uno dei quattro principali dirigenti degli Studios che hanno partecipato alle trattative, insieme a Bob Iger di Disney, Donna Langley di NBCUniversal e Ted Sarandos di Netflix. Lunedì 6 novembre, l’Alliance of Motion Pictures and Television Producers (AMPTP, l’associazione degli Studios) ha fatto un’offerta che ha definito “l’ultima, la migliore e la definitiva” in merito alla quale la SAG-AFTRA deve ancora esprimersi.
Gli sviluppi più recenti
In quanto rappresentante di Warner Bros., Zaslav ha fatto anche notare che durante i mesi di sciopero la società ha avuto “uno dei programmi di contenuti originali più leggeri degli ultimi anni”. Sebbene Barbie abbia contribuito a sostenere il segmento cinematografico, l’azienda si è vista ridurre del 5% il margine operativo lordo (Mol) nel terzo trimestre, che ha raggiunto i 727 milioni di dollari, mentre i ricavi complessivi sono aumentati del 4%, raggiungendo i 3 miliardi e 200 mila dollari.
Il settore reti della Warner, che comprende le sue attività televisive tradizionali, ha registrato un calo dei ricavi complessivi del 7% a 4 miliardi e 800 mila dollari e un calo del Mol del 9% a 2 miliardi e 400 mila dollari circa. Lo sciopero in atto, tuttavia, ha permesso alla società di prevedere centinaia di milioni di liquidità dovuti al fatto che durante le manifestazioni il denaro non può essere impiegato in altro modo. Si tratta di un aspetto positivo (e di una visione) a breve termine e che l’impatto negativo sugli utili non potrà che aumentare se lo sciopero si protrarrà.
“È tutto fuorché una scienza precisa, ma la mia stima attuale per l’intero anno è che probabilmente ci sarà un impatto negativo di qualche centinaio di milioni di dollari sul margine operativo lordo”, afferma Zaslav. “Il settore della produzione televisiva e delle licenze è una parte importante delle nostre attività ed è stato sostanzialmente inattivo per la maggior parte di quest’anno”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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