Escono alla lunga i talenti più sorprendenti, come Sara. E la golden pin delle pagelle di Masterchef va a lei a cui scippano una vittoria (la sua pizza sembrava imbattibile) e che trionfa nell’esterna che sembrava quella dall’esito più scontato. Eleonora inizia bene e finisce male, il ruolo della favorita (soprattutto per la classe) comincia a pesarle molto. Ma lei resiste e dà prova di carattere. In esterna, però, non dà il meglio.
Sono rimasti solo otto concorrenti. Ora il gioco si fa durissimo. Più del cappello del prete della squadra blu.
Sara Bellinzona 10
Lo sapevo. Via gli occhiali, quella maschera fatta di lenti enormi da segretaria vendittiana, fiorisce subito. Tira fuori una forza calma e lucida che si vede in tutta la sua potenzialità in un’esterna in cui ribalta i pronostici e l’idea che ci siamo fatti di lei. Sa anche fare la pizza, e bene. Tanto. Sara è la dimostrazione che il talento può diventare eccellenza rimanendo generoso, attento e non respingente.
E ora che non ha paura di mostrarsi e di dire la sua – quel “meritavo io di vincere questa volta”, nella prova della pizza, è un segnale di grande maturazione – è una delle favorite.
Cannavacciuolo. “Come si fa con una brigata così, Sara?”. “Si fa, si deve” ha risposto lei. Chapeau. Ma il premio vero è farsi chiedere scusa da Michela. Ho rimandato indietro la replica due volte per essere sicuro che MM avesse pronunciato quelle cinque lettere insieme.
Pierluigi Roscioli 9
Il voto è per quelle pizze alla pala meravigliose che mi hanno costretto a cambiare televisore. Il vecchio l’ho mangiato. Sapeva di mortazza, vignaiola e guanciale, pesto e burrata (sì, Niccolò, io e te ci siamo capiti). Ma il nove è anche perché gli ho lasciato diverse migliaia di euro e non li rimpiango. I suoi lievitati mi hanno reso migliore. O meglio hanno reso migliori molte mie giornate.
È giusto ringraziarlo. E poi è persino sexy quando sbatte l’impasto con quelle braccia da wrestler e quando poi con eleganza lo accarezza rudemente con la spatola. E quando dice a Kassandra “schiaffeggialo, con odio e amore” è erotismo puro.
Antonio Mazzola 8
Un giorno capiremo perché uno dei migliori cuochi di questa stagione non abbia neanche mai sfiorato una golden pin. Forse perché gli underdog come lui devono, persino vogliono farcela completamente da soli.
Non c’è un suo piatto che non mangerei con gusto e curiosità, ma deve divertirsi di più. Sente la responsabilità dei suoi sogni, di regalare alla sua famiglia ciò che ha sempre desiderato. E per questo a volte la rabbia per chi lo attacca o la frustrazione per quell’ultimo mezzo passo da fare per diventare perfetto a volte lo fregano.
In finale, perché ci arriverà in finale, dovrà trovare il coraggio di lasciarsi andare.
Michela Morelli 7,5
A che serve farle i complimenti se tanto ci pensa da sola? Perché il piatto tavolozza, anche per la difficoltà e il numero delle preparazioni, è uno dei capolavori di questa edizione, dobbiamo ammetterlo. Tanto da batterne un altro tra i migliori di questo Masterchef 13, quello di Antonio, e il Lego Ikea di Marcus. Anche nell’esterna si fa valere e dai suoi polli passa parte del trionfo.
Per l’insopportabile sicumera puoi al massimo toglierle un voto, perché fin dall’inizio si è esposta consapevole della propria forza. E le va riconosciuto. Potrebbe stupirci e smetterla di essere così str…aordinaria. Ma con due golden pin chi la reggerà più?
Peraltro continuando a bullizzare Kassandra finirà per rendercela simpatica. E sarebbe il vero miracolo. La sua lezione di strategia di eliminazione la rende la Massimo D’Alema di Masterchef: arguta nel penalizzare gli altri, ma incapace di farlo davvero (e infatti Eleonora e Antonio e Kassandra, nell’invention test sulla pizza, le danno uno schiaffo morale rendendo inutile gli svantaggi dati loro da lei).
E questo le costa almeno un altro punto.
