Terra Amara e l’irresistibile fascino del brutto (che cannibalizza le fiction Mediaset)

La serie turca sbanca i pomeriggi e la domenica sera di Canale5 (senza logiche apparenti vista la scadente qualità), sbaragliando pure la concorrenza di casa

In principio fu Il Segreto, soap spagnola spedita in prime time dopo gli exploit del pomeriggio, per poi passare a Day Dreamer, serie turca trainata da Can Yaman, e alla più recente Terra Amara, fenomeno Auditel della domenica di questo autunno 2023. Faticando enormemente ad esplodere con le costosissime fiction di casa, da qualche anno a questa parte Canale 5 ottiene il massimo dal minimo grazie ad apparentemente improbabili prodotti esteri, puntualmente seguitissimi prima al pomeriggio per poi magicamente ritrovarsi  in slot serali assai più ambiti e redditizi.

Cosa è Terra Amara

Serial tv turco da 141 puntate trasmesse su ATV dal 2018 al 2021, Terra Amara è arrivata in Italia nell’estate del 2022, con episodi accuratamente smembrati in modo da riuscire a moltiplicare le puntate a disposizione. Piersilvio come Gesù con i pani e i pesci: dalle 141 da 150 minuti l’una originali alle 472 nostrane con episodi da mezz’ora l’uno. Terra Amara racconta la storia dell’amore immenso, ma difficile e contrastato, tra il giovane e umile Yilmaz e la bella Zuleyha. Siamo nella Istanbul degli anni ’70. Zuleyla è una giovane sarta che vive insieme al fratellastro Veli e sogna di sposare l’amato Yilmaz, un meccanico umile e laborioso che, dopo la morte dei suoi familiari, è stato cresciuto dal suo datore di lavoro. Ma i loro sogni verranno spezzati all’improvviso da un destino crudele, e la coppia sarà costretta a fuggire per salvare il proprio amore.

Nascita di un fenomeno

Terra Amara va in onda su Canale5 sei giorni su sette. Dal lunedì al venerdì alle ore 14:10 e la domenica in prima serata dallo scorso 5 novembre. Una promozione ‘rischiosa’ per Mediaset, che ha invece trovato un’impronosticabile ed economicissima gallina dalle uova d’oro. Debutto in prime time con 2.553.000 telespettatori e il 15.5% di share, ad un niente dal finale di Cuori 2, su Rai1 visto da 2.980.000 telespettatori, pari al 16.1% di share.  Il 12 novembre altri 2.507.000 spettatori e il 15.3% di share per Terra Amara, contro i 3.040.000 telespettatori pari al 15.9% di share della prima puntata Rai di Lea – I nostri figli, con Anna Valle protagonista.

Il 19 novembre Terra Amara  torna in onda con 2.559.000 telespettatori e il 15.3% di share, replicando il 26 novembre con 2.566.000 telespettatori e il 15% di share. Il 3 dicembre picco Auditel a quota 2.825.000 telespettatori pari al 16.2% di share, fino ad arrivare all’exploit del 10 dicembre, quando Terra Amara batte tutti e diventa il programma più visto della domenica sera generalista con 2.924.000 telespettatori, pari al 17.2% di share.

Clamorosamente sconfitto Il Metodo Fenoglio – L’Estate Fredda, su Rai1 ferma ai 2.480.000 spettatori, pari al 13.6% di share. In poco più di un mese la serie turca è riuscita nell’impresa di accrescere il proprio pubblico, fedelissimo al cospetto degli sconosciuti Hilal Altınbilek e  Uğur Güneş, qualsiasi cosa vada in onda su tutti gli altri canali della tv nazionale. Perché loro a Terra Amara, che anche il pomeriggio calamita 3 milioni di telespettatori con uno share medio tra il 22 e il 25%, non rinunciano. Mai.

L’inguardabile che si fa guardare

È il trionfo del brutto, del René Ferretti che prende forma in salsa turca, con intrecci narrativi da soap anni Novanta al cospetto di imponenti produzioni, perché Terra Amara ha comunque fatto affidamento a ingenti costi in patria. Dalla ricostruzione anni Settanta ai costumi, passando ai set reali, compresa un’enorme villa costruita ad hoc nella quale di svolgono gran parte delle riprese, con un cast tecnico di oltre 500 persone e un anno di audizioni e pre-produzione. Terra Amara è stata poi venduta in quasi 60 Paesi, Italia in testa, con Mediaset sempre più alla ricerca di prodotti low budget da poter seminare al pomeriggio, sognando promozioni serali, sulla carta sempre più semplicemente inspiegabili.

Perché la qualità media raggiunta dalla serialità internazionale negli ultimi anni è enorme, ma una parte di pubblico della tv generalista parrebbe non essersene accorto, abbracciando ancora oggi prodotti che sembrano planare sulle tv nostrane dal secolo scorso. In tre stagioni di Terra Amara si è visto di tutto. Donne vendute, identità nascoste, matrimoni combinati, figli illegittimi, omicidi, rapimenti, suicidi, aborti, attentati. In un contesto televisivo in cui tra piattaforme streaming e costosissimi prodotti originali firmati Rai e Mediaset chiunque potrebbe affidarsi a progetti di un certo spessore qualitativo, puntualmente emerge un prodotto estero di discutibile fattura che riesce nel miracolo di ipnotizzare milioni di italiani.

È come se una consistente fetta di pubblico televisivo, che un tempo sarebbe stato banalmente etichettato come “casalinga di Voghera”, rigetti il nuovo televisivo, sempre più affine allo storicamente più alto cinematografico, fregandosene dei banali e sdolcinati dialoghi, del doppiaggio alla bene in meglio, della discutibile recitazione, della fotografia smarmellata alla Duccio di borisiana memoria, della regia quasi orgogliosamente “catodica”.  A loro piace così, con rivendicato orgoglio.

Se Terra Amara batte la fiction di casa

Per quanto possa sembrare incredibile, Mediaset ottiene più ascolti con Terra Amara che con le proprie fiction milionarie. Maria Corleone, andata in onda tra settembre e ottobre, ha avuto una media del 15% di share.  La voce che hai dentro con Massimo Ranieri, andata in onda per 4 settimane, si è fermata all’11,8%. Anima gemella con Daniele Liotti, andata in onda tra l’11 ottobre e il 1 novembre, è arrivata al 13,7% di share medio. E allora perché continuare a sperperare decine di milioni di euro quando basterebbe andare in Turchia o in Sud America, spendere pochi spiccioli e far felice il proprio pubblico di riferimento?

Il programma della settimana è stato MasterChef Italia 13, su Sky