Stasera in tv, ecco i migliori film programmati nel palinsesto televisivo del 27 novembre 2023. I magnifici sette del cinema sul piccolo schermo.
C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, Warner Tv ore 21.30
Il capolavoro di Sergio Leone, la storia struggente, impietosa, romantica e definitiva di Noodles (un titanico Robert De Niro), un uomo solo che ha un passato che gli ha negato un futuro. Lo ritroviamo in un presente nostalgico, in una resa dei conti amorosa e criminale, amicale e con la vita, che è tra le più belle parabole della storia del cinema.
Personaggi femminili indimenticabili (Elizabeth McGovern, proprio sul nostro numero cartaceo speciale di Venezia Enrico Lucherini ha raccontato il dietro le quinte della scena meravigliosa sulla spiaggia dell’Excelsior, e Jennifer Connelly), è un’opera sull’amicizia, soprattutto quella tra Noodles e Max, e sull’essenza più pura del tradimento e del dolore, ma anche una visione in controluce delle origini di un paese e, a suo modo, dei miti della civiltà occidentale.
Le sue frasi simbolo sono diventate modi di dire.
“Cosa hai fatto per tutto questo tempo?”. “Sono andato a letto presto”.
“Hai aspettato molto?”. “Solo tutta la vita”.
“Nessuno t’amerà mai come ti ho amato io. C’erano momenti disperati che non ne potevo più e allora pensavo a te e mi dicevo: Deborah esiste, è la fuori, esiste! E con quello superavo tutto. Capisci ora cosa sei per me?”
“Noodles, tu sei la sola persona di cui mi sia mai importato. Ma tu mi terresti chiusa a chiave in una stanza e butteresti via la chiave, non è vero?”
“Sì, credo di sì”.
“Il guaio è che io ci starei anche volentieri”
“Te la porterai dietro tutta la vita, tu, la puzza della strada”.
“A me piace moltissimo la puzza della strada: mi fa sentire bene, mi si aprono i polmoni quando la sento”
Rocky V (1990) di John G. Avildsen, Cine 34 ore 21
Il commovente epilogo, o almeno così allora credevamo, della saga di Rocky. Non sapevamo che ci sarebbe stato dopo un nuovo sequel (Rocky Balboa), tre reboot (Creed), eravamo convinti fosse finita mettendo ko il comunismo nella persona di Ivan Drago – “perché se anche noi possiamo cambiare, tutto il mondo può cambiare” – tirando fuori l’Eye of the tiger. Rocky qui combatte la paternità che non ha mai capito fino in fondo e la nostalgia del ring, cercando un erede e un pupillo.
Anche lui trova amicizia e con essa, come Noodles, dolore e tradimento. Oltre a Sylvester Stallone, vi si stringerà il cuore a rivedere il recentemente scomparso Burt Young.
Pure qui tante frasi rimaste nella storia.
“Quando ami qualcuno, vuoi vivere con lui e per lui, non giochi con la vita”. La dice Adriana. Anzi “Adrianaaaaaaaaaa”.
“La fifa è come il fuoco – capito? – e brucia nel corpo, all’interno. Se tu riesci a controllarla, Tommy, allora lei ti scalda. Se però succede che è lei che controlla te, allora ti brucia, e brucia tutto ciò che ti circonda”.
“Il mio ring è la strada”.
Mad Max: Fury Road (2015) di George Miller, 20Mediaset ore 21.04
Ecco un’altra saga il cui nuovo capitolo, il quarto, si aspettava da tanto ma non si sapeva se sarebbe mai arrivato. Un’opera clamorosa per potenza estetica, espressiva, attoriale.
Una Charlize Theron dal look (e dal capello) indimenticabile, una violenza sullo schermo allo stesso tempo vecchio stile e modernissima. Max Rockatansky non è più Mel Gibson ma Tom Hardy, scelta geniale e azzeccata, ma a rubare l’occhio, appunto, è l’imperatrice Furiosa, con il suo braccio meccanico, la sua sensualità libera e ribelle, il desiderio del Luogo Verde d’origine mentre il futuro distopico desidera solo acqua e benzina.
Le frasi simbolo:
“Sai, sperare è sbagliato. Se non si può aggiustare ciò che è rotto si diventa pazzi”.
“Noi siamo i Figli di Guerra! Kamipazzi Figli Di Guerra! Fukushima Kamipazzi Figli di Guerra! Agganciato! Oggi andiamo a Gas Town! Oggi trasportiamo Acqua-Cola! Oggi trasportiamo i frutti della Terra! E oggi trasportiamo Latte di Madre!”
“Dove dobbiamo andare, noi che vaghiamo in questa terra devastata, in cerca di una versione migliore di noi stessi?”.
“Io sono colui che afferra il sole. E via verso il Valhalla! Ammirami, sacca! Ammirami!”
Fast & Furious – Solo pezzi originali (2009) di Justin Lin. 20Mediaset ore 23.39
Un’altra saga. Sequel dei primi due celebratissimi capitoli, prequel del coattissimo (tamarrissimo per chi non sia romana, non che gli altri siano raffinati film d’essai sia chiaro) Tokyo Drift, è forse il capitolo più assurdo e scombinato della casa, il più maltrattato dalla critica ma anche, dopo anni, uno dei più amati dalla fanbase, come si fa con i figli più sfortunati (per modo di dire: costato 85 milioni di dollari, ne ha incassati 360).
