“Ubisoft utilizza l’intelligenza artificiale generativa nella scrittura dei videogiochi”. A dichiararlo è stato Dario Migliavacca, managing director di Ubisoft Milan, durante il convegno Intelligenza Artificiale: Creatività, Etica, Diritto e Mercato organizzato dal ministero della cultura martedì 19 settembre.
“Sull’IA generativa ci sono più domande che risposte, e non è ancora chiaro l’impatto che avrà sul nostro settore”, ha detto Migliavacca, confermando a The Hollywood Reporter Roma che l’azienda sta esplorando i possibili utilizzi nella filiera produttiva di questa nuova tecnologia.
“Non imponiamo mai delle soluzioni ai nostri sviluppatori – aggiunge – anzi vogliamo coinvolgerli in prima persona perché vogliamo siano responsabili delle decisioni”.
Ubisoft Milan è la sede italiana del colosso francese dei videogiochi, nonché lo studio che negli ultimi anni ha realizzato Mario + Rabbids Kingdom Battle e Sparks of Hope. Nel corso degli Italian Video Game Awards, Ubisoft Milan ha ottenuto due premi: il primo come miglior studio, il secondo come miglior contributo individuale consegnato alla produttrice Cristina Nava.
Ghostwriter, il software IA di Ubisoft
Nel corso della conferenza, il managing director ha mostrato un video che illustra il funzionamento di Ghostwriter, il software di intelligenza artificiale che assiste il team di scrittura nella realizzazione dei dialoghi dei personaggi secondari, in gergo barks (dialoghi brevi, urlati e di contorno: la parola in inglese indica l’abbaiare dei cani, ndr).
Ghostwriter è uno strumento in-house, creato dallo studio di Ubisoft La Forge. Il software genera una prima bozza dei barks, permettendo agli sceneggiatori in un secondo momento di ritoccare il dialogo a piacimento. In questo processo di scarti e approvazioni, Ghostwriter impara, diventando sempre più accurato.
L’obiettivo, recita il video mostrato al convegno, è “dare loro maggiore libertà per lavorare sulla trama e sulle scene di gioco”. Il software è stato concepito insieme al team dei creativi per rendere più “rapido” ed “efficace” un lavoro “ripetitivo”.
“Non sostituirà gli sceneggiatori”
Migliavacca ha spiegato che questo software non nasce per sostituire gli sceneggiatori, ma per assisterli nella creazione dei dialoghi per personaggi secondari. “Per i ruoli principali, invece, pensiamo che la fantasia e la creatività dei nostri sceneggiatori sia superiore a quella di una macchina”.
“Un po’ fa impressione”, ha ribattuto il vicedirettore di Repubblica Carlo Bonini, che ha moderato il panel Raccontare storie nell’era dell’intelligenza artificiale. “Non ci si oppone all’invenzione della ruota, ma quell’open space di editor che danno da mangiare, in qualche modo, all’animale che li divorerà, se non messo a regime, è un’immagine potente”.
“Stiamo parlando di un mezzo molto potente”, ha risposto Migliavacca. “Secondo noi deve essere regolamentato e ben gestito. Questi strumenti ci permettono di produrre un’alta quantità di contenuti, in costante aumento”.
L’IA nei videogiochi
L’intelligenza artificiale è presente da anni all’interno dei processi produttivi dell’industria dei videogiochi, soprattutto nel settore delle traduzioni.
Come precedentemente riportato da THR Roma, ormai per i traduttori è prassi comune ricevere dalle agenzie (che ricevano l’appalto dalle software house) lavori di revisione di un testo già tradotto dall’intelligenza artificiale. Le loro revisioni dei testi vengono utilizzate anche per allenare i software delle IA delle agenzie. “Spesso danno in pasto la tua versione rivista e corretta all’intelligenza artificiale, per aiutarla a migliorarsi,” spiega la traduttrice Beatrice Ceruti. “E lì c’è un problema, perché chi contribuisce allo sviluppo di uno strumento non ne ricava nulla”.
Secondo il traduttore francese Marc Eybert Guillon, fondatore del collettivo From The Void, l’utilizzo dell’IA “è usata come scusa per abbassare le paghe. Il 99% dei traduttori trova più complicato tradurre la versione di una IA che farlo da zero. Spesso i testi tradotti dalla macchina devono essere rivisti integralmente”.
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