Sulla Montée des Marches ecco un altro red carpet che non ti aspetti. Si balla, come spesso è accaduto in questa edizione, recentemente addirittura sulle note dei Ricchi e Poveri, guilty pleasure del Festival di Cannes che ha visto improvvisare passi di danza non solo a chi sfilava sul tappeto rosso ma persino alle di solito austere e imbronciate ragazze dell’ufficio comunicazione, letteralmente scatenate nel loro ufficio cantando Sarà perché ti amo. Decisamente imprevista, invece, la coreografia quasi bollywoodiana di Nanni Moretti, in un elegantissimo smoking Armani, e del suo cast. Lo sappiamo, non è elegante dire chi fosse la più bella, ma perché stiamo pensando tutti a Barbora Bobulova (qui già con Bellocchio per Il principe di Homburg) vestita da Stella McCartney?
Detto questo mentre la truppa de Il sol dell’avvenire saliva la scalinata, da Margherita Buy anche lei vestita Armani a Flavio Furno griffato Cucinelli, da Valentina Romani che ha scelto Miu Miu al bianco elegantissimo targato Brunetti di Blu Yoshimi, passando per Arianna Pozzoli, griffata Antonio Martino e che sarà a teatro con Nanni in autunno nello spettacolo su Natalia Ginzburg fino a Elena Lietti, splendida ed elegantissima in un dorato classico e a Giuseppe Scoditti che ha riutilizzato lo smoking di scena della piéce 1 e 95, solo per citare alcuni del cast presenti, ecco che Nanni lancia uno sguardo furtivo.
Sorride.
Ha in mente qualcosa.
Senza dire nulla a nessuno, allarga le braccia.
E comincia a ballare.
Dal minuto 7.46 del video potete vedere come subito la danza diventi contagiosa, proprio in concomitanza con il classico Voglio vederti danzare di Franco Battiato a suggellare la citazione della scena del film celebrato sul tappeto rosso. Dal virus ballerino non viene contagiato Domenico Procacci (sul red carpet con l’attrice e compagna Kasia Smutniak e la figlia di lei e di Pietro Taricone Sophie, già presente con loro sui tappeti rossi di Venezia e Roma) ma, timidamente, invece si aggrega l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco e accenna un passo anche Thierry Frémaux, direttore e monarca assoluto del Festival di Cannes, che poi si toglie d’impaccio abbracciando l’attore francese Mathieu Amalric (“è un film eversivo Giovanni!”).
Nasce così, per gioco, uno dei momenti più apprezzati di quest’edizione del festival lato red carpet, come hanno confermato molti commentatori francesi, che a fine film hanno tributato pure un plebiscito critico al film (Le Monde, Figaro e il “solito” Liberation su tutti) lasciando Peter Bradshaw del The Guardian solo nella sua stroncatura ferocissima al limite dell’ostilità.
Ma tu Nanni, citando Dargen D’Amico, fottitene e balla.
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