Sanremo Giovani: le pagelle della serata finale. È la generazione fatta di Amici, X Factor, Twitch e Mare Fuori

Dal giubottone alla Blade Runner di Vale LP all'arpa di Nausica, ecco com'è andata la gara delle promesse. Alla fine i vincitori sono Clara, Santi Francesi e bnkr44, che concorreranno in gara tra i Big. La serata è stata seguita da 1.806.000 spettatori ed ha ottenuto il 14,4% di share

Avere un sogno non è un crimine, no? Guardando le esibizioni della finalissima di Sanremo Giovani, andata in onda ieri sera 19 dicembre su Rai 1, si è vista tanta ambizione e tanta ansia. Un mix alcolico inebriante per le giovani promesse della musica italiana. Non è importante il fatto che la serata si è svolta al Casinò della città ligure e non sul “terribile” palco dell’Ariston, perché in fondo Sanremo è Sanremo. E l’emozione di poter essere visto da milioni di italiani – 1.806.000 di spettatori secondo dati Auditel, ottenendo il 14,4% di share – gioca un ruolo fondamentale.

Le pagelle di THR Roma rispecchiano quindi questa empatia, di fronte a 12 esibizioni dove c’era tanta passione e – in alcuni casi – del talento. Anche nel vestire, dal giubbottone alla Blade Runner di Vale LP al cosplay di Lupin III di Fellow, l’estro artistico dei giovani artisti si è mostrato anche attraverso la scelta del look. La competizione – alla fine – è stata vinta da Clara, cantante e protagonista di Mare Fuori, che ha sorpreso (ma quasi tutti se lo aspettavano già) il Casinò di Sanremo con la sua Boulevard, una ballad malinconica dedicata alla mamma. Insieme a lei, approderanno all’Ariston anche il neo-punk dei bnkr44 e la commistione elettronica dei Santi Francesi.

La finale condotta da Amadeus – e ravvivata dai cameo dei 27 Big in gara (ai quali si aggiungeranno i tre Giovani vincitori) di Paola e Chiara e dei conduttori del Dopo Festival – è stata seguita da 1.806.000 spettatori ed ha ottenuto il 14,4% di share della serata.

Le pagelle di Sanremo Giovani di THR Roma

Grenbaud 5

Mama ha una base orecchiabile, bisogna ammetterlo. E questa base fa il 90% di una canzone urban-trap che altrimenti verrebbe dimenticata. GrenBaud sale sul palco con la sua solita spensieratezza, quella di uno a cui non cambia nulla se sta per esibirsi al Casinò di Sanremo o davanti allo specchio di camera sua. Il neo cantante e record-man dei social punta ovviamente al suo solito pubblico, lo stesso che lo guarda assiduamente ogni sera su Twitch. Che però – forse bisognerebbe ricordarlo – non è lo stesso dell’Ariston.

Clara 7,5

Dal look alla voce e all’esibizione, Clara è elegante e minimale, evita di strafare e punta sul classico. La sua Boulevard è una ballata super orecchiabile ed emotiva, a partire dal testo, dedicato alla madre, fino al tema sonoro della canzone. Forse troppo simile ai suoi brani precedenti che abbiamo sentito in Mare Fuori. Ma la tecnica c’è e l’eleganza pure. E potrebbe non stonare sul palco dell’Ariston.

Clara, vincitrice di Sanremo Giovani

Clara, vincitrice di Sanremo Giovani

Bnkr44 6-

“Toscani, poveri, fashion e sexy”, si definiscono in quattro parole. Ok. “Abbiamo solo 20 anni”, cantano nel loro brano. Ok anche questo. L’energia che i bnkr44 mostrano sul palco è evidentemente quella di tre appena ventenni. Portano sul palco una scia urban – grunge wannabe, che aspira a ricordare i club underground di Manhattan. Tante energie positive, eppure sembra tutto già visto, e durante la loro esibizione c’è il legittimo dubbio di stare guardando una trasmissione Rai di fine anni Novanta, animata dalla performance di una boy band un po’ sbarazzina e la coreografia coordinata (purtroppo per loro a tratti). Forse sarebbero stati necessari davvero degli Effetti speciali.

Lor3n 6

Lor3n porta con sé la sua chitarra e una grande semplicità. E questo gli fa certamente onore, strizzando l’occhio al look tipico da cantautorato d’amore, che alla fine un po’ funziona. Dal Casinò, il pubblico alza le torce con il telefono per seguire il ritmo e sembra perfettamente coinvolto.

Orecchiabile e malinconico, Fiori d’inverno è sicuramente un pezzo veramente molto dolce, che però non sembra lasciare tracce di sé a lungo termine, rischiando di sfociare nel melenso.

