“Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo”. Lo annuncia Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori traditi, in merito alle parole di Amadeus in conferenza stampa. “Siamo in contatto con l’organizzazione del Festival per stabilire i dettagli”, ha aggiunto Calvani.
Alla prima conferenza stampa dal Teatro Ariston, Amadeus si è schierato apertamente con gli agricoltori che si avvicinano in queste ore a Roma e hanno chiesto visibilità all’evento tv per eccellenza. “Trovo la protesta dei trattori assolutamente giusta, sacrosanta, per il diritto al lavoro e alla tutela del proprio posto di lavoro”, ha sottolineato il direttore artistico. Al suo fianco Fiorello ci scherza su: “Sarebbe bene che i trattori arrivassero, un palcoscenico così non lo trovi tutti i giorni, faccio un appello a venire”. E il direttore artistico: “Se vengono li faccio salire sul palco”.
La notizia che la protesta dei trattori potrebbe arrivare sin sul palco dell’Ariston è stata commentata domenica anche da Al Bano.
“Portare la protesta dei trattori a Sanremo sarebbe un colpo mediatico formidabile. E se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore”, ha detto il cantante in un’intervista, assicurando però “di non voler strumentalizzare il mio doppio ruolo di cantante e di contadino”. E sull’inclusione dei temi sociali sul palco dell’Ariston, Al Bano ha ricordato il festival del 1984, quando “Pippo Baudo invitò sul palco gli operai dell’Italsider di Genova”.
Non solo trattori: quando la protesta arriva a Sanremo
Sono tanti gli episodi che raccontano l’altro lato del festival di Sanremo, quello di essere, per la grande attenzione mediatica, anche ribalta di proteste e di istanze economiche. E mentre si ipotizza l’arrivo degli agricoltori sui trattori, ecco i casi più importanti sul tema dei conflitti sociali sul palco.
Nel 1984, conduttore Pippo Baudo, un migliaio di operai dello stabilimento di Genova-Cornigliano dell’Italsider, a rischio chiusura, manifestano davanti al teatro in occasione della serata inaugurale del Festival. Alcuni di loro vengono invitati dal presentatore sul palco. Si chiama Pino Pagano e il suo nome ha un posto d’eccezione nella storia del Festival di Sanremo: è l’operaio disoccupato che nel 1995, a 47 anni, minaccia di lanciarsi in diretta su Rai1 dalla balconata dell’Ariston. Tocca a Baudo arrampicarsi in galleria, rassicurarlo e farlo desistere.
Nel 2000, edizione condotta da Fabio Fazio, davanti all’Ariston sfilano i Cobas con la mucca Ercolina, simbolo della protesta legata alle quote latte. Anche Fazio, nel 2014, viene interrotto dalla protesta di due disoccupati arrivati dalla Terra dei Fuochi: saliti sulla balaustra del teatro, minacciano di buttarsi giù per manifestare contro la difficile situazione del lavoro in Campania. Ottengono che il conduttore legga la loro lettera.
Nel 2019 in un clima di forti tensioni tra Italia e Francia, a Sanremo sconfinano i gilet gialli, movimento spontaneo di protesta dal basso che si è propagato a tutta la Francia, coinvolgendo centinaia di città e decine di migliaia di cittadini, inizialmente in rivolta contro l’aumento dei prezzi del carburante. Una mini invasione pacifica, che resta fuori dall’Ariston.
(Ansa)
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma