È sicuramente uno dei nomi più conosciuti tra gli artisti che si contenderanno i soli tre posti in palio per il Festival di Amadeus. Tancredi Cantù Rajnoldi, milanese classe 2001, ha già partecipato ad Amici 20, edizione vinta dalla ballerina Giulia Stabile, dove tra i finalisti c’era anche Sangiovanni che il cantante milanese ritroverà sul palco di Sanremo. “Ci sentiamo ogni tanto, vedersi è un po’ più difficile. Ogni volta che esce una mia canzone o ne esce una sua ci scambiamo commenti, complimenti, comunque c’è una fortissima stima reciproca. Sono molto felice per lui, del suo ritorno a Sanremo e sono anche curioso di sapere e di vedere che cosa porterà sul quel palco”, racconta l’ex concorrente del talent show di Maria De Filippi.
A Sanremo Giovani porterà Perle, una canzone nata da un periodo buio in cui il difficile rapporto con se stesso, vissuto in quella fase, si intreccia con una relazione d’amore. “Perle nasce a ottobre 2022. Nel testo parlo di una storia d’amore e della quotidianità, intaccata da un momento di depressione. Ho scritto il ritornello seduto ad un bar, dopo aver passato tutta la giornata in giro per Milano a camminare da solo. Ricordo il barista che, mentre mi preparava un caffè, mi ha detto ‘che faccia che hai’. Dopo qualche giorno, una volta trovato il giusto giro di chitarra, il resto della canzone si è scritta da sola, come se fosse un flusso di coscienza”, spiega Tancredi appena arrivato nella città dei fiori per le prove.
Che ne è della ragazza di cui parli in Perle esiste ancora?
E’ stata la mia relazione di un anno fa circa. Alla fine l’importante è comunque mantenere sempre dei buoni rapporti con le persone.
È a Sanremo da single?
No, adesso ho una storia nuova, fresca. È arrivato il momento in cui mi sento di pronto a dare tutto me stesso, anche dal punto di vista amoroso.
Quindi il letto a una piazza e mezza di Perle diventerà un letto matrimoniale a Sanremo?
Esatto (ride, ndr). Però non sottovalutiamo quello ad una piazza e mezzo perché lo trovo molto comodo in una relazione… certo a lungo andare matrimoniale è meglio, c’è più spazio!
Oltre a cantare ha partecipato alla serie Di4ri. Le piace anche recitare?
Devo dire che pian piano sta iniziando ad appassionarmi. Quella di frequentare una scuola di teatro è una proposta mi ha fatto mio padre un sacco di volte, ma è una cosa che mi ha sempre messo un po’ a disagio.
Niente cinema allora?
Mi sto appassionando sempre di più al cinema. Mi piace guardare i film, ma li ho sempre visti come un passatempo. Da un po’ di tempo mi capita tanto di vedere la fotografia dei film. Non escludo comunque l’opzione di fare qualcosa, vedremo in futuro se magari ci sarà l’occasione.
Nel video Perle ha dovuto comunque recitare.
È sicuramente un po’ più semplice interpretare se stessi che interpretare un ruolo scritto da qualche sceneggiatore. Però potrebbe essere una bella sfida, ammetto che un po’ mi stuzzica l’idea.
Ha scritto la musica per la serie Di4ri, le piacerebbe continuare a scrivere per il cinema?
È stato facile perché Isole era pressoché un provino dove parlavo della storia della mia amicizia col mio migliore amico Alessandro, con cui ci conosciamo da quando avevo 4 anni. Sono un appassionato di colonne sonore. Stiamo vivendo in un’epoca dove puoi trovare tutto su YouTube dove ci sono un sacco di compositori midi, oggi molte composizioni le fanno sui quei software musicali . Mi piacerebbe fare una cosa più sperimentale, alla Labyrinth, che ha fatto la colonna sonora di Euphoria, che io però non ho mai visto. Mi ascolto sempre la colonna sonora che comunque è genere sperimentale elettronico che esce un po’ dai canoni della colonna sonora.
Ogni tanto faccio delle mini composizioni per mio fratello che sta facendo cinema per qualche suo progettino. È carina come cosa, passare del tempo insieme di qualità perché facciamo comunque una cosa artistica.
È uno dei pochi giovani a non aver visto Euphoria.
Ho un rapporto un po’ particolare con le serie specie se sono tanto lunghe. Preferisco guardare i film.
Lei fa parte di una famiglia di artisti.
Più vado avanti e più mi rendo conto che è una figata: mia sorella fa fotografia e ultimamente anche produzione, mio fratello sta facendo cinema e videomaking, io faccio musica. A volte entri in casa e magari vedi, che so, un telo per il green screen in salotto perché sta provando una cosa mia sorella per un progetto di fotografia, nell’altra stanza trovi mio fratello che sta facendo montaggio, infine io in un’altra sto suonando.
Una questione genetica?
Non so se sia genetica e non direi neanche emulazione perché poi alla fine stiamo facendo tutte cose diverse, magari semplicemente sono stimoli diversi che ricevi. Cioè respiro arte tutte le volte che sto a casa e non l’avevo calcolato perché era comunque come una cosa scontata, invece è molto stimolante.
Cosa porta a Sanremo della sua esperienza ad Amici?
Sicuramente la professionalità di stare in un palco comunque prestigioso e dare molta importanza anche a quello che si sta facendo. Direi anche la determinazione e la gestione dello stress.
Anche il saper stare davanti a una telecamera.
Quando canto non ho mai avuto questi tipi di problemi, nel senso che alla fine si è comunque trasportati dalla canzone, il che ti porta ad essere più confidente con tutto il resto.
Se dovessi passare il turno che genere di canzone porterà al festival?
Sarà totalmente diverso da Perle. In generale tutte le cose future saranno di un genere estremamente diverso. Perle descrive più un momento della mia vita dove appunto stavo andando alla ricerca di una musica un po’ più classica. Il futuro sarà molto sperimentale, più movimentato, molto elettronico.
Tra i suoi colleghi chi farebbe passare?
I Santi francesi, Vale Lp e Clara.
Nella serata cover che brano porterebbe e con chi duetterebbe?
Un’idea ce l’ho e sarebbe un bel revival. Magari Il mio canto libero di Lucio Battisti insieme ad Elisa. Ma è ancora tutto da definire. Adesso sono focalizzato sul presente.
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