Nausica 8,5

Sale sul palco con la sua arpa Kitty, che prende vita grazie alla sua voce blues e ad una canzone struggente e orecchiabile. Nausica sfoggia uno stile urban e moderno, in nettissima contrapposizione con l’aura barocca del suo strumento.

Tra vibrati e crescendo gestiti più che bene, si conferma la vera anima punk della serata. Favole emoziona, e la sua interpretazione lascia senza fiato. L’unica pecca della sua esibizione? Che non sarà tra i big della kermesse. Un furto.

Dipinto 5

Un Geolier ancora più next gen, romantico ma trap, che si oppone alla tendenza del suo genere (e di gran parte dei suoi colleghi) di ostentare. Anzi. In Criminale, Dipinto condanna il passato e gli errori fatti nel periodo in cui abitava la strada e viveva ambienti sregolati e pericolosi. Lo fa in modo tanto emotivo, evidentemente sentendosi preso in causa da ciò che tenta di esprimere. Qualcosa non convince però, e la canzone sembra un racconto già sentito di una storia di redenzione alla Mare Fuori.

Dipinto, finalista di Sanremo Giovani

Dipinto, finalista di Sanremo Giovani

Santi Francesi 9

Occhi tristi è una ballad gradevolissima e catchy, una canzone dai toni global, che mischia elettronica a delle sonorità personali e ben pronunciate. Sembra di averla già sentita cento volte sin dal primo ascolto.

Sicurissimi in live, i Santi Francesi tengono il palco come veri professionisti, in un’esibizione totalmente fuori scala rispetto al resto degli artisti in gara. Ancor prima di calcare il palco del Casinò, era già scontato il loro passaggio in gara tra i Big. Perché lo erano già.

Tancredi 7,5

L’ex talento di Amici si pone sulla scia dei nuovi cantautori della Gen Z (di cui lui stesso fa parte). Con uno stile che ricorda Tananai, Gazzelle e Franco 126 ma riporta a suo favore vari sprazzi di originalità.

Alla fine dei giochi, su Tancredi c’è poco da dire: è sicuro di sé, sa ciò che sta facendo e sa perfettamente di starlo facendo bene. C’è poco da dire anche sulla sua Perle, dal ritmo orecchiabile

Vale LP 7-

Vale LP padroneggia il palco. Su questo non ci sono dubbi. Stronza è un brano pop non banale, in cui sfoga tutta se stessa urlando, in un mix tra Madame e Marco Masini. Lei è un concentrato di energia, dotata di una verve non comune e di una non chalance invidiabile. E molta è l’invidia anche per il suo cappottone, che sembra uscito da Blade Runner 2049. Dona al Casinò un nuovo punto di vista, evidentemente mancante nella scena rap attuale. Forse è ancora abbastanza acerba, ma sentiremo parlare di lei.

Vale LP

Vale LP

Fellow 6,5

Fellow è il ragazzo della porta accanto. Educato, classico e senza sbavature, con uno spirito cantautorale evidente, ma che alla fine dell’esibizione non lascia molto di nuovo.

Ricorda Lucio Battisti per timidezza e capigliatura, mentre l’eleganza l’ha decisamente presa da Lupin III. Più che la canzone, forse, colpisce il suo look. Che poi è lo stesso che sembra anche bloccarlo sul palco e mantenerlo sempre un po’ ingessato. Ci pensa l’ansia a fare il resto. Il talento c’è, è evidente, ma manca la carica giovanile che probabilmente chiunque si aspetta da questa competizione.

Omini 6,5

Sembra di essere tornati a un concerto revival dei Finley. Gli Omini sono bravi dal vivo, molto simili ai La Sad, che invece concorreranno tra i Big. E il perché di quest’ingiustizia non è chiaro.

In Mare forza 9oi sembra di sentire una cover band dei Green Day, con tanto di revival del video musicale di Basket Case animato da una forte convinzione. Il risultato finale è un “punk” decisamente troppo melenso e poco di impatto. Direttamente dai primi anni Duemila.

Omini

Omini

Jacopo Sol 6

Cose che non sai è la canzone con cui Jacopo Sol approda al Casinò, una di quelle che fanno dondolare la testa e il cui ritornello si memorizza con grande facilità in pochi secondi. Nel brano canta “se soltanto avessi più tempo…”, e quanto lo capiamo. La sua prima esibizione funziona, per carità, ma forse è ancora aspra. Beat e melodia sono perfettamente orecchiabili, ma niente buca lo schermo. Però in futuro chissà, le basi sicuramente ci sono tutte.