Da un mese esatto ogni mattina, su Rai1, circa 700.000 italiani si svegliano con la conclamata scarsa simpatia di Tiberio Timperi e la squillante voce da maestrina di canto di Serena Autieri, di nuovo mattatrice Rai ad un anno dalla poco felice esperienza di Dedicato.
Quarantasettenne di Napoli, Autieri è attrice, cantante, doppiatrice e conduttrice. Esordiente con un Posto al Sole e al fianco di Alberto Castagna in Stranamore, Autieri co-condusse il Festival di Sanremo del 2003 insieme a Pippo Baudo e a Claudia Gerini. Vent’anni dopo nessuno ha memoria di quella sua presenza all’Ariston, perché Autieri paga a caro prezzo una ricercata perfezione estetica, vocale e canora, che puntualmente va a scontrarsi con una pur minima richiesta di empatia.
Autieri, da Sanremo 2003 a Frozen
Serena Autieri è come una bellissima statua di ghiaccio, da ammirare e contemplare, fredda e distaccata, il più delle volte incapace di emozionare, distante da ciò che racconta, presenta. Non a caso Disney Italia l’ha giustamente voluta per doppiare Elsa, regina di Frozen in grado di congelare qualsiasi cosa con un solo cenno della mano.
Autieri è una Super Vicky dall’indubbio talento, assolutamente consapevole di averne ma esageratamente legata a gobbi elettronici e all’obiettivo di una telecamera in cui parrebbe quasi specchiarsi, da “più bella del reame”. Questo esserne visibilmente cosciente finisce da sempre per zavorrarla, limitandone la spontaneità, l’improvvisazione eventuale, quella sincera ironia che non ha mai fatto parte del suo repertorio, della sua persona, soprattutto come conduttrice. Ruolo che probabilmente non le si addice.
Grande voce e perfetta attrice da musical, Autieri ribadisce ogni mattina la propria glacialità televisiva, la sua distanza da qualsivoglia interlocutore e/o interlocutrice, perché troppo attenta alla propria figura, alla propria professionalità, alla propria apparente perfezione, alla propria dizione e modulata voce, con sguardo fisso in camera e bianchissimo sorriso a 32 denti.
C’è chi ha del potenziale e non si applica e c’è chi esagera nell’applicarsi, strabordando, finendo così per risultare poco reale, artificio catodico.
Una donna chiamata musical
Come in Dedicato, trasmissione ai limiti della surrealtà per scrittura e improvvidi cambi di registro, Autieri dove e quando può canta. Perché se solo potesse Serena vivrebbe la propria quotidianità come Mary Poppins, planando su Saxa Rubra con un ombrello, fischiettando scortata da gabbiani e piccioni. Anche nel corso di Uno Mattina Estate, “Come d’Incanto” compare un pianoforte e lei, dal niente, inforca il microfono per ribadire al Bel Paese tutta la propria bravura, da prima della classe.
Se la vita fosse una serie tv, Autieri sarebbe Schmigadoon!, delizioso progetto Apple TV+ ambientato un una città magica in cui tutti si comportano come se vivessero in un musical, 24 ore su 24. Se fosse nata negli Usa, Serena sarebbe probabilmente la sorella bionda di Idina Menzel, non a caso da lei doppiata nel 2021 in Cenerentola di Kay Cannon.
Musica, cinema e teatro
Perché Autieri senza canto non sa stare. Nel 1997 ha pubblicato il suo primo e ultimo album, Animasoul, per poi dedicarsi ai musical teatrali. E con successo. Da Bulli e Pupe a Vacanze romane, passando per Rugantino e Rinaldo in Campo.
Nel corso degli ultimi 20 anni Autieri ha preso la residenza al Sistina di Roma, senza dimenticare il trionfo a Tale e quale show nel 2012 e le varie incursioni cinematografiche che l’hanno vista recitare in Notte prima degli esami 2 e Femmine contro Maschi di Fausto Brizzi, Natale in Sudafrica di Neri Parenti, Il principe abusivo e Si Accettano Miracoli di Alessandro Siani, Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni e Sapore di te di Carlo Vanzina, Se mi lasci non vale e Con tutto il cuore di Vincenzo Salemme.
Non propriamente capolavori del cinema contemporaneo, con il grande rimpianto di non aver preso parte a due tra i pochissimi musical cinematografici italiani degli ultimi decenni, ovvero Song’e Napule e Ammore e malavita dei Manetti Bros., girati proprio nella sua città e in grado di catapultare Claudia Gerini, sua collega in quel dimenticato Sanremo 2003, tra i premiati ai David di Donatello. Inevitabile immaginare una leggerissima punta d’invidia per colei che quel genere di film lo attende da un’intera esistenza.
Il ritorno in Rai e il verdetto Auditel
D’altronde negli ultimi anni Serena è tornata prepotentemente in Rai, con risultati assai poco esaltanti. Nel 2019 e nel 2021 conduce su Rai1 Prodigi – La musica è Vita, evento di beneficenza realizzato in collaborazione con UNICEF. Il primo anno lo share si ferma al 15,26%, sotto i 3 milioni di telespettatori, mentre con la quinta e ultima stagione andata in onda nel 2021 precipita all’11,40%, con appena 2.189.000 telespettatori. Per il prime time di Rai1, in pieno autunno, è un disastro.
Nell’estate 2021 ha preso forma Dedicato, dal lunedì al venerdì dalle 9:55 alle 11:25, sempre su Rai1. La prima vera esperienza da conduttrice di Serena Autieri parte con il 17.6% di share, per poi sgonfiarsi lentamente nel corso delle successive 49 puntate. L’ultima puntata della prima stagione chiude al 15.2%, mentre la seconda stagione, spostata per 28 puntate al primo pomeriggio tra le ore 14 e le 15:15, debutta con appena il 10.3% e chiude con l’11.9% di share. Un fallimento non a caso nato e chiuso in pochi mesi.
Nel 2023 Serena conduce il Premio Bellisario in 2a serata su Rai1, che arriva all’8,3% di share, per poi dividersi Uno Mattina Estate con Tiberio Timperi e Gigi Marzullo, di nuovo al suo fianco proprio dopo l’esperienza Dedicato.
Partito con 754.000 telespettatori e il 17.9% di share, Uno Mattina Estate battaglia tutti i giorni con il competitor di Canale 5 che dura un’ora di meno, perdendo tutti i giorni la sfida Auditel. Prima con Mattino Cinque News e ora con Morning News, entrambi in grado di superare Tiberio, Serena e Gigi da uno sgabuzzino di Cologno Monzese. Su 20 puntate andate in onda fino ad oggi, 20 sconfitte.
Vero è che l’estate è ancora lunga, ma dopo 4 settimane non parrebbero esserci cambi di ritmo, svolte potenziali che possano far immaginare un sorpasso. Canale 5 vince e Rai1 insegue. Nel dubbio, nella sua finestra di trasmissione Serena legge, sorride, spartisce innate lezioni di dizione come una signorina Rottermeier qualsiasi e soprattutto canta. Se solo potesse, non farebbe altro da mattina a sera, a reti unificate. Ma siamo nella Rai del 2023 e non in un musicarello degli anni ’60. Citando l’amico Marzullo, cara Autieri si faccia una domanda e si dia una risposta.
Il programma della settimana è: Non sono una Signora, su Rai2.
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