È un “messaggio inequivocabile” quello di solidarietà e resistenza inviato dai membri della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori di Hollywood, agli amministratori delegati degli Studios. Dopo oltre tre mesi di sciopero, tuttavia, è sempre più urgente e necessario arrivare a una risoluzione dello sciopero, per salvare la prossima stagione cinematografica.
Hollywood guarda con un filo di speranza alla ripresa dei negoziati (fissata per oggi, 26 ottobre), dopo che il sindacato aveva scelto di prendere una pausa di quarantotto ore per rispondere alle ultime proposte dell’AMPTP (l’associazione dei maggiori produttori). Dopo l’abbandono del tavolo delle trattative da parte degli Studios lo scorso 11 ottobre, infatti, i negoziati sono ripresi soltanto il 21 – grazie a una telefonata fra l’amministratore delegato della Disney Bob Iger e il direttore esecutivo nazionale della SAG-AFTRA Duncan Crabtree-Ireland – per poi interrompersi di nuovo il 24 ottobre.
Nei dieci giorni di silenzio la tensione fra i membri del sindacato era diventata palpabile, al punto che alcune delle star più note hanno scelto di fare fronte unito, anche contro le decisioni della presidente Fran Drescher, per accelerare la ripresa delle trattative.
Come riportato da The Hollywood Reporter, Ben Affleck, Jennifer Aniston, George Clooney, Bradley Cooper, Robert De Niro, Laura Dern, Scarlett Johansson, Jennifer Lopez, Emma Stone, Ryan Reynolds, Kerry Washington – tra i nomi più noti – si sono esposti maggiormente avanzando l’ipotesi che i leader del sindacato non stessero facendo abbastanza per risolvere lo stallo. Il gruppo ha messo quindi in evidenza anche l’allarme e la frustrazione all’interno del sindacato nei confronti del direttore esecutivo nazionale Duncan Crabtree-Ireland e Fran Drescher.
Uno stile di negoziazione inusuale
In particolare, la numero uno del sindacato è stata criticata su più fronti per uno “stile eccentrico” di negoziazione. Secondo le fonti di THR, infatti, la presidente avrebbe colto di sorpresa gli amministratori delegati degli Studios presentandosi al tavolo delle trattative con citazioni di ispirazione buddista e un peluche a forma di cuore regalatole da una fan. E al tempo stesso con un atteggiamento poco propenso al dialogo: “Non mi importa se resteremo qui per un anno”, avrebbe detto ai rappresentanti degli Studios, anche se una fonte sindacale smentisce e corregge. Drescher è “meno conflittuale” di quel che potrebbe sembrare dall’esterno, riferisce la SAG-AFTRA a The Hollywood Reporter.
L’attrice stessa, in una dichiarazione, aveva affermato a questo proposito: “Non ho bisogno di emulare l’energia maschile per essere una leader efficace”. È un atteggiamento che va al di là degli stereotipi sessisti, aggiunge il direttore esecutivo Crabtree-Ireland.
Le nuove prospettive
Sul tavolo delle trattative resta la richiesta della SAG-AFTRA di introdurre e addebitare alle piattaforme streaming una tassa su ogni singolo abbonato, da redistribuire agli interpreti. “È vero che gli amministratori delegati non vogliono affrontare la questione”, ha dichiarato Drescher su Instagram lo scorso 19 ottobre. “Ma a volte, nella vita, quando si introduce un modello di business senza precedenti, è necessario che si accompagni anche una struttura di compensazione senza precedenti”.
Ancora imprevedibili sono invece le decisioni sull’uso dell’intelligenza artificiale, i diritti residuali sullo streaming e i tetti dei contribuiti pensionistici, dopo che su quest’ultimo punto, è stata rifiutata dal sindacato stesso la proposta di George Clooney di introdurre una tassa proporzionale per gli iscritti SAG-AFTRA più noti (e più ricchi).
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