In questo film che si gioca tra latitanze, furti di benzina (di nuovo), il sodalizio tra Vin Diesel e Paul Walker, Dom Toretto e l’agente dell’FBI Brian che fanno a gara a chi fa cose più illegali, inoltre abbiamo due colpi di scena: il destino di Leticia Ortiz, la mitica Michelle Rodriguez, che poi si rivelerà non veritiero e una sconosciuta Gal Gadot che si scoprirà, nel settimo capitolo, essere stata fondamentale nella narrazione (almeno fuori campo).
Le battute più divertenti (e scorrette):
“Un vero pilota sa sempre cos’ha in macchina”
“Sei uno di quei ragazzi che preferiscono le macchine alle donne?”. “Sono uno che apprezza una bella carrozzeria indipendentemente dalla marca”.
“Come lo conosci?”. “Sono stato con sua sorella”. “Sei fortunato”. “Perché?”. “Perché respiri”.
“Sai la differenza tra un poliziotto e un criminale?”. “No”. “Basta una decisione sbagliata”.
Bentornato presidente (2019) di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi. Cine 34 ore 21
Un film geniale e sottovalutato perché a volte non vuoi sapere davvero in che razza di paesi vivi. Gli autori di Metti la nonna in freezer e della serie che ha cambiato il modo di pensare il genere in Italia, The Bad Guy, i cineasti Fontana e Stasi, prendono e ribaltano un successo pop di Riccardo Milani, la storia di un uomo semplice che diventa Presidente della Repubblica per una provocazione di deputati e senatori (votare Giuseppe Garibaldi, di cui lui è omonimo) e riesce a diventare un riferimento per il paese. Il protagonista è sempre Claudio Bisio.
Qui lo troviamo nel pieno delle sue funzioni, consapevole (o quasi, ma dove non arriva ci pensa l’assistente e capo di gabinetto Sarah Felberbaum), ma si ritrova non tra gli italiani brava gente del primo film ma in una parodia del vero governo gialloverde, con un Guglielmo Poggi geniale simil Di Maio e Paolo Calabresi epocale nel rifare Matteo Salvini. Il risultato è una commedia ferocissima con la scena distopica e angosciante dello sciopero della pubblica amministrazione, un’Italia da Io sono leggenda.
Un giorno grideremo al capolavoro e sarà sempre tardi.
I dialoghi migliori
“Immagina lo sciopero dello Stato: “Cittadini, è il vostro capo ufficio che vi parla, da oggi siete in sciopero, incrociate le braccia. Come fate sempre tra l’altro, ma questa volta meglio. Fermiamo tutti gli enti pubblici, ospedali, scuola, polizia, così chi evade capirà a cosa servono le tasse!”
“Garibaldi, sa qual è la capacità principale che deve possedere un buon premier? Lavorare per non essere rieletto”.
“Se insistete un pochino, potrei accettare di fare Babbo Natale”
Qualcosa di nuovo (2016) di Cristina Comencini. Rai 2 ore 21.20
Ultimo appuntamento della minicollana “Tre serate con Paola”, è un’opera leggera e godibile sulla femminilità e le sue diverse declinazioni, ma anche su come donne dal carattere opposto possano scegliere una stessa soluzione. In questo caso due amiche (Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti) molto diverse tra loro, per età e inclinazioni, iniziano a loro insaputa una storia con un 19enne maturo, sensibile e ovviamente bellissimo.
Da qui si parte per un viaggio nel mondo femminile e nell’amore e in una doppia prova d’attrice davvero interessante.
E soprattutto tre donne, la regista e le protagoniste ci dicono che a volte problemi complessi (o che abbiamo inutilmente e dolcemente complicato) hanno soluzioni semplici. Un ragazzo che non ha sovrastrutture, magari.
“Le donne passano la prima parte della loro vita a fare progetti e tutta la seconda a smontarli”
“L’abbiamo fatto quattro volte in meno di due ore!”.
“Il sesso non ti fa capire niente ma qualche indicazione la dà”.
Scusate se esisto! (2014) di Riccardo Milani. Sky Cinema Collection ore 21.15
Sky fa concorrenza alla Rai in nome di Paola Cortellesi e nella sua library ripesca una delle opere più belle del sodalizio familiare e artistico Milani-Cortellesi, uno schiaffo in faccia al maschilismo e alle disparità di genere. Serena Bruno è un’architetta di grido a Londra che vuole tornare in Italia. Ma nonostante titoli e successi all’estero è una donna e in quanto tale non trova nulla alla sua altezza nel suo paese.
Alla fine per disperazione, per far passare un importante processo di riqualificazione del quartiere romano del Corviale, ingaggia un prestanome, il gay Francesco (Raoul Bova). Uno sguardo sullo squallore maschilista del nostro mondo del lavoro, con la lacerante interpretazione di Lunetta Savino nella parte della vestale del capo che quel sistema l’ha introiettato, il culmine massimo della violenza di genere.
Gioiello sottovalutato.
“Se non fossi una donna, sarei l’uomo della tua vita”.
“Le persone sono importanti, cazzo!”.
“Ti vesti male ma non te ne frega, inciampi, sei tutta sbagliata ma sei perfetta così”.
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