È morto Silvio Berlusconi, ed è la fine di un’era. Berlusconismo, post-berlusconismo. Un Italia che ha adorato e odiato l’ex presidente del Consiglio, tra scandali, battute sessiste, cinema e televisione che hanno forgiato un intero Paese. Un personaggio divisivo, e con una parabola politica che Nanni Moretti aveva inquadrato nel film Il Caimano.
Un populismo televisivo ben architettato per un Paese che aveva appena visto la prima repubblica sfaldarsi nello scandalo Mani Pulite. E qui la “discesa in campo” e l’inizio delle retorica calcistica nella politica italiana. E poi le inchieste, i processi e la condanna, oltre che il mancato rispetto per i giornalisti, con intermezzi di battute e siparietti con animali, per non parlare “dell’editto bulgaro” nei confronti di Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi.
Soggetto di innumerevoli meme, l’inno di Forza Italia con la signora che urla a squarciagola “menomale che Silvio c’è”. E il messaggio per la sua entrata in politica: “L’Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti”, affermò Berlusconi: l’incipit di un cinepanettone, come si faceva notare anche in Boris – Il Film, con Francesco Pannofino. Per approdare, infine, persino su Tik Tok, diventando virale in pochissimi istanti proprio durante le ultime elezioni politiche del 2022.
La redazione di THR Roma ha qui di seguito raccolto alcune delle più celebri uscite mediatiche – preoccupanti e non – di Silvio Berlusconi, morto a 86 anni al San Raffaele e da tempo malato di leucemia.
Il “contratto” con gli italiani (2001)
Durante una puntata di Porta a Porta – programma di Rai Uno condotto da Bruno Vespa – e andata in onda l’8 maggio 2001, Silvio Berlusconi firma quello che lui – in pieno stile yuppie milanese – ha chiamato “contratto” con gli italiani.
Nel documento, l’allora leader della coalizione della Casa delle Libertà si impegnava – in caso di vittoria – a rispettare cinque punti programmatici. Alle elezioni, ovvero cinque giorni dopo la trasmissione, la coalizione ottiene il 49% dei voti alla Camera e il 42% al Senato.
Berlusconi lascia lo studio di In mezz’ora (2006)
Durante la trasmissione In mezz’ora, programma di Rai Tre condotto da Lucia Annunziata, Berlusconi lascia lo studio accusando la giornalista di interromperlo durante le sue lunghe risposte, in cui spesso divagava. Poco prima di uscire le stringe la mano dicendo: “Complimenti lei ha illustrato bene come si comporta una persona che ha pregiudizi e che sta a sinistra”.
E aggiunge: “Dovrebbe avere un po’ di vergogna per come si è comportata”. La giornalista Lucia Annunziata risponde: “Lei non sa trattare con i giornalisti, presidente”.
Il barboncino e la poesia di Madre Teresa (2017)
Nella puntata di Porta a Porta andata in onda il 21 giugno, c’è un siparietto che ha l’obiettivo di inquadrare Berlusconi come amico degli animali. All’ex presidente viene messo in braccio un barboncino, che però si dimena cercando di scappare. Non sembra felicissimo di essere lì. Dopo aver restituito il cane alla conduzione, Berlusconi chiede – stranamente – di poter recitare una poesia di Madre Teresa di Calcutta.
La telefonata a L’infedele (2011)
Allora presidente del consiglio, Silvio Berlusconi chiama in diretta la trasmissione L’infedele, condotta da Gad Lerner. Nella telefonata, l’ex presidente muove accuse gravissime alla puntata definendola una trasmissione “disgustosa” e con una conduzione “spregevole”.
Lerner replica immediatamente, chiedendo a Berlusconi di abbassare i toni, e invitandolo ad “andare dai giudici invece di insultare”. Invitata durante la puntata, Iva Zanicchi – allora parlamentare di Forza Italia – viene indicata da Silvio Berlusconi, che la invita a lasciare la trasmissione, con in sottofondo la protesta del pubblico in studio.
Berlusconi vs Marco Travaglio, e la pulizia della sedia (2013)
Durante la trasmissione Servizio Pubblico, condotta da Michele Santoro e andata in onda su La7, il giornalista Marco Travaglio (ora direttore del Fatto Quotidiano) e autore di diverse inchieste su Berlusconi, affronta l’ex presidente in un duello televisivo. Dopo scambi animati, Berlusconi avvicinandosi alla sedia su cui si era seduto prima Travaglio, la pulisce con un fazzoletto.
Berlusconi “picchia” Marco Damilano con un cartello (2013)
A Omnibus, talk show in onda su La7, Berlusconi inveisce contro la magistratura, giustificando la mancata riforma. “Non sono riuscito perché i soliti Fini, Casini, Follini e gli altri, non me l’hanno lasciata fare”, afferma Berlusconi. Marco Damilano interviene nella discussione: “Lei non è riuscito a fare nulla, figuriamoci la riforma della giustizia”.
E Berlusconi, brandendo un cartello con infografiche tipiche della sua cominicazione politica, “picchia” sulla testa l’allora giornalista de L’Espresso, dicendo: “Ma io ho fatto tantissimo”.
Il “parere” su Greta Thunberg (2019)
Durante la convention Idee Italia a Milano, Alessandro Sallusti – all’epoca direttore de Il Giornale – chiede all’ex premier un’opinione sull’attivista per il clima Greta Thunberg. Berlusconi – inspiegabilmente – risponde raccontando una storiella che ha come temi principali del Viagra e delle donne svedesi.
E conclude aggiungendo che la giovane attivista: “Non è paragonabile alle ragazze della storia ma penso che sia strumentalizzata e che la teoria che propone non sia quella giusta”.
Berlusconi e l’agnello (2017)
Lega Italiana difesa animali e ambiente invita gli spettatori a fare come Berlusconi e a salvare gli agnellini nel periodo di Pasqua. Le immagini, pubblicate da Meridiana Notizie, mostrano l’ex premier che abbraccia degli agnellini e che da loro del latte da un biberon. Un’immagine che diventerà base per una grande quantità di meme sui social network.
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