Il social network di Elon Musk, X, è ora sotto la lente d’ingrandimento della Commissione europea, che lunedì 18 dicembre ha annunciato un’investigazione per una presunta violazione della legge europea.
Disinformazione, trasparenza sui contenuti pubblicitari, moderazione, dark pattern nel design dell’interfaccia utente e accesso ai dati per i ricercatori: queste le motivazioni del vaglio della commissione, che aveva chiesto alla big tech americana acquistata dall’Ad di Tesla e Space X di fornire prove sul rispetto delle nuove leggi dell’Unione – Digital Service Act (DSA) – pensate per contrastare il linguaggio d’odio, il razzismo e le fake news sulle piattaforme digitali.
Le prove che X doveva fornire, tra le altre, riguardano “la diffusione di contenuti illegali nel contesto dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele”.
L’indagine dell’UE su X
A confermare l’inizio di tale indagine e il commissario europeo Thierry Breton in un post su X. Nella nota stampa, Breton ha dichiarato che “l’avvio odierno di un procedimento formale contro X chiarisce che, con la DSA, è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportavano come se fossero ‘troppo grandi per preoccuparsi'”.
“Più alto è il rischio che le grandi piattaforme rappresentano per la nostra società, più specifici sono i requisiti del Digital Service Act”, ha invece dichiarato la commissaria europea Margrethe Vestager, che negli anni è stata tra le protagoniste della battaglia europea alla regolamentazione del settore tecnologico, un “incubo” per le big tech.
“Prendiamo molto sul serio qualsiasi violazione delle nostre regole. Le prove di cui disponiamo attualmente sono sufficienti per aprire formalmente un procedimento contro X – ha aggiunto Vestager – La Commissione indagherà attentamente sulla conformità di X al DSA, per garantire la tutela dei cittadini europei online, come previsto dal regolamento”.
Secondo il Digital Service Act, entrato in vigore da agosto, se un’azienda viene trovata in trasgressione della legge, può essere multata del 6% del suo profitto globale, o bandita completamente dal territorio europeo.
Today we open formal infringement proceedings against @X :
⚠️ Suspected breach of obligations to counter #IllegalContent and #Disinformation
⚠️ Suspected breach of #Transparency obligations
⚠️ Suspected #DeceptiveDesign of user interface#DSA pic.twitter.com/NxKIif603k
— Thierry Breton (@ThierryBreton) December 18, 2023
Elon Musk “ignorante”
A novembre, e dopo un compravendita turbolenta, l’Ad di Tesla ha messo le mani sul social network dell’uccellino blu, sul quale poi ha messo una croce sopra. Diventato X, ora la piattaforma di microblogging deve affrontare la concorrenza di Threads, il concorrente di Meta, ma anche la sfida di trasformarsi in una cosiddetta “super-app” come il colosso cinese WeChat. Un concetto, secondo l’esperto informatico e imprenditore Stefano Quintarelli, che è “difficile possa nascere in occidente”.
In una precedente intervista con THR Roma, Quintarelli aveva inoltre definito Musk come un “ignorante”. “Non nel senso di non sapere, ma nel senso proprio di ignorare o di non essere interessato alla regole”. L’esperto ha inoltre definito il rebranding di Twitter, con il ritorno della X tanto cara all’imprenditore sudafricano e già utilizzata in alcuni suoi progetti passati, come “il più grande dilapidamento nella storia dei social, incomprensibile”, sostenendo che questa mossa è in tutto e per tutto un “ritorno al passato”, ma soprattutto una scelta “senza senso”.
La fuga degli inserzionisti, e Atreju
X, di recente, ha visto anche la fuga degli inserzionisti dalla piattaforma, dopo che un report pubblicato dall’organizzazione no-profit Media Matters aveva mostrato come le pubblicità delle compagnie comparivano al fianco di post antisemiti. L’imprenditore ha fatto causa all’organizzazione, accusandola di diffamazione.
“Qualcuno vuole provare a ricattarmi con le inserzioni? Ricattarmi con i soldi? Vada a farsi fottere”, ha affermato il proprietario di X mercoledì 29 novembre, in un’intervista con Andrew Ross Sorkin al New York Times Dealbook summit.
Sabato 16 dicembre, Elon Musk è stato inoltre ospite ad Atreju, a Roma, evento annuale di Fratelli d’Italia, in un dialogo con il giornalista Nicola Porro. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Musk ha parlato di temi cari all’ultra destra, tra cui lo stop all’immigrazione illegale, lotta alla crisi demografica, politicamente corretto e un Europa burocratica e iper normativa.
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