Un mezzo punto finale è per la sua incapacità di accogliere le critiche. Di Cannavacciuolo, peraltro, e sulla pizza: ok che sei presuntuosa, ma lui è napoletano. Anche meno Miché.
Settimino 7
Bangkok invece di Van Gogh, e si vola. Ingiustamente non viene chiamato tra i primi tre per la mystery box dei colori, sulla pizza persino Roscioli gli fa i complimenti sull’impasto, la sua tranquilla e giocosa flemma anche nei momenti più duri lo rendono irresistibile.
Non lo smuovi neppure quando la sua lievitazione sembra più scarsa. Set non sbaglia, al massimo impara. Con il sorriso sulle labbra e il coltello fra i denti, ogni giovedì temiamo di perderlo e ogni giovedì ci sorride dall’alto. Forza Settimino Gourmì!
Eleonora Riso 6
A inizio serata trucco pesante e pettinatura aggressiva, quando l’alga sbirulina le macchia il labbro prima ti innamori (e capisci quei clienti che le han lasciato il numero) e poi pensi che un personaggio di Tim Burton sia appena atterrato nella masterclass. Sorride con naturalezza e non clownesca, è sobria senza aver perso la sua personalità. E questo vale anche per la sua cucina, sempre più puntuale e creativa, persino in un giovedì in cui è provata da stanchezza, irritazione per i siluri che gli altri le tirano credendola (giustamente) favorita e prove non del tutto riuscite o più difficili di altre per lei: brava .
Certo, continua a farsi mettere in crisi da Cannavacciuolo, ma Antonino è una sfida troppo grande per tutti (e il 6 c’è perché quando fa la squadra in esterna non capisce che pur lasciando una polveriera tra i rossi, lascia però un paio di esperti di brace e carne niente male).
Deborah Meloni 5
Il suo giovedì peggiore. Che sia brava è dimostrato dal fatto che quando non è in forma, comunque cucina in modo da non avvicinarci neanche lontanamente all’eliminazione. Però, certo che se dopo il figurone con Iginio Massari sembrava aver preso il volo, finire al pressure test deve essere stato traumatico. Risponde bene a Michela, ma è una vittoria di Pirro.
Attenta Deborah, che a Masterchef chi si siede è perduto. E tu questa volta ti sei sdraiata. La golden pin, a volte, logora chi ce l’ha.
Niccolò Califano 4
Non è un brutto giovedì per lui, ma va punito per aver violato la regola principale di una sfida: la scaramanzia. “La squadra rossa è una squadra di scappati di casa”. E infatti battono i blu, di cui fa parte Nic l’ironico malinconico e pessimista co(s)mico, 18-2. Faccia una torta e la mandi a Marcus, che ha mollato improvvisamente.
Kassandra Galindo Rodriguez 3
Mentre va dicendo in giro che è meglio di Michela, non è che ne azzecchi troppe. Non è uno dei suoi peggiori giovedì, ma l’eccellenza la sfiora appena e raramente. E, soprattutto, ha sempre una scusa. Una sorta di incrocio tra Walter Mazzarri e Maurizio Sarri.
E soprattutto appena può ci tiene a informarci che una coincidenza negativa le ha impedito di mostrarci tutto il suo talento stellato.
Ora, ve la immaginate in una brigata d’alta cucina? Vi immaginate uno chef che ascolta le sue giustificazioni. Per essere così antipatica, avere tanti nemici, non devi essere bravo come Barbieri, ma almeno come Michela sì. A proposito: in esterna fa cadere gli spaghetti e dice “capita”. MM innaffia la brace di olio meritando il soprannome di Nerone e Kassandra piange e se la prende con lei. Poi vincono e si abbracciano e tu che guardi sai che è uno dei segni dell’Apocalisse.
Marcus Agerstroem 2
Svedesino mio, che hai combinato? Tu che ne hai passate tante, mi fai la pizza all’ananas? Il 2 è per la paura di perderti che mi ha colto fortissimo, casalingo del mio cuore. Per fortuna ti hanno solo dato il grembiule nero e quella seconda possibilità ci ha fatto felici tutti.
Per pochissimo, perché al pressure conferma di non esserci più granché con testa e concentrazione e deve togliersi anche il grembiule nero. Ma con classe saluta tutti con un “Ti voglio bene”, riconosce a Sara un’amicizia che è stata preziosa per lui e le augura la vittoria e infine ci annuncia una nuova paternità.
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