Twitch è una piattaforma estremamente versatile. Le funzionalità del servizio targato Amazon si adattano a una grande varietà di format. E la possibilità di comunicazione diretta con gli utenti rende certamente più coinvolgente una esperienza che in altre circostanze non funzionerebbe, o non esisterebbe proprio.
Nasce per i videogiochi, nell’epoca di Justin.Tv, e con loro cresce a dismisura, diventando il “social” centrale per gli appassionati. Ma ora partecipa alla creazione di contenuti anche chi disegna, chi divulga, e chi vuole anche solo scambiare quattro chiacchiere in simpatia.
Il carburante di tutto questo sono quindi la passione e il lavoro di molte persone. Esperienze come quella di Sara Stefanizzi, in arte Kurolily, nel mondo dei videogiochi. Una carriera che ora la vede collaborare con i più grandi marchi del settore. E l’amore per il cinema dei ragazzi di Slim Dogs, che da Twitch sono arrivati alla Settimana della Critica a Venezia con il cortometraggio Nostos. E infine la finestra sullo studio di Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, che in “mondovisione” ci ha disegnato il fumetto Geist Maschine Vol.1 (edito da Bao Publishing).
L’esperienza di Kurolily
Sara Stefanizzi, in arte Kurolily, si occupa di videogiochi e di gameplay. È sulla piattaforma dal 2013, quando ancora si chiamava Justin.tv. Lei si ricorda quel periodo, e dice che era un po’ “anarchia”. Dopo dieci anni Twitch è cambiato completamente e il gaming è sempre stato la sua spina dorsale. Nell’ultimo periodo, racconta Kurolily a THR Roma, la piattaforma vuole crescere ancora per arrivare a competere con le televisioni, una sfida che sta già combattendo sul lato puramente numerico, e con ottimi risultati. Ma in questa competizione, l’impressione di Stefanizzi è che il rischio sia quello di ridurre il valore del gaming, cioè il motore primario di Twitch.
Da dieci anni Kurolily si occupa di videogiochi, ma anche di molto altro che ha a che fare con la cultura pop, con fumetti, librigame a tanto altro. Ammette di avere una visione “forse un po’ romantica” di questo lavoro. Per lei è “come giocare con amici sul divano e chiacchierare tutti insieme”. “Ci si emoziona in compagnia – aggiunge la streamer e influencer – chi partecipa alla chat è molto attivo, vuole discutere con me e con il resto della community”.
Qui emerge un altro elemento profondamente caratteristico della creazione dei contenuti online, ovvero quello della community. Si parla di un gruppo di utenti che si riunisce e si riconosce in una passione specifica, come un gigantesco forum. Gestire tutto questo è un’impresa non semplice, motivo per cui Kurolily si fa aiutare da assistenti che nel gergo della piattaforma sono chiamati “Mod” (moderatori, ndr). Kurolily spiega: “Ho una decina di moderatori, che quando hanno tempo seguono le dirette e ‘bannano’ chi disturba in chat”. Ma lei stessa ammette che è necessario fare un lavoro a monte per evitare che i disturbatori arrivino e trovino terreno fertile.
“Quando si arriva sul mio canale c’è un clima tranquillo, qualcuno dice che trova rilassante avere le mie dirette in sottofondo mentre studia o fa altro – aggiunge – per cui chi viene per disturbare è in qualche modo già ‘escluso’ dagli utenti in chat”.
Illustrare su Twitch, l’esperienza di LRNZ
Le funzioni della piattaforma hanno portato anche alla nascita di format completamente nuovi, come le dirette in cui artisti disegnano dal vivo. L’artista Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, ha disegnato il suo ultimo fumetto fantascientifico Geist Maschine Vol. 1 (edito da Bao Publishing) interamente su Twitch. E la piattaforma (che Ceccotti utilizza per promuovere la sua attività e non come lavoro) ha permesso all’artista di ricreare un po’ una dinamica che lo affascina, ovvero quella della bottega antica dell’artigiano. Una dinamica per cui chi passa può osservare l’artista al lavoro e ha una finestra sul suo tavolo. “Io ho sempre sognato di avere uno studio su strada,” racconta Ceccotti a THR Roma.
“Una cosa tipo bottega antica – continua LRNZ – in cui la gente può passare e vedere mentre lavori, e anche chiacchierare con te”. Un’idea che mette al centro il vivere comune, ma che è anche possibilità di scambio di valori, cultura e consigli. “Io sono cresciuto guardando gli altri disegnatori, mi hanno insegnato tantissimo e hanno condiviso il loro sapere con grande generosità”. E aggiunge: “Questa finestra virtuale è anche il modo di restituire il favore, prendendomi il tempo di rispondere anche a domande tecniche”.
Fare film su Twitch, l’esperienza di Slim Dogs
C’è anche chi su Twitch realizza film. Questo è il caso della Slim Dogs, una casa di produzione video romana che da diversi anni realizza sul web (anche su YouTube) contenuti di divulgazione sul mondo del cinema. Il gruppo, tra le loro iniziative, ha anche realizzato un cortometraggio, ma con un percorso “insolito”. Hanno infatti mostrato il making of (il dietro le quinte) prima di proiettare il prodotto finito. Nostos – diretto dal giovane regista Mauro Zingarelli e con protagonisti Francesco Foti e Aurora Giovinazzo – è stato realizzato attraverso una raccolta fondi nella loro community, che ha avuto la possibilità di vedere gran parte della produzione in diretta su Twitch, con spiegazioni dal set e montaggio. E Nostos è riuscito anche a “bucare” gli schermi della piattaforma, venendo selezionato per la Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel mondo del cinema, Twitch è ancora un assoluto sconosciuto. Due universi che – per inspiegabili motivi – non si sono mai ancora incontrati, almeno fino a Nostos. “Siamo stati al Fabrique Du Cinéma, e ho chiesto a una platea di 300 persone addette al settore se sapevano cosa fosse Twitch,” ricorda Marco Cioni, membro di Slim Dogs e produttore esecutivo di Nostos. “Nessuno ha alzato la mano – continua – ed è un dettaglio che va sottolineato, perché è un po’ problematico che il mondo del cinema non conosca questa piattaforma”.
La particolarità di Nostos – spiegano Mauro Zingarelli e Marco Cioni in un’intervista a THR Roma – è che “abbiamo venduto il prodotto prima che esistesse”. E aggiungono: “Le persone poi sono venute in sala a vederlo, ma già sapevano tutto: avevano letto la sceneggiatura, avevano visto la produzione sul nostro canale, nonché le prime scene montate in diretta”. E concludono: “Erano produttori e partecipanti attivi, non solo spettatori”.
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