L’intelligenza artificiale generativa sta uccidendo i posti di lavoro a Hollywood. Uno studio condotto su 300 leader dell’industria dell’intrattenimento riporta che tre quarti degli intervistati hanno indicato che gli strumenti di IA hanno favorito l’eliminazione, la riduzione o il consolidamento dei posti di lavoro nelle loro aziende. Nei prossimi tre anni, si stima che quasi 204.000 posizioni saranno tagliate.
In prima linea nella dislocazione dei mestieri a Hollywood: ingegneri del suono, doppiatori, artisti concettuali e dipendenti in posizioni di livello base, secondo lo studio. Gli effetti visivi e altri lavori di post-produzione sono particolarmente vulnerabili. La Concept Art Assn. e l’Animation Guild hanno commissionato il rapporto, condotto dal 17 novembre al 22 dicembre dalla società di consulenza CVL Economics, in seguito alle preoccupazioni dei membri sull’impatto dell’IA sul loro lavoro.
Tra i problemi c’è il fatto che gli Studios chiedono sempre più spesso ai concept artist di “ripulire” i lavori generati dall’IA, riducendo le loro ore di lavoro fatturate e il bacino di posti disponibili, afferma Nicole Hendrix, fondatrice del gruppo. Le preoccupazioni relative alla capacità di sfruttare il materiale generato dagli strumenti di IA giocano probabilmente un ruolo nelle decisioni di tagliare posti di lavoro. Se le opere create dall’IA non possono essere protette dal diritto d’autore, il materiale su cui ha lavorato un essere umano potrebbe esserlo. Ciò fornisce un livello di protezione per i concept artist e gli animatori.
L’ansia per il futuro
“C’è ancora un po’ di apprensione nei confronti dell’IA a causa dei problemi di copyright”, afferma Tung. “Potrebbe essere un pasticcio legale, e un ufficio legale accorto potrebbe non voler affrontare la questione”. Secondo Hendrix, nell’ultimo anno i concept artist in particolare hanno visto il lavoro diradarsi. Cameron Scott Davis ha dichiarato, in un rapporto redatto dal gruppo, che un’azienda pubblicitaria di Los Angeles ha smesso bruscamente di assumerlo per le campagne pubblicitarie dopo aver adottato strumenti di intelligenza artificiale, in grado di “produrre centinaia di iterazioni di concetti e illustrazioni in pochi minuti”.
E ha aggiunto: “Proprio la settimana scorsa ho fatto un colloquio per un lavoro come direttore artistico in uno studio di videogiochi che ha ammesso di non avere un solo concept artist nel suo staff. Hanno detto: Usiamo solo Midjourney”. In un’altra testimonianza, un concept artist senior di uno studio di videogiochi ha raccontato che questo datore di lavoro, nel 2022, gli ha chiesto di “correggere” una serie di disegni di personaggi generati con strumenti di intelligenza artificiale, dopo che inizialmente gli era stato chiesto di proporre dei rendering originali.
“In seguito, ho scoperto quali parole chiave avevano usato per sollecitare l’IA, ed erano tutti riferimenti a enormi IP esistenti mescolati ad aggettivi generici come ‘figo’ e ‘fotorealistico’”, ha scritto. “Stiamo assistendo a un consolidamento e a una riduzione dei ruoli”, afferma Hendrix. “Molte persone sono senza lavoro in questo momento”. Il rapporto è un punto di riferimento per l’adozione di chatbot che imitano l’uomo, in grado di generare testi, audio e persino immagini iperrealistiche, e per i loro effetti sul lavoro.
Sam Tung, membro dell’Animation Guild che fa parte della task force sull’IA, afferma che il sindacato farà riferimento allo studio nelle trattative con gli studios quando il suo contratto scadrà a luglio. “Un buon punto di riferimento sarà quello che la WGA ha cercato e ottenuto”, aggiunge. “Volevano assicurarsi che la loro giurisdizione fosse protetta e che i membri fossero tenuti o meno a utilizzare l’IA generativa”.
Le garanzie sull’uso dell’IA sono emerse come punto critico negli scioperi di scrittori e attori. L’Animation Guild cercherà probabilmente di rafforzare in modo analogo le tutele nel suo nuovo contratto, mentre gli studios insisteranno probabilmente su alcuni permessi per l’IA. A novembre, l’ex fondatore della Dreamworks, Jeffrey Katzenberg, ha dichiarato che la tecnologia sostituirà il 90% dei posti di lavoro nei film d’animazione.
Secondo lo studio, oltre due terzi delle aziende di Hollywood sono considerate early adopter della tecnologia. Circa un terzo degli intervistati ha previsto che l’IA sostituirà entro tre anni i montatori del suono, i modellatori 3D, i mixer di ri-registrazione e i tecnici audio e video, mentre un quarto ha dichiarato che saranno probabilmente colpiti i sound designer, i compositori e i graphic designer. Entro il 2026, un terzo degli intervistati ha dichiarato che oltre il 20% di tutti i posti di lavoro dell’industria dell’intrattenimento, ovvero circa 118.500 posizioni, saranno tagliati.
Hollywood, qual è il futuro?
Tra le mansioni più indicate come suscettibili di essere influenzate dall’IA a Hollywood: la creazione di un sound design realistico per film, TV o giochi, lo sviluppo di risorse 3D e la creazione di doppiaggi realistici in lingua straniera. Tra le mansioni meno soggette a questo fenomeno figurano la stesura di sceneggiature per film, TV o giochi, nonché l’esecuzione di musica o voci.
Il rapporto indica il lavoro degli effetti visivi come vulnerabile alla sostituzione con strumenti di intelligenza artificiale. Secondo lo studio, l’80% dei primi utilizzatori di IA nel settore utilizza attualmente la tecnologia in postproduzione. TrueSnyc, ad esempio, è in grado di manipolare il movimento delle labbra degli interpreti per adattarsi al doppiaggio in diverse lingue. Secondo il rapporto, la proliferazione di questi strumenti “probabilmente ridurrà la domanda di doppiatori multilingue”.
Uno spostamento simile si verificherà anche in altre fasi della produzione. Mentre per invecchiare gli attori si ricorreva a parrucchieri e truccatori o ad attori più giovani, gli studios potrebbero ricorrere alla tecnologia di de-invecchiamento, come hanno fatto per Here, con Tom Hanks e Robin Wright. In modo analogo, gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero essere sempre più utilizzati per creare immagini in grado di semplificare la progettazione dei personaggi e il processo di storyboarding, riducendo la domanda di concept artist, illustratori e animatori.
Secondo il rapporto, quasi il 77% degli intervistati utilizza generatori di immagini AI che consentono, ad esempio, di caricare foto di paesaggi su schermi di produzioni virtuali o di accelerare il rotoscoping in postproduzione. I generatori trovano applicazione, tra l’altro, nella modellazione 3D, nello storyboarding, nell’animazione e nella concept art.
Traduzione di Pietro Cecioni
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